Roma-Psg, Luis Enrique non è preoccupato. Sacchi: “Bisogna avere pazienza”

 Roma non si è fatta in un giorno”. L’espressione vale più che mai per la Roma di Luis Enrique, che nel primo vero test della stagione contro il Psg ha incassato tre reti in 45’.

Il tecnico asturiano non si è detto preoccupato perché “non abbiamo la bacchetta magica, non si costruisce una squadra in 10 giorni. Mi aspettavo una partita del genere, perché siamo una squadra incompleta. L’importante è che finora non abbiamo avuto degli infortunati”.

Nel dopo partita il mister spagnolo ha fotografato così il match contro la nuova squadra di Menez:

“Prendiamo sempre gol per delle nostre disattenzioni, dobbiamo migliorare la fase difensiva. Stiamo lavorando sulla posizione perché è li che ho visto i maggiori errori, per un quarto d’ora abbiamo giocato bene. Non posso trarre un bilancio perché sono solo 10 giorni che lavoriamo, dobbiamo soltanto lavorare per essere competitivi”.

Sulla formazione giallorossa aleggia la scritta “Lavori in corso” o “Working in progress”, vista l’americanizzazione che porterà DiBenedetto, che è sempre più vicino ad acquistare parte della società, anche se la chiusura della trattativa potrebbe slittare rispetto alla fine di luglio, data prevista dai famosi accordi di Boston.

Triangolare con Psg e Wacker: per la Roma è il primo vero test

 Fra il closing per la cessione della società e il mercato che impazza c’è la Roma di Luis Enrique, che stasera (ore 20 su Sky Sport e Sky Supercalcio) affronterà Psg e Wacker nel triangolare di Innsbruck.

Triangolare che sarà la cartina di tornasole per l’allenatore asturiano, che potrà verificare la crescita della squadra in un test più probante rispetto alle prime due uscite stagionali. Il mister spagnolo verificherà i progressi della sua “creatura”, che gli dovrà dimostrare di aver assimilato i suoi dettami tattici.

Il destino vuole che una delle due avversarie sia quel Psg, che ieri ha ufficializzato l’acquisto di Jeremy Menez, che si è presentato nello spogliatoio parigino con la maglia della Roma ancora indosso.

Roma: è fatta per Stekelenburg, i soldi arrivano dalla cessione di Menez

 Ormai sembra fatta: Maarten Stekelenburg sarà il prossimo portiere della Roma. Secondo Sky Sport 24 il direttore sportivo Walter Sabatini stamattina è volato a Milano non solo per le cessioni di Julio Sergio, Simplicio e Barusso, ma anche per sferrare l’attacco decisivo al giocatore olandese.

Il costo dell’operazione si aggira sugli 8 milioni di euro, stessa cifra di quella che la Roma ha incassato dal Psg per Menez, che è entrato nello spogliatoio parigino con la maglia giallorossa indosso. Verrebbero così confermate le indiscrezioni che voleva intrecciato il destino di Stekelenburg e quello di Menez e le parole dei dirigenti dell’Ajax degli ultimi due giorni.

Menez e Julio Sergio via, Vucinic fra Juventus e Premier

 Menez al Psg, Julio Sergio al Lecce e Vucinic fra Juventus e Premier League. E’ questa la fotografia del mercato in uscita della Roma. Il francese è con un piede e mezzo in patria e le parole di ieri di Sabatini non fanno altro che “ufficializzare” la conclusione della trattativa.

Trattativa che ha avuto un’accelerata venerdì scorso, tant’è che sabato l’ormai ex giallorosso ha saltato la seconda uscita stagione della squadra di Luis Enrique. Un’altra cessione in casa Roma è quella di Julio Sergio che ritroverà l’ex romanista Eusebio Di Francesco, che ha ereditato la panchina di De Canio. La situazione più complicata è relativa a Mirko Vucinic. Anche qui il ds Sabatini è stato molto chiaro, definendo “dolorosa” la cessione del montenegrino, a cui sono interessate Arsenal, le due squadre di Manchester e Juventus.

Sabatini: “Kameni è una scelta dello staff, De Rossi resta”

 Il nostro mercato è a metà strada, Kameni è una scelta dello staff, Lamela era un obiettivo primario, De Rossi lo vogliamo tenere, prenderemo due difensori e Heinze lo prendiamo in considerazione. È la sintesi dell’intervista radiofonica rilasciata da Walter Sabatini alla trasmissione “Te la do io Tokyo” su Centrosuonosport.

Il direttore sportivo della Roma si è detto arrabbiato per l’attacco mediatico subito per il possibile acquisto del portiere dell’Espanyol: “Se il ragazzo dovesse venire alla Roma, perché ancora non è ufficiale, è una scelta ponderata di tutto lo staff”.

Menez e il 4-3-3 di Luis Enrique

 Se ne parla poco. Sembra finito nel dimenticatoio e nell’indifferenza generale. Ma Jeremy Menez è ancora un giocatore della Roma, anche se le ultime voci lo danno  sempre più lontano dalla Capitale.

Nella prima parte della stagione appena conclusa sembrava che il francese fosse definitivamente sbocciato sotto la guida di Ranieri, che l’aveva responsabilizzato fino a fargli ottenere titoli eclatanti sui maggiori quotidiani sportivi italiani e transalpini, che aprivano le prime pagine con “La Francia ai piedi di Menez” o “Chapeau Menez”.

Il numero 94 giallorosso aveva perso quell’aria svogliata e cupa che aveva caratterizzato le sue prime due stagioni romaniste. Si diceva che “spaccava le partite”, ma quel gergo calcistico pian piano se ne andato insieme al mister di San Saba e non è più tornato sotto la gestione Montella, il cui 4-2-3-1 ha “sacrificato” monsieur Menez e Marco Borriello.

Poco le partite disputate dall’insediamento in panchina del nuovo tecnico del Catania.

Roma: Lamela per arrivare a Pastore?

 Il mercato della Roma sta entrando nel vivo. Nella settimana appena iniziata, saranno ufficializzati gli acquisti di Bojan, José Angel e forse Stekelenburg, per cui l’Ajax sembra abbia accettato l’offerta di 7 milioni di euro. Novità dovrebbero arrivare anche dall’Argentina dove si sta giocando la 43esima edizione della Coppa America.

Dopo la retrocessione del River Plate, come avevamo ipotizzato dieci giorni fa, il prezzo di Lamela si è abbassato da 20 a 9-10 milioni di euro, cifra che ha (ri)ingolosito Walter Sabatini, il quale ha già un accordo con il giocatore.

Roma-Pastore: ecco perché si può fare

 La Roma vuole Pastore. Il direttore sportivo Walter Sabatini è un grande estimatore del Flaco, che vestirebbe volentieri la maglia giallorossa. Ieri il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, ha detto che per il suo gioiello non è arrivata alcuna offerta.

Il massimo dirigente rosanero ha già fissato il prezzo: 50 milioni. Troppi per le casse di molti club. La società giallorossa spera di abbassare il prezzo per il talento argentino, che al momento blocca il mercato del Palermo.

Negli ultimi anni le grandi operazioni si sono concluse sempre nella seconda metà di agosto, ipotesi che però i siciliani vorrebbero scongiurare perché poi non avrebbero la certezza di poter sostituire degnamente il trequartista sudamericano.

Trequartista sudamericano che interessava al Chelsea pre-Villas Boas, ma ora con l’insediamento dello Special Two sulla panchina dei Blues, si fa caldo l’asse con il Porto, squadra da cui la società londinese vorrebbe acquistare 3-4 giocatori.

Roma: fra Viviano e Stekelenburg. L’Arsenal non vuole Menez

 L’agenda di Walter Sabatini è piena. Il direttore sportivo giallorosso sta setacciando il mercato per acquistare giocatori che possano fare al caso di Luis Enrique. Il dirigente sta ribalzando da una città all’altra per fiutare l’affare migliore. Facciamo il punto sulla difesa.

Per il portiere è cosa a due fra Emanuele Viviano, in comproprietà fra Bologna e Inter, e Maarten Stekelenburg dell’Ajax. Per il primo si attenderà la risoluzione della comproprietà fra rossoblu e nerazzurri, per il secondo si sta cercando di far abbassare le pretese dei biancorossi di Amsterdam, che per far sbarcare l’estremo difensore nella Capitale vogliono 20 milioni di euro.

Mercato Roma: Menez, Vucinic e Borriello, dipende da loro

 Mercato Roma: non solo nuovi arrivi. Menez, Vucinic e Borriello potrebbero lasciare Trigoria. Dal Romanista:

«Borriello? È un problema. Menez e Vucinic hanno buone probabilità di restare». A dirlo è stato ieri Walter Sabatini. Sono trattative importanti, che coinvolgono nomi importanti e infatti, come spiega il nuovo ds, «i giocatori della Roma non si scaricano, se mai si vendono». Oppure, come nel caso di Menez e Vucinic, si provano a trattenere, cercando di coinvolgerli in un progetto in cui, «con le voglie giuste» potrebbero fare grandi cose. Nei prossimi giorni, Sabatini intende incontrare i ragazzi o i loro procuratori: vuole capire se davvero se la sentono di «adattarsi a quello che chiederà loro l’allenatore» e spiegargli che la nuova Roma che sta prendendo forma sarà una squadra costruita per vincere.

Mercato Roma: Menez adieu

 Mercato Roma: sembra conclusa la storia tra Jeremy Menez e la società giallorossa. Ieri Montali glielo ha detto chiaro e tondo: l’indolenza non paga, certi atteggiamenti non saranno più tollerati. Menez si è scusato. «Sono dispiaciuto», ha fatto sapere. Potrebbe non essere sufficiente. Dal Romanista:

San Siro, mercoledì notte, i giocatori sono appena usciti sconfitti – perché il pareggio questo è stato: una sconfitta – e la Roma non si interroga. Fa qualcosa di più. S’incazza. Nello spogliatoio il confronto è aspro. Salgono i toni. Perché il penultimo grande traguardo di stagione se n’è andato, perché la Roma invece ci credeva, perché ormai non ci resta che battere il Catania, spedire in B la Samp e arrivare davanti alla Lazio per dare un senso alla stagione. Un senso minimo, perché questa squadra un anno fa lottava per lo scudetto. Menez non ha più scuse. Specie per i suoi compagni. Che nello spogliatoio milanese lo riprendono.
C’è un’immagine che resterà scolpita nella memoria di chi stava davanti alla tv e di chi giocava. Racconta bene la semifinale di Menez. Borriello spedisce la palla nel tunnel, Jeremy resta fermo. Immobile. Una statua. La palla sfila via e finisce tra i piedi dei difensori nerazzurri.