Luis Enrique oggi a Trigoria

 Allenatore Roma: Luis Enrique e il suo staff sbarcano oggi pomeriggio nella Capita­le per cominciare la loro avventu­ra. Dal Corriere dello Sport:

Il nuovo allenatore si fermerà due giorni e sono state già prepara­te le stanze a Trigoria. Se non ci sa­ranno cambiamenti di programma, gli spagnoli dormiranno nel centro sportivo giallorosso. Il tecnico astu­riano sarà blindato, non è previsto che incontri i gior­nalisti, la conferenza stampa ufficiale sa­rà programmata per gli inizi di luglio, quando DiBenedetto sarà a Roma. Gli spagnoli vengono a firmare il contratto, perchè nei giorni scorsi aveva rimandato indietro i precontratti via fax, dopo aver rag­giunto un accordo che ha incontra­to vari ostacoli.

Trigoria stile Barça

 Dal Messaggero:

Cinque. Un vero e proprio clan. Amici, certo, ma soprattutto professionisti di valore. Luis Enrique, il nuovo allenatore della Roma, ha chiesto e ottenuto di potersi portare dietro il suo staff, cioè gli uomini che negli ultimi tre anni l’hanno accompagnato nel lavoro quotidiano al Barcellona B. Quattro collaboratori di lungo corso più Ivan De la Peña, che ha appena attaccato gli scarpini al chiodo e che è legato a Lucho, il soprannome che mamma Nely ha dato al suo Luis Enrique, da un’amicizia profonda e di vecchissima data. Ecco, quindi, che prossimamente a Trigoria si presenteranno anche Joan Barbarà, il vice allenatore, Josè Ramon Callen, il preparatore atletico, Marcos Lopez, lo scouting, e un motivatore. E qui il discroso, per ora, si divide in due perchè si fanno i nomi di Joaquin Valdes e di Antonio Llorente. A proposito: la Roma in un primo momento aveva posto un veto sul nome del mental coach, spiegando a Luis Enrique che non c’era motivo per ingaggiarlo. Tutto è cambiato, però, nel momento in cui i nuovi dirigenti della Roma hanno capito che l’uomo in questione era anche/soprattutto il motivatore di Luis Enrique. Joaquin Valdes lavora sulle teste dei calciatori da una dozzina di anni (ha iniziato nel 2000 a Gijon, dove è rimasto per cinque anni), ma è al Barcellona dal 2008: in una recente intervista Luis Enrique ha decantato le sue virtù, arrivando a dire che «Valdes ha convinto i miei ragazzi di essere più forti dei giocatori del Barcellona di Pep Guardiola»

Allenatore Roma, arriva Luis Enrique

 Dal Messaggero:

Thomas RichardDiBenedetto posa la prima pietra della rifondazione giallorossa: Luis Enrique, 41 anni, è il nuovo allenatore della Roma. «Scelgo il progetto: presto saremo grandi». Il sì del tecnico spagnolo in una telefonata a Walter Sabatini poco dopo mezzogiorno. E, ricevuti i complimenti dal diesse, subito un’altra chiamata, a tutti gli uomini dello staff del Barça B, i cinque che lo seguiranno nell’avventura nella Capitale, cominciando dal fedelissimo De la Peña. «Ivan, andiamo tutti a Roma», le parole dell’allenatore di Gijon all’amico, sempre al suo fianco e ancora di più in queste ore. «Lucho, se proprio dobbiamo cambiare squadra, andiamo in Italia», il suggerimento del Piccolo Budda, decisivo quindi nella fase del dentro o fuori. Da non trascurare anche la spinta di Pep Guardiola che più di un mese fa lo aveva presentato a Franco Baldini, avvisato anche lui della felice conclusione della trattativa e raggiunto telefonicamente a Varsavia. Niente da fare, dunque, per l’Atletico Madrid, sino all’ultimo convinto di poter sfilare Luis Enrique alla Roma. Dopo in Cda, il club spagnolo proprio ieri mattina ha ufficializzato il nuovo e disperato tentativo per prendere l’asturiano che ormai aveva preso la sua decisione. A farlo tentennare, lunedì, il doppio rilancio. Due milioni di euro la prima offerta, già abbondantemente superiore a quella giallorossa. In tarda serata, con un’iniziativa personale del general manager Miguel Angel Gil, la proposta choc: due milioni e mezzo.

Mercato Roma, Luis Enrique: “Ambizione e fiducia, così si fa un giocatore”

 Dal Romanista:

«Non accetterò qualsiasi giocatore non ambizioso, che non prova la cosa più difficile». E ancora: «Penso che un giocatore si fa più con la fiducia che con altro». Ecco, per chi non avesse ancora capito che tipo di allenatore è Luis Enrique ci ha pensato lui a spiegarlo. Ci ha pensato lui a ribadire al mondo il suo modo di intendere il calcio. Lo ha fatto in una lunga intervista rilasciata a Barça Tv nella quale ha salutato la società e i tifosi che sono stati suoi per una vita. Quando gli chiedono se si sente triste a dover dire addio al blaugrana, lui risponde a modo suo, da duro: «Se i calciatori hanno una vita breve in un club, prima di lasciare, lo è ancora di più per gli allenatori. Me lo aspettavo quando ho iniziato questo lavoro. Devo dire che sono stati tre anni fantastici. Ho deciso che il mio ciclo è giunto al termine. Ho detto ciò prima ancora che mi arrivassero delle offerte». Ma ora che lui è pronto ad una nuova sfida, a spiccare il volo. Anche a costo di lasciare i suoi ragazzi, quelli con i quali ha fatto meraviglie nella serie B spagnola: «C’è una grande squadra qui, giocatori di qualità superiore. Tutti lavoriamo allo stesso modo con una tale sinergia positiva e dinamica di gruppo che ognuno si sente importante: ora si stanno aiutando l’un l’altro per realizzare le cose. Sono soddisfatto e orgoglioso di quello che abbiamo fatto questi in 3 anni perché credo che alcune delle conquiste raggiunte siano merito mio». Poi ancora sui suoi giocatori: «Loro sanno che mi piace scherzare, ma che prendo il mio lavoro molto seriamente. Ho scherzato sul fatto che tra una settimana andrò in una conferenza stampa a dire che era tutta una bugia. Non ho dubbi che chi prenderà in consegna il club sarà ben capace. Non ho dubbi che ci sono professionisti di alta qualità al Barça B in questo momento, che si adatteranno alle necessità e alle richieste di chi è il nuovo allenatore»

Cessione Roma, Ghizzoni: “I tifosi non devono preoccuparsi, la squadra sarà competitiva. L’Allenatore? A breve la decisione”

 Dall’Adnkronos:

«Si aspettava l’Antitrust, adesso la strada è in discesa, dovrebbe essere ormai questione di giorni o pochissime settimane, ma non è importante. C’è la voglia della nuova proprietà e sicuramente di Unicredit, che rimane azionista di minoranza, si fare in modo che al di là degli adempimenti amministrativi si riesca a preparare la prossima stagione per il meglio». Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, parla cosi« dell’ormai imminente passaggio di proprietà della Roma alla cordata statunitense, in un’intervista a ‘La Politica nel Pallone – su Gr Parlamento’. Secondo l’ad dell’Istituto di Piazza Cordusio i tifosi devono stare tranquilli, sarà costruita una squadra competitiva. »Da un punto di vista sportivo credo che i tifosi non debbano preoccuparsi di questi aspetti burocratici. L’intenzione è quella di creare una squadra competitiva per la prossima stagione. L’allenatore? Credo ci siamo discussioni in corso, dovrebbe essere una decisione a breve, lascio alla società annunciarla«.

Allenatore Roma: domenica Sabatini a Barcellona per Luis Enrique

 Allenatore Roma: tra domenica e lunedì Walter Sabatini sarà a Barcellona. Obiettivo: ingaggiare Luis Enrique. Pronto per lui un contratto di 2 anni più opzione per il terzo. Dal Messaggero:

Lucho, come lo chiamano i catalani, si prepara al colloquio decisivo con Walter Sabatini, atteso a Barcellona tra domenica e lunedì. Franco Baldini ha preparato il terreno: lo spagnolo si è impegnato, dando la priorità alla proposta giallorossa. L’Atletico Madrid insiste e anche il Real Saragozza. Ma da un paio di settimane, da quando la nuova Roma ha avuto la certezza che non c’era più niente da fare per la prima scelta Villas Boas («Arrivo in Italia in vacanza», fa sapere il portoghese, atteso in giornata), Luis Enrique ha in testa solo il club di Trigoria.

Mercato Roma, Luis Enrique cita Coelho e conquista Baldini

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Lo ha conquistato con una citazione, un insegnamento contenuto in uno dei romanzi di Paulo Coelho, «Il Cammino di Santiago» , che forse sarebbe meglio citare col suo titolo originale: O diario de um mago. «Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al cammino— scrive l’autore brasiliano —. È il cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo» . È lì che è scoccata la scintilla con Luis Enrique. È a quel punto che Franco Baldini ha capito di avere di fronte a sè l’uomo giusto per il progetto americano. È successo un paio di mesi fa, quando si videro la prima volta. L’ultimo incontro c’è stato martedì, a Barcellona, e dovrebbe essere stato decisivo: trovato il nuovo allenatore della Roma, a meno di dietrofront clamorosi. La benedizione Luis Enrique Martinez Garcia, 41 anni, spagnolo. È nato a Gijon, nelle Asturie, come lo scrittore Paco Ignacio Taibo II. È stato un grande calciatore, un centrocampista completo, colonna del Real Madrid e, soprattutto, del Barcellona. Il Barça di Figo, Ronaldo, Guardiola. Dal Pep, nel 2008, Luis Enrique ereditò la panchina del Barcellona B, che quest’anno ha portato fino al 4o posto della Serie B spagnola.

Allenatore Roma: Baldini vuole convincere Villas Boas

 Allenatore Roma: l’identikit del nuovo tecnico giallorosso esiste, deve essere un mister abbastanza giovane, con un gioco offensivo, possibilmente emergente ma non del tutto inesperto come potrebbe essere Vincenzo Montella, che, in Italia, è l’unico che potrebbe allenare la Roma insieme a Pioli. Il sogno resta Villas Boas e Baldini ha ancora una piccola speranza di convincerlo. Dal Corriere dello Sport:

Il nuovo allenatore della Roma magari non avrà un nome altisonante, non sarà un condottiero, ma sarà un tecnico giovane, colto, preparato, all’altezza della situazione, quasi sicuramente straniero. Il grande nome rimasto è quello di Villas Boas, il portoghese che piace a tutti, diventato popolarissimo dopo aver vinto l’Europa League. Ha appena detto, alzando la Coppa, che vuole restare al Porto, ma Baldini ha ancora una piccola speranza di convincerlo, puntando sulle tante affinità emerse parlando di calcio tra di loro. Baldini ha messo in campo il suo carisma, tutte le sue qualità dialettiche e le sue conoscenze.

Mercato Roma, sei nomi per la panchina. Torna Peruzzi come dirigente?

 Dal Corriere dello Sport:

Qualcuno ieri dava Walter Sabatini in partenza per l’Argentina. In realtà ieri il neo-direttore sportivo giallorosso ha incontrato un’altra volta Angelo Peruzzi (l’ultimo colloquio risaliva a venti giorni fa) e sono state poste le basi per far tornare l’ex portierone di Blera a Trigoria, da dove se ne andò venti anni fa. A Peruzzi è stato proposto l’incarico di dirigente addetto alla squadra. Devono essere definiti meglio competenze e ingaggio, ma c’è la massima volontà di convincere Peruzzi a lasciare la Nazionale e tornare alla Roma. Un ritorno che farebbe felicissimo Francesco Totti, grande amico dell’ex portiere.
PISTA ESTERA – Sabatini e Baldini sono al lavoro per cercare l’allenatore. Le prime scelte erano Guardiola, Ancelotti e Villas Boas. Sono sfumate quasi tutte e tre, solo per il portoghese Baldini ha ancora una piccola speranza e lo incontrerà nei prossimi giorni. Ma per forza di cose bisogna scendere di livello. I due dirigenti stanno studiando i campionati europei. Hanno sei candidati, tra gli allenatori che giocano un certo tipo di calcio (offensivo) e che sono ai vertici nei lo­roPaesi. Una candidatura importante è quella di Didier Deschamps, allenatore del Marsiglia, il tecnico che riportò in serie A la Juventus. Ha 42 anni, ma ha già una notevole esperienza in panchina. Si è giocato fino all’ultimo lo scudetto in Francia con il Lilla di Garcia, un altro allenatore apprezzato dai nuovi dirigenti, ma che avrebbe bisogno di un periodo di rodaggio in Italia.

Mercato Roma, Montella guadagna posizioni

 Da Il Messaggero:

Nemmeno troppo lentamente, come farebbe pensare il faticoso passaggio di consegne a Trigoria dopo la firma del 15 aprile a Boston, la nuova Roma muove i primi passi verso il futuro. Non sono ancora ufficialmente operativi i nuovi dirigenti Baldini e Sabatini, così come non lo possono essere i vecchi Montali e Pradè che non conoscono quali saranno i loro ruoli nella società di DiBenedetto, ma già appare all’orizzonte la strategia per la rifondazione giallorossa. Partendo dall’allenatore e dal sistema di gioco. Che poi sono una cosa sola: tecnico giovane, assetto spregiudicato e sbarazzino. Squadra che abbia un appeal, che sia giovane e divertente. Per riportare la gente allo stadio. Cinque-sei rinforzi, sotto i 25 anni, 40 milioni da investire, senza contare i giocatori in uscita. L’allenatore è la prima pietra, ormai lo sanno tutti. Baldini, da fine ottobre, ha come obiettivo André Villas Boas, 33 anni, tecnico del Porto già campione. Che, pur presentandosi preparatissimo sull’attuale organico romanista all’incontro con il prossimo direttore generale di DiBenedetto, ha congelato la proposta. Un po’ spinto da Mourinho che gli ha consigliato di posticipare l’avventura in Italia (meglio la Premier League, se proprio deve cambiare), un po’ convinto di poter prendersi altre soddisfazioni con il suo Porto che, vinto con largo anticipo il titolo, l’anno prossimo giocherà in Champions. Baldini, anche se le speranze sono poche, aspetterà sino a metà maggio. Diciamo sino alla fine del nostro torneo, domenica 22 maggio. Non di più. (…) Ecco che Vincenzo Montella, 37 anni e quindi giovane come il rivale, ha grandissime chances di essere confermato, a prescindere dal piazzamento finale, utile in ogni caso per aggiudicarsi la volata. Baldini e Sabatini lo stanno studiando. Nelle parole e nei fatti. Sanno che, tanto per fare un esempio, sta usando il 4-2-3-1 solo per aiutare un gruppo logoro. Perché quello non sarà l’assetto della nuova Roma. Si tornerà al 4-3-3. Guarda caso il sistema di gioco di Villas Boas.

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