Zeman: “Roma, scudetto da vincere. Voglio vedere la festa”

 Da Il Corriere dello Sport:

Zdenek Zeman, che derby è stato?
«Il solito derby. Una partita tesa in cui nessun giocatore riesce a dare quello che può. Una partita in cui i colleghi sono visti come nemici invece che come avversari. Non riuscirò mai a capire perché».
La Roma ha vinto lo scudetto?
«Calma. Serve buon senso adesso. Mancano quattro partite e bisogna giocarle. Sicuramente, sarei molto contento se la Roma lo vincesse. Sarebbe positivo per la città. E sarebbe bello assistere alle feste dei romanisti».
La Roma ha meritato di battere la Lazio?
«La Roma ha vinto perché aveva più motivazioni rispetto alla Lazio. Per il resto, se avessero scambiato le maglie nessuno si sarebbe accorto che si affrontavano la prima in classifica e una squadra vicina alla zona retrocessione ».
Sembra scontento della qualità del prodotto calcio.

Zeman e Boniek spingono la Roma: “E’ il tuo momento”

 Da Il Romanista:

A una supercoppia di giallorossi, come Zeman e Boniek e alla vigilia di una partita importantissima per la Roma è opportuno chiedere quante sorprese ci dobbiamo ancora attendere da questa stagione di serie A. L’indimenticato allenatore romanista, amante della risposta diretta, si illumina nel rispondere sia pur a monosillabi come suo costume: «Vedo la Roma molto bene e molto in forma. L’Inter può ancora perdere punti- aggiunge – e se li ha persi fino adesso può ancora farlo. Sta alla Roma continuare a vincerle tutte». Zeman non crede che l’Inter sia uscita rafforzata dai recenti successi, e in particolare dalla vittoria in Coppa che – dice – «era una vittoria del tutto scontata ma che non cambia certamente il gioco dell’Inter ». Più articolato il ragionamento dell’ex calciatore della Juventus e della Roma: «Direi che da un campionato finito, grazie a qualche disavventura dell’Inter e soprattutto a una grande performance della Roma, si sono riaperti un po’ i giochi. Adesso è diventato un campionato assolutamente aperto. Anzi, devo dire che guardando solo le partite in maniera teorica la Roma ha un calendario sicuramente favorevole oltre a uno stato di forma molto buono. Non voglio dire che è diventata la favorita, ma tutto è possibile».

Zeman: “Calciopoli mi ha dato ragione, la mia Roma subì torti arbitrali”

 Le dichiarazioni di Zdenek Zeman a Super Tennis:

“Quello che è successo nel 1998 non ha cambiato soltanto la mia vita, ma anche quella delle squadre che ho allenato a quel tempo. Durante la mia esperienza con la Roma, per esempio, siamo stati vittime di una serie di ingiustizie arbitrali evidenti. Quello che è accaduto qualche anno dopo con Calciopoli ha dimostrato che avevo ragione. In fondo il doping non è soltanto relativo al calcio: ci sono anche altri sport come il nuoto, l’atletica e anche il tennis in cui il doping è presente, oltre al ciclismo del quale tanto si parla.

Vucinic alla Delvecchio: con Zeman, gol a grappoli per entrambi

Il Messaggero riprende una riflessione di Claudio Ranieri a proposito di Mirko Vucinic: il tecnico della Roma ha elogiato, in conferenza stampa, il lavoro del montenegrino per la capacità di fare gol o di farlo fare. Facesse per tutta la stagione come Marco Delvecchio, ha quasi suggerito il testaccino a Vucinic. Ecco che cosa significa, per il quotidiano in edicola stamane, che Vucinic faccia il Delvecchio (ed ecco quanto hanno segnato con Zdenek Zeman):

Vucinic e Bojinov: fratelli dai tempi del Lecce (di Zeman)

Il passato di Mirko Vucinic e Valeri Bojinov è tinto di giallorosso. Sponda Lecce. I due – ai tempi conosciuti come i gemelli del gol – si ritrovano oggi, da avversari, sul terreno di gioco dell’Olimpico: per Vucinic, il post Salento è coinciso con l’investitura ad attaccante della Roma mentre per Bojinov l’addio al Lecce è stato pieno di svantura: lentezza nell’adattamento a Firenze, poi una serie di infortuni che ne hanno limitato percolosità e qualità.
Tra i due persevera un’amicizia sincera che va avanti da quel periodo: erano gli anni compresi tra il 2001 e il 2005, il gioco spumeggiante dei salentini è griffato Zdenek Zeman. Legati come fratelli – l’anagrafe dice che Vucinic (classe 1983) è il maggiore dei due  (Bojinov è di tre anni più piccolo), il palcoscenico dell’Olimpico li vedrà dunque uno di fronte all’altro. Ce ne parla La Gazzetta dello Sport:

Zeman e Ranieri, il botta e risposta va avanti

Zdenek Zeman punge Claudio Ranieri e lo fa con un’affermazione che – per quanti ricordano l’impostazione di gioco del boemo – fa senz’altro effetto. Noto per la miriade di gol che subivano le sue difese (a causa di uno schema votato all’attacco), Zeman ha affermato che la Roma di Ranieri prende più gol di quelli che incassava la sua Roma, ai tempi in cui l’ex Foggia ne era l’allenatore. Riferisce tutto La Gazzetta dello Sport. Testuale:

A Totti gli mancano due scudetti!

Francesco Totti non smette di essere argomento di interesse principale per i maggiori quotidiani sportivi. La Gazzetta dello Sport in edicola stamane, oltra a riprendere cifre e curiosità emerse in seguito alla gara di domenica contro il Bari mette in risalto una inchiesta della Rivista Romanista secondo cui il Capitano giallorosso ha portato in dote alla Roma 162 punti ottenuti grazie a 97 gol in 74 gare di campionato.
Fatti i conti, sono due scudetti! L’articolo:

La ripresa dopo la sosta: nell’era Sensi un mix di gioie e dolori

 Domenica 22 novembre la Roma tornerà a giocare allo Stadio Olimpico nella gara contro il Bari, dopo la sosta del campionato dovuta agli spareggi per le qualificazioni ai prossimi mondiali africani. La storia della squadra giallorossa dopo la pausa è colorata di gioie e dolori. Dalla stagione 1993/94, da quando cioè Franco Sensi si sedette sul trono più altro della società di Trigoria, la Roma ha giocato 68 partite dopo il periodo di sosta, riuscendo a vincere 32 volte (il 47 % dei casi), mentre 22 (32 %) sono stati i pareggi e 14 (21 %) le sconfitte. Spalletti guida la speciale classifica in negativo del rendimento dopo la sosta con il 37,50 % di sconfitte, mentre Capello ha il pregio di aver tenuto concentrata la squadra durante la pausa e raggiunto il maggior numero di vittorie con il 55 % di successi.

Damiano Tommasi: “Inzaghi, Zeman e quella volta che…”

35 anni compiuti lo scorso 17 maggio e, per Damiano Tommasi, arriva il momento di appendere gli scarpini al chiodo. Il generosissimo centrocampista veneto, che ha disputato le utlime gare della sua carriera calcistica in Cina alla corte del Tianjin Teda, scrive un articolo di commiato alla Gazzetta dello Sport che – edizione odierna – lo pubblica integralmente. Indimenticabile pre i tifosi della Roma, società nella quale ha disputato 10 campionati – dal 1996 al 2006 – collezionando 234 presenze e mettendo a segno 12 reti. Apice della carriera, ovviamente, lo scudetto conquistato in giallorosso nel 2000/01 per il quale Tommasi ha garantito un contributo imprescindibile, disputando in quell’anno la sua migliore stagione, conquistandosi di riflesso un posto in Nazionale: con la maglia azzurra colleziona 29 presenze segnando un solo gol (il 5 settembre 2001 nella partita vinta 1-0 contro il Marocco; ultima presenza in Nazionale l’11 giugno 2003). Eclettico, tatticamente di intelligenza raffinata, corretto con compagni e avversari: Tommasi è uno dei pochi che, in occasione di un grave infortunio, decise di firmare – era ancora alla Roma e l’allenatore era Fabio Capello – un contratto al minimo sindacale. I ricordi di Tommasi:

Ranieri: “Contro il Cska, Okaka e Cerci titolari; Totti non so”

 Un buonumore che è anche riflesso condizionato della giornata di ieri, con la presentazione capolavoro del progetto del nuovo stadio. Il tecnico testaccino, nella conferenza della vigilia, ha parlato in modo esclusivo della sfida con i bulgari. La Roma sembra una squadra ammalata, ma l’ex juventino ha la medicina giusta per vincere la malattia: “Non ho la bacchetta magica, per cui prendi una cosa e guarisici subito, proprio no. Piano piano cresceremo, non dimentichiamoci che passiamo da una vecchia fase a una nuova. Spero di avere la continuità assicurata in primo luogo da risultati positivi. Domani troveremo una squadra agguerrita tanto quanto il Catania ma con qualità superiore e dobbiamo stare attenti e fare risultato pieno. La preparazione atletica? Non è insufficiente, credo piuttosto che vi sia da fare parecchio lavoro sul fattore psicologico, che per altro è anche quello più importante“. Elogio al gruppo, a prescindere dalle recentissime prestazioni:”Questa squadra ha fatto vedere di tenere tanto alla vittoria, al risultato. Ad esempio, contro la Fiorentina o a Palermo su un campo da pallanuoto. La squadra è preparata bene“.

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