Roma-Inter, fuori dal carcere due ultras

 Da Il Messaggero:

Torna a casa da sua moglie e sua figlia Daniele Luca. Nonostante la frattura della vertebra cervicale, che lo costringe ancora a spostarsi in barella, ieri è uscito dal Tribunale più sereno. La misura cautelare in carcere è stata sostituita con gli arresti domiciliari. Per Alessio Amicone e Antonello Cori il giudice, Fabrizio Gentili, ha invece disposto la revoca dei domiciliari e l’immediata liberazione.

Aiuti all’Inter? Eccoli

 Ad analizzare, dati alla mano, eventuali aiuti all’Inter nel corso degli ultimi due campionati, ci ha pensato Il Messaggero. Con che risultati? Eccoli, testuale:

C’era Luciano Spalletti, la Roma arrivò seconda, la stagione era la 2007/2008. Sulla panchina dell’Inter c’era Roberto Mancini. E’ l’anno degli aiutini e degli aiutoni. Totti così direbbe, così disse dopo quel famoso Inter-Roma, sfida del girone di ritorno. L’arbitro Rosetti non espelle Burdisso, allora difensore dell’Inter, e caccia Mexes ingiustamente. Finisce con il gol di Zanetti al 90’ equindi in pareggio, con i nerazzurri che tengono a distanza di sicurezza la Roma. Quella sera, non solo Totti sparò a zero su arbitri e Palazzo. In quella stessa stagione, di aiutini, l’Inter ne ricevette altri. Ad esempio Inter-Atalanta, 2-1, secondo gol di Cruz irregolare: Inter-Parma, 3-2, Gervasoni concede all’Inter, in pieno recupero, un rigore inesistente per un fallo di mani di Couto mai avvenuto; Siena-Inter 2-3, concesso un penalty ai nerazzurri per un fallo inesistente su Cruz, così come Tagliavento, in Inter-Empoli assegna il rigore decisivo per un fallo di mano di Vannucchi che non era fallo di mano.

Roma, Menez ha capito di essere un campione

 Jeremy Menez ha avuto a disposizione solo una ventina di minuti ma, anche nel corso dell’amichevole contro l’Alto Adige, ha saputo incantare tifosi e compagni, prendendo per mano i giallorossi e infilando anche un pallone alle spalle del portiere avversario. Da Il Romanista:

Un anno fa si sarebbe intristito ad entrare a soli 15 minuti dalla fine di un’amichevole contro l’Alto Adige, per di più proprio quando le stelle (Totti, Adriano e Vucinic) lasciavano il campo. Ma ora è un’altra storia, un altro Menez. Adesso Jeremy in questa squadra si sente a casa, il suo rapporto con compagni e tecnico (che anche ieri ha ribadito che Geremia può giocare in qualsiasi ruolo) è perfetto. E allora trovarsi a giocare accanto a ragazzi di 19-20 anni non lo fa incupire. Anzi, in questi frangenti si vede ancora di più quanto il francesino sia maturato: ha preso lui per mano un gruppo di ragazzi mettendoli nelle condizioni di fare bella figura. Senza aver voglia di strafare: geometrie, lanci, e dribbling solo quando serve. Il gol su punizione? Solo un piccolo lampo in attesa di impegni più significativi. Di certo la Roma e i romanisti sentono di avere per le mani un fuoriclasse, uno che è finalmente pronto a spaccare in due il calcio italiano ed europeo. E la cosa bella è che forse, adesso ne ha preso coscienza anche lui.

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