Roma, Menez ha capito di essere un campione

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 Jeremy Menez ha avuto a disposizione solo una ventina di minuti ma, anche nel corso dell’amichevole contro l’Alto Adige, ha saputo incantare tifosi e compagni, prendendo per mano i giallorossi e infilando anche un pallone alle spalle del portiere avversario. Da Il Romanista:

Un anno fa si sarebbe intristito ad entrare a soli 15 minuti dalla fine di un’amichevole contro l’Alto Adige, per di più proprio quando le stelle (Totti, Adriano e Vucinic) lasciavano il campo. Ma ora è un’altra storia, un altro Menez. Adesso Jeremy in questa squadra si sente a casa, il suo rapporto con compagni e tecnico (che anche ieri ha ribadito che Geremia può giocare in qualsiasi ruolo) è perfetto. E allora trovarsi a giocare accanto a ragazzi di 19-20 anni non lo fa incupire. Anzi, in questi frangenti si vede ancora di più quanto il francesino sia maturato: ha preso lui per mano un gruppo di ragazzi mettendoli nelle condizioni di fare bella figura. Senza aver voglia di strafare: geometrie, lanci, e dribbling solo quando serve. Il gol su punizione? Solo un piccolo lampo in attesa di impegni più significativi. Di certo la Roma e i romanisti sentono di avere per le mani un fuoriclasse, uno che è finalmente pronto a spaccare in due il calcio italiano ed europeo. E la cosa bella è che forse, adesso ne ha preso coscienza anche lui.

Niente più musi lunghi, ora Jerry (come lo chiamano i compagni) distribuisce larghi sorrisi. E la lunga intervista rilasciata qualche giorno fa è emblematica di come non abbia più voglia di nascondersi, di come non abbia più paura di esporsi. I miglioramenti del suo italiano (secondo il suo amico Mexes lo parlava bene già da tempo) sono solo la scusa per aprirsi al mondo. In tutti i sensi. Perché tra poche settimane si potrebbe cominciare a sentir parlare di lui anche lontano da Roma. Il suo nome è infatti tra i più gettonati tra quelli che dovrebbero essere inseriti nella prima convocazione di Laurent Blanc. Il nuovo ct francese, che ha il non facile compito di far risorgere una nazionale dalle ceneri della gestione Domenech, ha deciso di dare un taglio netto al passato. Almenoin partenza. Tutti quelli che si sono resi protagonisti della figuraccia in Sudafrica non saranno convocati per l’amichevole che i bleus hanno in programma l’11 agosto a Oslo contro la Norvegia di Riise. Spazio ad una nuova generazione e spazio a Menez che è destinato a restare a lungo nella selezione. Come Philippe Mexes, che finalmente si è liberato dell’uomo che gli aveva chiuso le porte della nazionale francese. Ora, con Blanc, Phil ha una grande occasione di prendersi il ruolo di titolare della difesa. Molto dipender anche da lui e dalle prestazioni che riuscirà a tirar fuori in questa stagione. Con la Roma, la squadra e la città che conosce alla perfezione e che lo ama. Tra 12 mesi magari ci troveremo a parlare dei successi della Francia di Mexes e Menez. I romanisti lo sperano, perché vorrebbe dire che Phil e Jerry hanno fatto la differenza dove conta di più. Con la Roma.


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