Roma-Inter, fuori dal carcere due ultras

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 Da Il Messaggero:

Torna a casa da sua moglie e sua figlia Daniele Luca. Nonostante la frattura della vertebra cervicale, che lo costringe ancora a spostarsi in barella, ieri è uscito dal Tribunale più sereno. La misura cautelare in carcere è stata sostituita con gli arresti domiciliari. Per Alessio Amicone e Antonello Cori il giudice, Fabrizio Gentili, ha invece disposto la revoca dei domiciliari e l’immediata liberazione.

Luca, Amicone e Cori sono tre dei sette ultras arrestati dopo gli scontri avvenuti il 5 maggio scorso vicino allo stadio Olimpico dopo la finale di Coppa Italia Inter-Roma e per i quali ieri si è aperto il processo. Il pm, Patrizia Ciccarese, si era opposta alla revoca della misura cautelare nei confronti di Daniele Luca per i suoi precedenti penali per spaccio, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione. Il giudice ha invece accolto la richiesta dell’avvocato Lorenzo Contucci sottolineando che il reato di evasione è stato commesso cinque anni fa. Luca, dopo l’arresto, dichiarò di essere stato picchiato dalla polizia come Stefano Gugliotta e di essere stato «investito da una macchina che con ogni probabilità era un’auto civetta della polizia». Le immagini che mostrano il momento in cui viene investito sono state mandate in onda dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” che aveva già mostrato i video in cui si vedeva Gugliotta, la cui posizione è stata stralciata dal processo principale, picchiato dalla polizia. Luca nell’incidente ha riportato la frattura della vertebra. Durante l’udienza di ieri il giudice ha ammesso le prove di accusa e difesa che hanno presentato alcuni filmati della Rai e della polizia scientifica in cui sono ripresi gli scontri, riservandosi di acquisire, durante il dibattimento, altri video ripresi dal reparto mobile della guardia di finanza e dalle telecamere fisse installate sull’edificio del Coni e le comunicazioni intercorse tra le forze dell’ordine in quei momenti concitati. Nei giorni scorsi un altro ultrà, Emanuele Pecorone, ha patteggiato la pena ed è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione con sospensione della pena e a due anni senza poter assistere alle partite allo stadio.


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