Roma, Pizarro: faro della manovra giallorossa. I gol del cileno nel 2009/2010

 David Marcelo Pizarro Cortés, centrocampista cileno (si é ritirato dalla Nazionale nel 2005 dopo la mancata qualificazione della Roja ai Mondiali di Germania 2006) e della Roma, faro della manovra giallorossa dalla stagione 2006/’07: in pratica, ogni pallone passa prima dai suoi piedi. Grazie alla sua forma fisica, é alto appena 170 cm, grazie ad una tecnica sopraffina, é tra i migliori centrocampisti in circolazione nel recuperare palloni, nell’impostazione della manovra: non è un caso infatti, che da 4 anni é stato impiegato, da Spalletti prima e da Ranieri poi, come regista di centrocampo davanti alla difesa. Dotato di una precisione nel gioco palla a terra e nei lanci lunghi millimetrica, detta i tempi della manovra sia in fase di possesso che di non possesso palla. Possiede anche un discreto tiro dalla distanza ed è la prima scelta della Roma nei calci d’angolo e spesso si prende la responsabilità anche sui calci di rigore, nel caso in cui Capitan Totti non sia in campo. Anche quest’anno Pizarro é stato tra i più utilizzati nella formazione giallorossa, con 46 partite e tre reti messe a segno, di cui due in campionato e una in Europa League. Andiamo a riviverli.

Roma 2009/10: John Arne Riise. E ho detto tutto

 Uno dei giocatori migliori della strepitosa stagione disputata dalla Roma è stato, senza ombra di dubbio, l’esterno basso di sinistra, il rosso norvegese John Arne Riise, alla sua seconda annata con la maglia giallorossa. Esterno potente e grintoso, utilizzabile sia come terzino che da esterno sulla fascia sinistra, all’occorrenza impiegato anche come difensore centrale. Una delle migliori caratteristiche è quella di possedere un tiro sinistro estremamente potente e preciso, fattore che gli ha permesso di realizzare in carriera molte reti dalla distanza. Proprio per questo motivo, molto spesso gli vengono affidate le battute di calci di punizione e le rimesse laterali, essendo dotato di un rilancio molto lungo. Che sia stato una pedina fondamentale dello scacchiere di Ranieri, lo testimoniano i numeri della stagione appena conclusasi. Riise ha disputato 36 delle 38 partite in calendario in campionato, condite anche da 5 importantissime reti. La prima, la realizzò il 13 settembre 2009, fondamentale per il successo che consentì alla Roma di vincere 2-1 a Siena proprio allo scadere, in quella che segnò il debutto di Ranieri sulla panchina giallorossa. Il 23 gennaio 2010, sigla forse la rete più importante da quando è alla Roma: nella gara contro la Juventu il norvegese regala, nei minuti di recupero, un successoche permette alla squadra giallorossa di tornare alla vittoria a Torino dopo ben 9 anni di astinenza.

Roma, Sensi: un silenzio che fa rumore. La Presidentessa è cresciuta

 Non parla da parecchio, Rosella Sensi. Se ne attendevano le dichiarazioni alla fine del campionato ma la Presidentessa giallorossa ha preferito essere parca di enunciati, quasi a lasciare che la squadra e l’allenatore si godessero pienamente un tributo degno dei vincitori. Il bagno d’affetto riservato ai capitolini dai propri sostenitori, Rosella se l’è guardato. In disparte. Dopo aver risposto per le rime alla tracotanza di Josè Mourinho, dopo aver fatto sentire la voce della società nei momenti in cui è sembrato opportuno e necessario farlo – vedi il post Lazio-Inter, vedi il caso Totti-Balotelli – il vertice dirigenziale ha preferito misurare le parole con il contagocce. Un comportamento, le va riconosciuto, impregnato di responsabilità e confacente a un leader. Non si è negata quando occorreva portarsi la Roma sulle spalle e replicare, alzare la voce, farsi sentire. Ha gestito il rinnovo di Francesco Totti e deciso di legare per sempre il destino del Capitano a quello del club, ha ricevuto apprezzamenti importanti dai calciatori, da Claudio Ranieri, dalla dirigenza cui – con l’innesto di Gian Paolo Montali, imprescindibile – ha consentito di fare un salto di qualità ulteriore. MESI BUI. Contestazioni frequenti – a inizio stagione – ce ne sono state, va detto. Soprattutto per la mancata chiarezza circa lo stato reale delle casse giallorosse, per l’immobilismo in fase di mercato a causa di debiti pregressi di Italpetroli che pesano come un macigno sulla possibilità di investire e progettare una Roma stratosferica. Lamentele per non vendere la società agli acquirenti che di volta in volta prendevano un aereo – dall’America, dalla Svizzera, da chissà dove – e pretendevano d’essere considerati tali. Potenziali acquirenti. Salvo poi scoprire che quel “potenziale” andava letto in realtà come “fantomatico”. Italpetroli, si diceva. Ovvero, la società che fa capo alla famiglia Sensi e che ha sempre ribadito l’intenzione di continuare a controllare la Roma; ovvero, la società verso cui Unicredit dichiara di essere in credito per 325 milioni. E la cessione della A.S. Roma, in tutto ciò, consentirebbe di colmare buona parte del debito. Si è reso necessario un arbitrato per provare a risolvere e appianare la diatriba: il prossimo 4 giugno ci sarà la prima udienza. In ballo la possibile dismissione di immobili e depositi petroliferi appartenenti alla famiglia Sensi, ma la Roma, per il momento, non sembra al centro della querelle. Che gli sforzi della Sensi siano ora tutti concentrati nella risoluzione – il più positiva possibile – della faccenda, pare ovvio.
ROMA ARMONICA. Tanto quanto la volontà di non privarsi – in continuità con il pensiero di papà Franco – della Roma. Eppure, dopo aver sfiorato un’impresa mica da ridere – anche per due mosse azzeccatissime: vedi l’ingaggio di Claudio Ranieri, vedi l’acquisto di Luca Toni – il silenzio di Rosella Sensi comincia a fare rumore.

Roma 2009/10, Taddei arma in più. Ma fino a quando?

 La stagione 2009/2010 appena conclusasi, ha visto la Roma protagonista di una lunga cavalcata per la conquista dello scudetto con l’Inter di Mourinho, vittoriosa proprio all’ultima giornata, grazie ad un vantaggio di soli due punti. Uno dei protagonisti della stagione giallorossa, è stato senz’altro il centrocampista brasiliano Rodrigo Ferrante Taddei, noto a tutti semplicemente come Taddei (San Paolo del Brasile, 6 marzo  1980), alla Roma dall’estate del 2005. Quest’anno il centrocampista giallorosso, ha collezionato 46 presenze totali (34 in campionato, 4 in Coppa Italia e 8 in Europa League) condite da due gol, entrambi in campionato. Senz’altro da ricordare in questa stagione, il rigore che si procurò nel derby di ritorno appena entrato in campo e da cui partì la rimonta della Roma, che alla fine sconfisse la Lazio per 2-1. Il dubbio più grande però, al momento riguarda il futuro delle due componenti in causa: questo perché il contratto del centrocampista brasiliano scadrà il 30 giugno prossimo e molto lascia pensare che le strade della Roma e di Taddei finiranno col dividersi. Vuoi perché sino ad ora non vi è stato alcun incontro per parlare di rinnovo del contratto, vuoi perché diverse società sono sulle tracce dell’attaccante, a cominciare dalla Fiorentina, che l’anno prossimo potrebbe essere allenata dall’ex tecnico giallorosso Luciano Spalletti, ora allo Zenit San Pietroburgo.

Roma 2009/10: Pizarro, 10 e lode (nonostante il rigore di Livorno)

 E’ stato uno degli ultimi a mollare, è stato uno di quelli che ci hanno creduto fino all’ultimo. E’ stato anche tra coloro che ha onorato la maglia giallorossa come avrebbe fatto un romano de Roma. Pur arrivando direttamente dalla sponda avversaria – l’Inter, che è, per bontà economica di Massimo Moratti, una ex squadra un po’ per tutti i calciatori di serie A – il Pek è sembrato fin da subito un figlio di Testaccio. O Trastevere. O fate un po’ voi il quartiere. E’ David Pizarro, il centrocampista cileno che in questa stagione si è travestito da elettricista per accendere e spegnere a piacimento le lampadine del gioco della Lupa. Il suo compare di reparto, Daniele De Rossi, è un cavallo di razza, di quelli a cui bisogna dare libero sfogo nella manovra e nelle ripartenze offensive. Lui, invece, preferisce fare un passo indietro (e anche più di uno) per osservarne i movimenti ed intervenire quando necessario. Il trentunenne di Valparaiso ha attraversato un’annata caratterizzata da tanta quantità nella zona nevralgica rimanendo, come detto, in cabina di comando più che in prima linea.

Calcio, Serie A: Roma, 2009 e 2010 a confronto

 La stagione 2008-2009 inizia nel peggiore dei modi per la Roma, ma non per colpa di risultati sportivi. Il campionato si apre con un cambio forzato ai vertici della dirigenza: Rosella Sensi sostituisce infatti il padre, deceduto a due settimane dall’inizio del campionato. Un lutto che è stato più facile da digerire, proprio grazie al fatto che la squadra non ha subito un cambio di proprietà. Il primo impegno ufficiale della stagione, fu Supercoppa Italiana contro l’Inter: i giallorossi, dopo aver rimontato per due volte lo svantaggio, portano la contesa alla lotteria dei calci di rigore, dove però il capitano Totti sbaglia il rigore decisivo, permettendo ai nerazzurri di sollevare il trofeo. In campionato e in Champions League invece la Roma è protagonista di un inizio non positivo (6 partite perse in 10 gare di campionato e sconfitta all’esordio europeo contro i rumeni del Cluj), dovuto alla cattiva condizione della rosa e a continui infortuni di vari elementi. I risultati però, migliorano a partire da novembre, grazie al nuovo modulo di gioco introdotto da Spalletti, cosicché la squadra conclude il girone di Champions League al primo posto (sconfiggendo il Chelsea per 3-1 nello scontro diretto in un Olimpico gremito) e riportandosi a ridosso delle prime quattro posizioni in campionato.

La Roma regina del “fuori casa”

 Faceva ancora un caldo torrido quando la Roma è scesa in campo per la sua prima partita ufficiale della stagione 2009-2010, era infatti il 30 luglio 2009 quando la Roma ha affrontato sul verde dell’Olimpico i belgi del Gent vincendo per 3-1, da quella data è successo veramente di tutto: Il buio totale in campionato, l’esonero di Spalletti, l’arrivo di Ranieri (1 settembre), la rinascita e, infine, il sogno scudetto e la stella d’argento mancata.
Il cammino in Europa League è stato breve ma intenso: 12 partite fra preliminari, fase a gironi e playoff di cui 7 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte.
La Coppa Italia svolge ancora un ruolo decisivo nella stagione della Roma ma quest’anno, la “coppetta” ci sfugge e con lei anche il sogno della stella d’argento; in questa competizione la Roma ha collezionato 3 vittorie e 2 sconfitte.

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