Roma-Milan 2-3: giocatori nuovi, problemi vecchi

 Stilare percentuali sui demeriti di Luis Enrique e su quelli dei giocatori è un esercizio inutile, oltre che difficile. La cosa certa è che la Roma tira poco in porta, i centrocampisti si inseriscono di rado, i terzini salgono, azzeccando un cross ogni cinque o sei e in fase difensiva si fanno errori incredibili.

Come se non bastassero queste lacune, i calciatori ci mettono una dose di concentrazione in alcune situazioni di gioco talmente bassa da lasciare inorriditi.

Concentrazione che tranne in poche annate è sempre stato il problema atavico dei giallorossi. Dei 14 elementi scesi sabato in campo 9 erano nuovi. Insomma cambiano gli interpreti, ma il risultato rimane uguale.

Roma-Milan, Luis Enrique: “Pjanic può giocare”

 Ieri ha fatto un lavoro a parte e oggi si è unito al gruppo. Può giocare”. Sono le parole pronunciate nella conferenza stampa di oggi da Luis Enrique riguardo a Miralem Pjanic.

Il centrocampista bosniaco sembrava aver alzato bandiera bianca per la sfida di domani contro il Milan e, invece, il solo allenamento che ha svolto oggi lo riporta nella possibile formazione titolare.

Se l’ex Lione dovesse partire dal primo minuto verrebbero confermate le voci dell’assenza di Lamela dagli undici iniziali.

Genoa-Roma 2-1: i giallorossi crescono nel gioco, ma non nella concentrazione

 E’ difficile spiegare una sconfitta in una partita in cui si sono subiti tre tiri in porta e due gol.

E’ difficile spiegare come ci sia una squadra che mostra una crescita costante sul piano del gioco, ma non riesce a farlo a livello psicologico.

E’ difficile spiegare tutto questo se non avete visto o vedrete in replica Genoa-Roma.

Al 38’ la formazione di Luis Enrique, dopo un errore di Heinze, prende il gol del vantaggio di Jankovic, il primo della stagione subito nei primi tempi.

Poi 5 minuti di sbandamento, in cui i rossoblu non creano pericoli. Al 89’sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Merkel colpisce di testa indisturbato, servendo Kucka, che altrettanto indisturbato, e inconsapevole (la palla gli sbatte addosso), batte Stekelenburg per il 2-1 finale.

Prima dello svantaggio e della rete del ko, tanta Roma, che sviluppa buone trame di gioco, dando la sensazione di avere il match in mano.

Genoa-Roma: Luis Enrique vara il turnover, come sempre

 Non serviva il turno infrasettimanale a Luis Enrique per varare il turnover. Il tecnico giallorosso, infatti, fin qui non ha mai schierato la stessa formazione.

A Genova la musica si ripeterà; vuoi per l’abbondanza della rosa, vuoi per l’assenza dell’impegno nelle coppe europee, ma l’asturiano ha sempre una vasta scelta quando deve fare la formazione. Il mister sta cercando di far entrare tutti nel progetto e dare chance a chiunque si alleni con serietà, vedi Simplicio contro l’Atalanta.

Simplicio che assieme a Perrotta e Gago si giocherà un posto vicino a De Rossi, con Pizarro non al meglio e Pjanic che rientrerà con il Milan, saranno loro a darsi battaglia per due maglie che restano a disposizione. Anche in difesa potrebbero esserci novità. Per ironia della sorte l’unico sicuro del posto è Cassetti, messo ai margini fino a due settimane fa.

Roma-Palermo: Juan prenota una maglia

 Nonostante gli accertamenti medici abbiamo tranquillizzato sulle condizioni di Heinze, Luis Enrique sta pensando di concedergli un turno di riposo.

Contro il Palermo, infatti, il tecnico vuole riproporre Juan al centro della difesa accanto al rientrante Burdisso.

Per il brasiliano sarebbe l’esordio in una stagione che secondo alcuni potrebbe essere l’ultima con la maglia della Roma. Anzi, c’è chi dice che il verdeoro sia in procinto di lasciare la Capitale già a gennaio.

Roma-Palermo: Luis Enrique e il punto sulla difesa

 Heinze sta meglio. Nonostante gli esami effettuati ieri abbiano confermano il problema alla caviglia, l’argentino ha avuto l’ok dallo staff tecnico per lavorare con il gruppo.

La sua presenza contro il Palermo non sembra essere in dubbio, anche se bisogna conservare una certa cautela.

Ancora da verificare, invece, le condizioni di Rosi, che oggi si sottoporrà a un controllo medico.

Per questo sono già in allarme Juan, Cassetti e Perrotta. Il brasiliano potrebbe fare il suo esordio al posto dell’ex Marsiglia, uno dei migliori nel derby, i due ex di Lecce e Chievo si contenderanno una maglia se Rosi non dovesse farcela.

Derby: l’involuzione di José Angel

 La prova disastrosa di Kjaer nel derby ha coperto quella altrettanto negativa di José Angel. Gli errori del danese hanno spianato la strada alla vittoria della Lazio, ma anche la non buona prestazione dello spagnolo non ha aiutato i giallorossi.

Scrivere sull’ex Palermo sarebbe troppo facile. Dopo la brutta partita di Parma, il difensore nordico si è ripetuto nella stracittadina, in cui anche nel primo tempo è sembrato molto in affanno.

Kjaer è facilmente sostituibile, in rosa c’è Burdisso e se vogliamo Juan, anche se in odore di partenza. In questo senso preoccupa la mancanza di alternative sulla fascia sinistra dove José Angel è apparso piuttosto timido e impreciso.

Derby: Burdisso l’ultimo a rientrare dall’impegno con la Nazionale

 Luis Enrique domani riabbraccerà i giocatori impegnati con le rispettive Nazionali, eccezion fatta per Nicolas Burdisso che rientrerà solo dopo aver disputato la gara Venezuela-Argentina, in programma questa notte alle 3.00 ore italiane  (22 ore locali).

Il difensore farà ritorno a Trigoria venerdì, due giorni prima del match contro la Lazio e questo potrebbe mettere in dubbio il suo impiego nel derby.

Il tecnico giallorosso dovrà verificare le sue condizioni, anche in considerazione del fatto che Juan chiede a gran voce un posto da titolare.

Ag. Juan: “E’ scontento perché non gioca. Luis Enrique non lo vede ancora al 100%”

 Il campanello d’allarme giallorosso è suonato. Si parla di un addio. Lui è scontento, a farlo sapere è il suo agente Michele Gerbino:

Juan è scontento perché non gioca, Luis Enrique non lo vede ancora al 100% nonostante abbia recuperato pienamente dall’infortunio. La Juventus? Le voci di un interessamento bianconero effettivamente sono arrivate anche a me, ma un giocatore del genere fa gola a tante squadre”.

Il brasiliano, reduce da un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio, ha davanti a sé Heinze, Kjaer, Burdisso ed è normale che al momento non trovi spazio.

L’ex Bayer Leverkusen è sicuramente il difensore più forte della rosa romanista, ma al momento le sue condizioni fisiche non sono ancora ottimali e i suoi compagni di reparto hanno dimostrato di stare meglio.

Roma-Cagliari: Pjanic è il grande dubbio di Luis Enrique

 Fra i dubbi di formazione che attanagliano Luis Enrique, ce ne è uno in particolare che lo sta facendo riflettere più degli altri. E’ quello relativo all’impiego dal primo minuto di Pjanic.

Il centrocampista bosniaco ha le qualità tecniche che piacciono all’allenatore asturiano, che però l’ha avuto a disposizione solo in tre allenamenti, troppo pochi per poter scendere in campo dal primo minuto.

Ieri l’ex Lione è stato provato a sinistra in un centrocampo a tre che ha visto Gago al centro e De Rossi a destra, che poi dovrebbe essere il terzetto titolare nella mente del tecnico spagnolo.

Roma-Cagliari: Heinze sta convincendo Luis Enrique

 Vincere all’esordio contro il Cagliari sarebbe un toccasana per l’ambiente-Roma, che ritroverebbe la tranquillità perduta dopo l’eliminazione in Europa League per mano del modesto Slovan Bratislava.

E per farlo Luis Enrique sta pensando di affidarsi a una difesa granitica con Burdisso e Heinze centrali, Cassetti e Josè Angel sulle fasce.

L’ex Marsiglia sembra aver convinto il tecnico asturiano, che fino a ieri era intenzionato a puntare su Rosi a destra e Cassetti centrale oppure con l’ex Lecce sulla corsia esterna e Kjaer vicino al Bandito.

Il danese si è unito da poco al gruppo, motivo che induce Luis Enrique a proporre Heinze, che si allena già da alcune settimane con il gruppo ed è un giocatore, la cui esperienza e tenacia non possono essere messe in discussione.

Roma-Cagliari: Kjaer si scalda

 L’emergenza in difesa costringerà Luis Enrique a schierare uno fra Kjaer e Heinze nella gara di esordio contro il Cagliari all’Olimpico.

Cicinho e Juan sono out, Rosi non offre le giuste garanzie; per questo il tecnico asturiano sta pensando di spostare Cassetti sulla destra e dare spazio a uno dei due nuovi acquisti.

Il danese, anche se si è allenato poco con i compagni, dovrebbe spuntarla sull’argentino, che almeno al momento non stuzzica la fantasia di Luis Enrique, che dal suo arrivo della Capitale l’ha schierato con il contagocce.

Le condizioni di Juan mettono fretta alla Roma

 Concentri sul closing, sul mercato e sulla rivoluzione attuata da Luis Enrique, abbiamo perso di vista un giocatore che per la Roma è fondamentale: Juan. Dall’inizio della preparazione, il difensore brasiliano non si é mai allenato con continuità e spesso il problema al tendine rotuleo l’ha costretto al differenziato.

Problema che il verdeoro si porta avanti dalla scorsa stagione. Problema che si riflette sulle scelte di mercato del duo Sabatini-Luis-Enrique, tanto da costringere il tecnico spagnolo a far giocare nel ruolo di centrale difensivo il giovane Antei, lo spaesato Cassetti e altri giocatori non di ruolo.

La classe e la forza di Juan non sono in discussione, semmai lo è la sua effettiva possibilità di riversarle in campo. Con l’insediamento in panchina di Ranieri nel 2009 e una dieta ad personam, Juan sembrava essere rinato, tanto da diventare determinante nella rincorsa allo scudetto 2010 fallita in casa contro la Sampdoria

La grinta di Burdisso e la voglia di Luis Enrique

 Quando Claudio Ranieri disse ai giocatori della Romasi gioca in base a come ci si allena”, lui rispose: “No mister, si gioca come si vive”. Il lui in questione è Nicolas Burdisso, il difensore argentino che oggi è stato intervistato da Roma Channel e come sempre è stato determinato.

Ha parlato della voglia di Lamela, dell’affidabilità di Heinze, ma soprattutto ha detto: “Vincere con questa maglia per me sarebbe diverso da ogni cosa. I tifosi sono stati sempre con noi, anzi bisogna solo ringraziarli”.

Non sono parole per addolcire o mettere i tifosi dalla propria parte, è un modo di vivere quello di Burdisso, che non hai mai cercato alibi per una partita andata male o per un intervento sbagliato. Un modo di vivere che si è riversato in campo, riparando anche qualche limite tecnico-tattico.

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