Roma-Lazio: De Rossi, Menez, Riise pronti a essere decisivi

Francesco Totti uomo derby. Chi, tra i giallorossi, non lo spera. Anche perchè farebbe assonanza con tutte le altre volte – registrate nella Storia – in cui il Capitano ha messo la propria pennellata a ultimare i quadri più belli dal titolo in sequenza “Capolavori. Il derby“.
Eppure, a interpretare nel migliore dei modi numeri e analisi tecniche viene da pensare che a decidere la stracittadina potrebbero essere altri calciatori. Uomini a cui tocca il compito di fatica ma che sanno essere decisivi per dettagli fondamentali (vedi Riise, capace di punizioni dalla potenza indicibile: riuscisse a metterci anche la precisione, ahi Lazio), giocatori chiamati al salto di qualità attraverso un gesto che rimanga nella memoria (vero Menez? Un gol, e da grezzo diventeresti idolo di una curva), bandiere da cui ci si aspetta un guizzo in ogni occasione anche solo per festeggiarle con un pieno di gioia (che esplosione di giubilo trascinerebbe una rete di De Rossi?).
Ecco l’analisi de Il Corriere dello Sport che identifica proprio in Jeremy Menez, Daniele De Rossi e John Arne Riise tre probabili “man of the match”:

Difesa sotto accusa: i numeri inchiodano Mexes & Co.

 Dodici giornate. Venti gol subiti: 1,66 a partita. Uno ogni 57 minuti. Nove difensori si spartiscono le responsabilità. La linea a quattro non è mai riuscita a completare una partita di campionato indenne (l’ultima risale a Roma-Chievo del 3 maggio scorso).

Totti: “Aquilani, puoi diventare il migliore”

 L’intervista rilasciata da Francesco Totti al sito ufficiale del Liverpool:
I tifosi del Liverpool hanno visto solo scorci di Alberto Aquilani finora. Che cosa possiamo aspettarci da un giocatore con cui ha giocato così a stretto contatto?
“Alberto è un giocatore incredibilmente talentuoso, con grande tecnica e un’ottima conoscenza del gioco. Ha anche un potente tiro con entrambi i piedi. E’ un centrocampista veramente completo”.
Aquilani è cresciuto nelle giovanili della Roma. Siete buoni amici?
“Si, siamo veramente buoni amici. Ci teniamo in contatto anche ora che ha lasciato la Roma”.

Roma, dal Fulham all’Inter: Doni, sembra forfait

La vittoria del carattere. Della grinta. Con l’arma che contraddistingue in maniera evidente la Roma di Claudio Ranieri – lo si è visto anche nella gara di andata del Craven Cottage, quando il Fulham era stato agguantato nei minuti di recupero da Marco Andreolli -, la squadra giallorossa è riuscita nella seconda rimonta consecutiva.
Vucinic e Perrotta avevano firmato quella contro il Bologna, John Arne Riise e Stefano Okaka hanno messo in cascina quella contro il Fulham. La classifica del gruppo E dice ora che solo il Basilea (che deve ancora giocare all’Olimpico e ci arriverà nel prossimo turno, quello di giovedì 3 dicembre) sta davanti ai giallorossi: 9 punti a 7, il Fulham insegue a 5. Dall’Europa League alla serie A: dal Fulham agli uomini di Josè Mourinho, reduci dall’entusiasmante rimonta di Kiev che ha consentito loro di passare in testa al girone di Champions League.  Nelle fila giallorosse, pare ci sia da preoccuparsi per la ricaduta di Alexander Doni che, nel corso della gara di Milano contro l’Inter potrebbe non esserci: risentimento al retto femorale destro. Ce ne informa la Gazzetta dello Sport:

La Roma ritrova la vittoria, ma il successo non placa la contestazione

 La Roma ha ritrovato punti e gol. Nella gara dell’Olimpico la squadra di Ranieri è riuscita a superare il Bologna grazie alla rete di Mirko Vucinic e di Simone Perrotta. Un’iniezione di tranquillità per l’attaccante montenegrino che non riusciva ad esultare in campionato dal 31 maggio scorso. Grazie alla prova contro gli emiliani sono giunti i primi punti dopo la sosta. Prima del blocco del campionato per le gare di qualificazioni al Mondiale Sudafricano, gli uomini di Trigoria rincorrevano la zona Champions grazie alle tre vittorie e ai due pareggi conseguiti con Ranieri al timone della squadra.

Antunes non balla il valzer dei terzini

 Cassetti a sinistra, Motta a destra, Riise a Roma, Antunes in tribuna. Un-due, un-due, cambia la musica: Andreolli a destra e Motta a sinistra, Tonetto a Roma e Cicinho si scalda. Poi è il turno del brasiliano sulla destra, Andreolli a sinistra e Burdisso guarda l’opera dall’infermeria: questo è il valzer dei terzini di Udinese-Roma. E Ranieri ha diretto l’orchestra. Una musica triste, senza motivi allegri e senza il gran finale che tutti si aspettavano. La gara di mercoledì scorso si può riassumere in questo: confusione. Tanta confusione nelle idee del mister giallorosso, tanto disordine in mezzo al campo, tanto caos nel ruolo di terzino. Quello sinistro per la precisione. Se Riise non gioca la Roma è nei guai. Il titolare del ruolo norvegese ha dovuto dare forfait, colpa una botta al piede rimediata nella gara persa (che novità) contro il Livorno; assenza che si è sommata alla mancata convocazione di Burdisso e all’infortunio di Tonetto (ma cosa ha l’esterno triestino?).

Fulham F.C. 1879: la più antica squadra di Londra

Abituati agli avamposti capitolini dal nome spartano e fascinoso – Tuscolana, Testaccio, Ostiense e così via fino a richiamare ciascuno dei 35 rioni che insistono nella Capitale – occorre intraprendere un viaggio tanto lungo – in miglia Roma è distante 1147.9 (ci fidiamo di mappy.it e lasciamo ai vogliosi la trasposizione in chilometri) – per giungere in un angolo della fumosa Londra, dal nome tanto formale e lungo che da solo è un viaggio a parte, e che dà i nativi ai prossimi avversari di De Rossi e compagni.
London Borough of Hammersmith and Fulham
, ovvero il quartiere londinese che presta il nome alla più antica squadra di calcio formatasi nei pressi della città di Londra. Il Fulham Football Club.
LE ORIGINI. Fondato nel 1879
da un gruppo di fedeli alla Chiesa d’Inghilterra, il club vanta una Storia fascinosa e un trascorso ricco di amarezze e soddisfazioni. Altalena tra quarta serie e Premier League nel corso dei decenni a cavallo tra lo scorso secolo e l’attuale, la società ha sempre difeso e tutelato il nazionalismo tanto dal punto di vista societario e strutturale quanto per la volontà di puntare su calciatori della madrepatria.
I SUCCESSI.
Fino a che, inutile accennarlo, la dimensione e le ambizioni del club sono state quelle di una società di basso profilo. Con le vittorie, infatti, sono arrivate a snodarsi trame che si conoscono a menadito: obiettivi importanti, necessità di una rosa degna degli stessi, un occhio e mezzo ai bilanci che cominciavano a non quadrare. Da qui in avanti, è altra storia. In cui l’Inghilterra non è più riferimento socio-economico ma punto fermo della sola geografia spaziale. Storia nuova nella quale entra a pieno diritto il capitalismo e l’arpione arabo che divora i confini a palate di milioni.

Fulham-Roma, probabili formazioni

Superata la vigilia, con la squadra che ha già raggiunto Londra, pare essere tutto pronto per il match che stasera opporrà la Roma al Fulham di Roy Hodgson.
La parola d’ordine in casa giallorossa è “riscatto”: dopo la sconfitta di San Siro nel corso di una gara che gli uomini di Ranieri avrebbero meritato quantomeno di pareggiare – se non di vincere – il motore capitolino necessità di rimettersi in moto. Il tecnico testaccino sembra avere le idee chiare: sa che Roma vuole vedere in campo, sa chi può tornare utile alla causa.
L’Europa League è uno degli obiettivi dichiarati della stagione giallorossa: dopo gli eccellenti preliminari, De Rossi e compagni sanno che la qualificazione alla prossima fase è un “must”, senza se e senza ma.
Epolis, edizione odierna, riprende le fasi cruciali delle vigilia e presenta le probabili formazioni: Stefano Guberti, Matteo Brighi e Jeremy Menez dovrebbero partire tutti e tre titolari. Riproduzione testuale:

Il curioso caso di Gabriel Antunes: profeta in patria e dimenticato a Roma

 Della nuova Roma che è stata trasformata da Ranieri ed in quella che verrà, probabilmente non fa e non farà parte Gabriel Vitorino Antunes, il portoghese che in questi mesi ha passato le sue domeniche tra panchine (poche) e tribune (tante). Il giovane terzino classe ’87, dopo aver militato al Paços de Ferreira, dove è stato uno dei protagonisti della buona stagione della squadra portoghese nella massima serie del campionato, il 29 agosto 2007 si è trasferito a Roma con la formula del prestito per 300.000 euro. Arrivò nella Capitale tra desideri, illusioni e certezze. Certezza di potersi giocare il posto con Tonetto, speranze di poter imparare molto dal calcio italiano e di crescere professionalmente in un gruppo che, in quei giorni, giocava il miglior calcio d’Europa. E gli inizi furono confortanti: il 12 dicembre esordì in Champions League contro il Manchester United (1-1 il risultato), giocando dal primo minuto e disputando una buona gara.

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