Pastore, Menez e tutto il resto

 La sfida tra giovani campioni dal futuro assicurato – Javier Pastore e Jeremy Menez – ma anche parecchio altro. Spunti di riflessione de Il Romanista in attesa di Palermo-Roma:

«Jerry è più completo di Pastore». Parola di Fabio Simplicio. Il centrocampista brasiliano lo ha detto l’altro ieri a Sky Sport parlando della sfida con la sua ex squadra e del confronto tra il talento francese e quello argentino. Il numero 30 ha espresso chiaramente la sua preferenza, come aveva già fatto mister Ranieri: «Menez può giocare in più ruoli mentre Pastore ha bisogno di essere lasciato libero e vuole sempre la palla sui piedi. Sono diversi, ma Jeremy è più completo».

Palermo-Roma: Totti, Menez e Borriello. Uno a rischio panchina

 Non c’è Vucinic, scontato che partano titolari Borriello, Totti e Menez? Col fischio: Ranieri starebbe pensando di spedirne uno dei tre in panchina e rinforzare il centrocampo. E’ una tesi, la sostiene Il Romanista:

Seppur la logica e le vittorie impongano l´ausilio dello slogan ‘Modulo che vince non si cambia’, il 4-3-1-2 potrebbe lasciare spazio, magari soltanto all´inizio, ad un 4-4-2 che garantisca maggiore copertura sulle fasce. Proprio perché Delio Rossi sembra intenzionato a schierare uno schema ad ‘albero  di Natale’ con Ilicic e Pastore a supporto dell’unica punta Miccoli, farcire la mediana rappresenterebbe una soluzione per costringere gli avversari a produrre gioco soprattutto per vie centrali, dove la Roma, in questo c so, godrebbe  i una protezione superiore.

Menez: quando il calcio è poesia

 Dal Romanista:

E dunque accade di mirare qualcosa d’altro sul fronte d’attacco. E’ inesatto dire sulla fascia destra – ovvero soltanto lì – visto che uno come Jérémy Menez non si ritaglia un solo settore ma fa, del fronte d’attacco, un suo luogo complessivo, una regione dell’anima. Egli avverte quella landa totalmente e in questo sembra che sia ancora in intimità con la fanciullezza; ed è come se la felicità fosse l’infinita giornata, il tempo della vita avvertito sempre favorevole e poi quella giusta “indisciplina” tattica proprio perché tutto è ancora sotto lo stendardo del “gioco”, ovvero fuori da ogni pretesa adulta.

Una notte da lupi

 Dal Corriere dello Sport:

Francescoooo, Tottiii. Francescoooo, Tottiii. Francescoooo, Tottiii. Tre volte, tre urli, tre gol, lo speaker infiam ma l’Olimpico, l’Olimpico grida più forte di quanto un tifoso tedesco abbia mai visto in vita sua, la Roma mette la mandibola avanti. E’ fatta, è andata, è vinta. E improvvisa­mente quello che sem brava minaccioso e terribile diventa soave e liberatorio come solo certi arcobaleni che arrivano dopo un nubifragio. Chissà cosa può succedere in uno spogliatoio dopo che il Bayern Monaco, che è una squadra formidabile, ti ha preso a pallonate per un tempo.

Champions League: Roma, qualificazione vicina

 Dalla Gazzetta dello Sport:

È la storia di una impresa. Dall’umiliazione di una sconfitta senza attenuanti al trionfo che proietta la Roma a un passo dagli ottavi di Champions League. A Cluj, tra due settimane, basterà un pareggio, o forse nemmeno quello. Un 3-2 incredibile, col Bayern Monaco avanti di due gol e padrone di un primo tempo terribile, e la Roma capace di cambiare pelle nell’intervallo. Metamorfosi difficile da spiegare, perché in questa partita da infarto, bella, emozionante ma giocata da due squadre assai presto lunghissime, c’entrano poco schemi e diavolerie tattiche.

Il favoloso mondo di Jerry

 Da Il Romanista:

Più che amici, fratelli. Più che compagni di squadra, compagni di vita. Jeremy e Menez e Philippe Mexes, due facce della stessa medaglia fatta di talento francese e spregiudicatezza testaccina. Il primo è arrivato nell’estate del 2008 a Roma, dove già da quattro anni viveva il connazionale che, appena venne a sapere dell’interessamento della Roma per il ragazzino del Monaco, decise di prenderlo sotto la sua ala. 

Candela: “Menez è insostituibile”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Passa il tempo e il suo accento francese s’intende sempre più a malapena. A Vincent Candela riesce quasi meglio parlare il romano. Che venga da Oltralpe lo si capisce quando pronuncia un nome: «Jeremy». Da un francese a un francese: «Tutti hanno capito che ora Menez è un giocatore insostituibile».

Conti: “Contro il Bayern dobbiamo dare continuità”. Candela: “Auguro a Menez di diventare più forte di Zidane”

 Bruno Conti, a margine della inaugurazione del centro sportivo comunale Raimondo Vianello, ha parlato del momento positivo dei giallorossi e della gara di Champions contro il Bayern Monaco: “Domani abbiamo un impegno importantissimo e speriamo di dare continuità a quello che stiamo facendo”.

Alla manifestazione era presente anche Vincent Candela, che ha parlato di Jeremy Menez: “Jeremy è uno che ha molta spinta, cerca sempre di dribblare e di andare avanti, pochi giocatori sono così. Bisogna continuare e non fermarsi, ma è un grande giocatore e deve diventare un campione. È uno come pochi in Europa.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.