Ranieri: “Chiudere il 2010 con una gioia ai tifosi”

 Da Il Romansita:

«Basta cali di concentrazione. È ora di dimostrare il nostro valore». Nella sala Champions di Trigoria, Claudio Ranieri è agguerrito. Alla vigilia dell´ultimo in contro casalingo del 2010, il mister giallorosso vuole salutare i suoi tifosi con una vittoria. Il resto conta relativamente. L´imperativo è uno solo: vincere. «E mandare la nostra gente a casa contenta». Per prima cosa, Ranieri avverte: «È necessario restare concentrati per 90 minuti. Perdiamo la serenità e le gare ci scappano di mano. Con quei quattro punti in più che avremmo dovuto avere, saremmo terzi e guarderemmo le cose in altro modo». In questo senso, anche il nervosismo mostrato a Palermo e Cluj potrebbe diventare positivo: «Il nervosismo nasce dal fatto che le nostre aspettative sono altissime, vogliamo fare di più e ci incavoliamo quando non ci riusciamo. Se trasformato in voglia e concentrazione, può essere positivo».
Nelle ultime tre gare il ko di Palermo e due pareggi con due rimonte. Cosa si è interrotto nella Roma?

Iorio, ex Roma-Bari: “Giallorossi favoriti ma attenzione…”

 L’intervista del doppio ex di Bari e Roma, Maurizio Iorio, concessa a Il Corriere dello Sport:

I problemi del Bari visti da uno dei protagonisti del passato. Ne par­liamo con Maurizio Iorio, due stagio­ni indimenticabili col Bari di Catuzzi all’inizio degli anni ottanta, prima di conquistare lo scudetto con la Roma di Liedholm e del divino Falcao. Una carriera da globetrotter del gol cam­biando undici squadre, ma il Bari gli è rimasto nel cuore. Apprezzato commen­tatore televisivo, oggi è opinionista di Sky. Bari ultimissimo, sempre più sul ciglio del baratro. «E’ una pugnalata al cuore, nel vero sen­so della parola. Sono seriamente preoccupato e dispiaciu­to. Questa è la pura e santa verità. La vedo dura, al di là di tutti gli episodi sfavorevoli, di tutti gli infortuni che hanno influito negativamente sulla squadra e sulla classifica».
La salvezza un miracolo?

Roma, Adriano cala il sipario: se ne va in Brasile

 Pare conclusa l’avventura di Adriano alla Roma: il brasiliano, infatti, pare sempre più convinto di voler lasciare la capitale e potrebbe anche non tornare dopo Natale. Rumors danno Gilmar Rinaldi in procinto di accasarlo in terra carioca. Da Il Corriere dello sport:

Perché stiamo parlando di Adriano. Il centravanti brasiliano ha deciso, tornerà a casa per ritrovare il sorriso e un pallone da prendere a calci. Un sorriso e un pallone che ha cominciato a capire di aver perso il trentuno agosto scorso, quando la Roma annunciò l´arrivo di Marco Borriello. Da allora ha cominciato a capire. Sempre di più. Fino a Cluj, mercoledì scorso. Quando, dopo aver giocato ottanta minuti, neppure male, a Verona contro il Chievo, è rimasto in panchina per tutta la partita, nonostan­te la qualificazione fosse ormai in cas­saforte e il tecnico avesse ancora un cambio a dispo­sizione.

Se Totti vede i Galletti, si scatena: dieci reti al Bari

 Nell’arco della carriera, i numeri dicono che Francesco Totti, contro il Bari, diventa un cecchino. Dieci reti in carriera finite nella porta dei Galletti e parecchia voglia di continuare a segnare. Da Il Romanista:

Otto gennaio 1995, quasi 16 anni fa. All´Olimpico c´è Roma-Bari, come oggi. Minuto 85, triangolo con Balbo, stop a seguire, tocco sotto, 2-0 e tutti a casa. Fu quello il primo gol di Francesco Totti all´avversaria contro la quale i giallorossi tenteranno di mettere alle spalle la tripla frenata con Palermo, Chievo e Cluj. Quello del ´95 fu un gol importante (il suo secondo in A), un gol alla Totti, l´esordio assoluto del suo pezzo forte: il cucchiaio. E da lì il capitano non si fermò praticamente più, perché ai galletti pugliesi ha segnato già dieci volte in carriera. Una squadra che gli porta fortuna, che lo ispira. L´anno successivo a quello ´scavetto´, infatti, Francesco concesse il bis. Anzi il tris, perché andò a bersaglio sia all´andata, sia al ritorno (gli unici due gol di quel campionato). Ma il bello doveva ancora arrivare, perché nella stagione 97-98 la Roma targata Zeman si impose al San Nicola per 3-1 e Totti in quella occasione segnò la sua prima doppietta. E che doppietta!

Vucinic, altro stop

 Mirko Vucinic ancora ko: il momntenegrino neppure convocato per la sfida tra Roma e Bari. Da Il Romanista:

Non è la prima volta che Mirko Vucinic dice stop nell´immediata vigilia di una partita. Senza andare troppo in là con la memoria, basta tornare indietro di un paio di settimane quando, poche ore prima della partenza per Palermo, il montenegrino fu costretto a rinunciare a causa di un piccolo problema alla caviglia. Salvo poi essere immediatamente disponibile sei giorni dopo per Chievo- Roma dove, su un campo pesantissimo, è stato schierato dal primo minuto. Oppure ad ottobre, alla vigilia, della gara col Basilea quando, a sorpresa, fu escluso dalla lista dei convocati pur essendosi allenato con il gruppo, dopo l´infortunio muscolare rimediato in Nazionale, e provato al fianco di Borriello e Totti in quella che poteva essere la formazione titolare, rimanendo addirittura in campo anche di più rispetto ai compagni. Un caso?

Bari-Roma, Pizarro si candida

 La febbre è passata, lui vorrebbe giocare. David Pizarro si candida per una maglia da titolare nel corso di Roma-Bari. Da Il Romanista:

Pizarro è pronto. Pronto a riprendersi un posto in squadra, per tornare ad essere importante per la sua Roma e mettersi alle spalle un periodo vissuto con grande difficoltà. Probabilmente il peggiore da quando è arrivato nella Capitale nel 2006. Oggi contro il Bari, senza De Rossi squalificato, il Pek tornerà in cabina di regia, nel cuore della mediana giallorossa, riprendendo il discorso interrotto col Palermo, dove disputò una partita a dir poco sottotono, e sospeso con Chievo e Cluj. L´annata del cileno, fin qui è stata costellata da diversi contrattempi, problemi di natura fisica e qualche incomprensione con l´allenatore sulla sua collocazione tattica. Il periodaccio di Pizarro è iniziato la scorsa estate, durante il ritiro precampionato a Riscone di Brunico, dove per un infortunio al ginocchio rimase ai margini del gruppo e non poté prepararsi adeguatamente alla stagione.

Roma-Bari: Burdisso, panchina che sa di punizione

 La lite con Francesco Totti, aggettivato in malo modo, dovrebbe costare a Burdisso (che, inoltre, è in diffida) il posto da titolare: contro il Bari, difesa affidata a Juan e Mexes. Da Il Tempo:

Doveva essere la giornata delle punizioni. Quella delle del «mo li metto in riga io» dopo gli screzi palesi e per certi versi imbarazzanti di Cluj dove i romanisti si sono presi letteralmente a parolacce in campo. Ranieri avrebbe voluto dare una lezione esemplare, educativa per il futuro (ammesso che ce ne sia uno). E invece la fortuna, o sfortuna (dipende dai punti di vista) ci ha messo di nuovo lo zampino: Vucinic ko e Totti in campo per forza con Burdisso ad accomodarsi in panchina per aver dato al collega del «finito». E Pizarro? L’altro «irrequieto» dell’ultima ora, si accomoda in panchina con l’amico argentino: anche se nel suo caso ci sono le attenuanti di una condizione non ottimale e l’imminenza di una sfida col Milan che potrebbe essere decisiva. La punizione vera, paradossalmente, l’ha rimediata Baptista: addirittura non convocato. Il brasiliano non aveva gradito il fatto di esser finito più volte in tribuna da convocato.

Roma, all’Olimpico venti punti sui ventitrè totali

 E’ un dato di fatto: non ci fossero state le partite casalinghe, quest’anno, la Roma avrebbe davvero messo in mostra solo una marcia da retrocessione: tra le mura amiche dell’Olimpico, infatti, i giallorossi hanno collezionato 20 dei 23 punti totali conquistati. Da Il Tempo:

Chi si rivede. L’Olimpico, lo stadio dove la Roma ha costruito le sue (poche) fortune in questo avvio di stagione. Venti punti sui ventitre totali conquistati sono frutto delle partite casalinghe e oggi pomeriggio i giallorossi tornano sul campo amico dopo tre trasferte consecutive senza vittorie: per l’ultima dell’anno davanti al proprio pubblico arriva il Bari fanalino di coda e con dieci assenti, compresi gli ultimi forfait di Almiron e Alvarez. Ranieri, dopo aver processato la squadra negli ultimi giorni, prova a mostrarsi padrone della situazione nonostante le tensioni e i forfait: già fuori De Rossi, Julio Sergio e Perrotta, nell’allenamento di rifinitura ha perso Vucinic che avrebbe giocato titolare.

Roma-Bari, forse Taddei

 Da Il Romansita:

E sono 22. Con la partita di oggi Marco Cassetti raggiungerà le 22 presenze stagionali con la Roma, confermandosi il giocatore più utilizzato da Ranieri. E´ lui una delle certezze della formazione che affronterà il Bari con l´obbligo di mettersi in tasca i tre punti. Come è certo che tra i pali della porta giallorossa ci sarà Lobont che, complice l´infortunio di Julio Sergio, potrebbe essere titolare anche nella sfida decisiva con il Milan di sabato prossimo. Ma alla capolista ci si penserà da domani. Ora c´è da concentrarsi sull´ultima, ovvero il Bari e su una difesa con qualche incognita. A sinistra potrebbe tornare Riise che è stato convocato ma che non è ancora al meglio. Ranieri potrà scegliere se lasciare in campo Castellini o se invece schierarlo per rodarlo in vista di San Siro. Nel mezzo, invece, i favoriti sono Juan e Mexes. Il brasilianoè praticamente certo del rientro dopo aver saltato le trasferte di Verona e Cluj.

Ranieri: “Basta cali di tensione”

 Dalla Repubblica:

“Basta cali di tensione”. Ranieri parla chiaro alla vigilia di Roma-Bari, ultimo appuntamento all’Olimpico di un 2010 romanista che ha alternato sogni e sorrisi a delusioni e amarezza. Quasi un ordine quello del tecnico alla squadra, dopo le rimonte dell’ultima settimana subite a Verona con il Chievo e a Cluj. “In entrambi i casi – spiega Ranieri – è mancata la concentrazione che bisogna avere sempre contro avversari preparati come quelli che possiamo incontrare in campionato o in Champions. E se non sei concentrato paghi. Negli ultimi minuti perdiamo concentrazione e commettiamo errori che lo scorso anno non commettevamo. Ma la mentalità vincente è rimasta e lo abbiamo dimostrato. I risultati miracolosi dell’anno scorso sono mancati, spero non sia stata un’una tantum ma una caratteristica stabile”. Dopo i bilanci, gli obiettivi per il 2011: “La Roma fa bene se migliora l’attenzione negli ultimi minuti. Fallisce se non riesce a migliorarla. Ma lo avevo detto che sarebbe stato un campionato più paritario. Voglio fare un punto più dell’anno scorso per questo: saremmo a cavallo”.

Roma-Bari, Vucinic vuole tornare a sorridere

 Dal Romanista:

È il suo derby del cuore. La partita di domani per Mirko Vucinic ha un sapore speciale e non potrebbe essere altrimenti, visto quanto è legato a Lecce, che del Bari è eterna rivale e a cui, il 3 aprile, ha segnato per la prima volta. Per questo all´Olimpico contro la formazione di Ventura il numero 9 giallorosso giocherà con una motivazione in più (piccola botta presa ieri in allenamento permettendo, ma a Trigoria sono più che ottimisti sul suo recupero) come se non bastassero tutte quelle che già ha. Non sono settimane facili, quelle che l´attaccante montenegrino sta vivendo. A fare da contraltare all´enorme gioia fuori dal campo – poco più di un mese fa è diventato papà di Aleksandar – ci si è messa una situazione non serenissima nella Roma. I motivi, ormai, sono noti: Vucinic vorrebbe giocare di più e il fatto di sentirsi il quarto attaccante in rosa, non più indispensabile come invece accadeva fino a qualche mese fa, non lo fa stare tranquillo. I numeri confermano quella che non può definirsi ormai solo una sua sensazione: nelle 22 gare giocate fino a oggi dalla Roma, tra Supercoppa, campionato e Champions, Vucinic si è visto soltanto in 13 occasioni, per un totale di 885 minuti. Borriello, il più utilizzato, non ha saltato una gara dal giorno del suo arrivo (20 su 20) giocando più di tutti: 1472 minuti. Soltanto 1 in meno in meno ne ha disputati Totti, 1064 Menez, entrambi in campo 19 volte. A Cluj, nonostante le non perfette condizioni fisiche dell´ex rossonero, dolorante a una spalla fin dal primo tempo, Mirko è rimasto in panchina per 90 minuti, segnalandosi soltanto per aver diviso Totti e Burdisso nel tunnel che portava negli spogliatoi. L´ennesima esclusione a cui è stato costretto (dopo la non esaltante partita contro il Chievo) certo non gli è andata giù, ma Vucinic non ha creato problemi di nessun tipo a Ranieri. Anzi, come conferma chi lo vede a Trigoria tutti i giorni, il ragazzo continua ad allenarsi con impegno, cercando di non farsi distrarre dalle voci che lo vorrebbero già in procinto di accasarsi all´Inter, magari da gennaio. Non è un mistero che sia apprezzato da Moratti e Branca, così come non è un mistero che in Premier League farebbero carte false per averlo: il Tottenham si era mosso già un anno e mezzo fa, ma sia la Roma che il giocatore avevano scelto di rifiutare un trasferimento che avrebbe reso ricchi entrambi.

Julio Sergio torna a gennaio

 Dal Romanista:

Non si può dire che questo sia un periodo fortunato per Julio Sergio: gli esami cui è stato sottoposto per verificare l´entità dell´infortunio accusato a Cluj hanno evidenziato una lesione di primo grado al muscolo adduttore lungo della coscia destra. Niente di grave, ma quanto basta a costringerlo a uno stop che gli farà saltare sicuramente la gara di domani pomeriggio contro il Bari e con ogni probabilità anche l´anticipo di sabato 18 a San Siro contro i rossoneri. Il brasiliano si era fermato improvvisamente nel corso del riscaldamento prima della gara di Champions League nella gelida Cluj, mercoledì sera. Che il problema fosse di natura muscolare era stato chiaro da subito, per capire quanto serio e soprattutto formulare una prognosi ci sono volute le analisi strumentali eseguite al rientro della squadra nella Capitale. Poteva andare decisamente peggio, sebbene la prospettiva di affrontare il Milan capolista senza il portiere titolare sia tutt´altro che piacevole. Lo staff medico della Roma farà di tutto per cercare di recuperare Julio Sergio in tempo utile da consentirgli di scendere in campo al Meazza, ma visto il freddo e il rischio di ricadute, non è da escludere che per rivederlo fra i pali sia necessario aspettare la prima partita in campionato dell´anno nuovo, la penultima del girone d´andata, in programma il giorno dell´Epifania all´Olimpico contro il Catania. La prognosi per una lesione muscolare di primo grado può andare dai dieci ai venti giorni: dal momento che a San Siro si gioca il 18, i tempi per Julio Sergio sono molto stretti. Il giocatore per tre giorni si limiterà a lavorare in piscina e a sottoporsi a sedute di fisioterapia, di certo non sarà possibile rivederlo allenarsi in campo prima di lunedì o martedì. Se non dovesse avere problemi, potrebbe quindi riuscire a tornare a disposizione di Ranieri per la difficile trasferta di Milano.

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