Ranieri: il modulo è il 4-4-2

 Dal Corriere dello Sport:

La Roma c’è. Se­condo pareggio francese che le va stretto, al termine di no­vanta minuti in cui i gialloros­si sono stati squadra, singoli, come Mexes, in crescita espo­nenziale, e quei tre là davanti che possono dare spettacolo ovunque e comunque. Il tor­neo, organizzato da dilettanti allo sbaraglio, è andato al Bordeaux, ma di questo ce ne possiamo fare una ragione. E’ stata Roma vera, stavol­ta. Pur con assenze pesanti: De Rossi, Pizarro, Juan, Adriano, Fabio Sim­plicio, Doni, Baptista, in attesa dei Burdisso brothers. Niente tridente contro i padroni di casa del Psg.

Greco: la Roma trova un rinforzo

 Dalla Gazzettta dello Sport:

Com’è sto giocatore? È Greco. Una delle battute cult del film Borotalco sembra fatta apposta per raccontare la storia di questo ragazzo che nella Roma naviga da cinque anni, ma non ha mai avuto fortuna. Lanciato da Bruno Conti nel 2004-2005, stagione dei quattro allenatori in una stagione, e poi costretto a fare il ping pong tra prestiti e ritorni a Trigoria (serie B tra Verona, Pisa e Piacenza), Greco, romano e 24 anni compiuti il 19 luglio, è ripartito in quest’estate 2010 con un piglio diverso. Nel ritiro di Riscone di Brunico, si è intravisto qualcosa di nuovo in lui. I piedi sono sempre stati di buon livello, i limiti sono sempre stati altri: fisico non da superman, una certa lentezza e, se vogliamo, anche la timidezza di chi non è mai riuscito ad aprirsi un varco.

Roma: chi è Guillermo Burdisso

 Da Il Corriere dello Sport:

Essere conosciuto come “ el hermano de Nicolas”, il fratello di Nicolas, non deve essere sempre stato facile per uno come Guillermo Burdisso. Ventidue anni si, ma orgoglio argentino da vendere. Il cognome pesante nel proprio paese non gli è ser vito a spianargli la strada, anzi, spesso gli ha creato intorno un alone di diffidenza. Guillermo carriera e conside razione se le è dovute sudare ancora di più, proprio perché troppo spesso il suo nome è stato accostato a quello del fratello famoso, nazionale argentino e già da anni emigrato in Europa. Ep­pure il più piccolo dei fratelli Burdisso ha dimostrato in campo di potersi meritare una carriera che non abbia nulla da invidiare a quella del fratello.
TESTA – Le doti fisiche non gli mancano, anzi, da questo punto di vista è ancora più dotato di Nicolas: centono vanta centimetri di altezza che ne fan no un difensore centrale eccezionale nel gioco aereo. Non è un caso che la sua esplosione in Argentina sia stata legata proprio alle sue capacità nel colpo di testa. Quando Gustavo Alfaro, l’allenatore del Rosario Central, decise di regalargli un posto da titolare e l’esordio nel campionato argentino, il 26 febbraio 2009, non immaginava che Guillermo avrebbe avuto un impatto così importante con il calcio profes­sionistico.

Calciomercato Roma: dopo Burdisso, Behrami

 Da Il Romanista:

Domani accadrà e dopodomani si continuerà. Perché se nelle prossime ventiquattro ore il destino di Nicolas Burdisso potrebbe prendere una piega – finalmente – definitiva, la Roma non considererà comunque chiuso il suo mercato. Oddio, con Burdisso – e Burdissino – giallorosso, tutti gli obiettivi più grandi di mercato sarebbero stati centrati: Adriano, Simplicio e appunto il riscatto del Bandito, un attaccante di primissimo piano, un centrocampista straordinariamente efficace, e il difensore che è stato tra i migliori difensori in Italia nella scorsa stagione. A quel punto Pradè provvederà a puntellare un organico che l’anno scorso a fatto 80 punti e la priorità sarà soprattattuto una: trovare un giocatore a sinistra, un esterno che possa garantire minuti di fiato a John Arne Riise.

Roma, Adriano continua ad allenarsi

 Da Il Romanista:

Tre settimane alla Supercoppa. Tre settimane a quella che per Adriano è la sfida dai mille significati. Che poi coinciderà anche con la prima apparizione ufficiale con la maglia della Roma. Insomma per l’Imperatore sarà la partita che simbolicamente potrebbe rappresentare la rinascita. L’obiettivo, dal giorno della firma sul contratto che lo ha legato alla società giallorossa, è quello di arrivare a quell’appuntamento già in buona forma. Magari non al top, ma abbastanza per far vedere al mondo che il periodo buio è alle spalle. Ieri Adriano ha fatto un altro piccolo passo in quella direzione. Mentre il grosso del gruppo era a Parigi per la partita con il Bordeaux, lui insieme ai reduci del mondiale, a Pizarro e a Simplicio (anche loro non partiti per la Francia), è sceso in campo a Trigoria per riprendere un discorso interrotto negli ultimi giorni del ritiro. L’ultima volta che si era allenato insieme ai compagni era stato il 25 luglio.

Lucio: “Roma, fu una questione di soldi”

 Lucio, difensore centrale brasiliano che milita nell’Inter, intervistato da Il Corriere dello Sport ha ammesso il quasi passaggio in giallorosso nell’estate 2003, ma il trasferimento saltò perchè la società capitolina (allora c’era in dirigenza Franco Baldini) offrì al carioca un contratto non economicamente vantaggioso. Testuale:

Fu uno dei tormentoni del mercato giallorosso dell’ estate del 2003. Alla fine non arrivò mai a Roma, perchè al suo posto fu acquistato Crisitan Chivu. Adesso Lucio, difensore dell’Inter e della nazionale brasiliana, svela il retroscena di quel mancato accordo e parla anche del suo rapporto con i connazionali giallorossi.
Con Juan nel Brasile lei ha dimostrato di avere grande feeling.
«Avevamo giocato in sieme anche nel Mondia le del 2006 e nel Bayern Leverkusen, siamo amici fuori dal campo, noi e le nostre famiglie, e ci in tendiamo alla perfezione. E’ davvero bravo » .
Per Julio Baptista meglio cercare fortuna al trove o restare in giallorosso?

Roma-Bordeaux: Guberti e Cerci, buone cose

 Tra le note positive della Roma vista contro il Bordeaux, i giornalisti de Il Tempo ci fanno rientrare anche le prestazioni di Stefano Guberti e Alessio Cerci. Testuale:

Parigi, disse una volta un regale personaggio, val bene una Messa: a riposo. Una filosofia che deve avere ispirato Claudio Ranieri, magari gli spettatori paganti nello stadio del festeggiato St. Germain avrebbero preferito vedere una squadra vera, non le seconde e terze linee schierate in giallorosso. Contro un avversario, il Bordeaux, in vantaggio di un mese sulla preparazione e, all’atto pratico, di undici titolari a uno, Cassetti, per altro centrale di difesa, dunque fuori ruolo. Nessun cambio fino alla fine, eppure la Roma Tre ha rimediato un largo pareggio, sue le migliori occasioni nel finale compreso un chiaro rigore negato, miracoloso il portiere Olimpa. La Roma Uno si vedrà questa sera, contro i padroni di casa del vecchio amico Ludovic Giuly, già un prodigio che ci sia voluto un rigore per battere una difesa con Loria, Antunes, Cicinho e una diga centrale formata da Barusso e Faty.

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