Lucio: “Roma, fu una questione di soldi”

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 Lucio, difensore centrale brasiliano che milita nell’Inter, intervistato da Il Corriere dello Sport ha ammesso il quasi passaggio in giallorosso nell’estate 2003, ma il trasferimento saltò perchè la società capitolina (allora c’era in dirigenza Franco Baldini) offrì al carioca un contratto non economicamente vantaggioso. Testuale:

Fu uno dei tormentoni del mercato giallorosso dell’ estate del 2003. Alla fine non arrivò mai a Roma, perchè al suo posto fu acquistato Crisitan Chivu. Adesso Lucio, difensore dell’Inter e della nazionale brasiliana, svela il retroscena di quel mancato accordo e parla anche del suo rapporto con i connazionali giallorossi.
Con Juan nel Brasile lei ha dimostrato di avere grande feeling.
«Avevamo giocato in sieme anche nel Mondia le del 2006 e nel Bayern Leverkusen, siamo amici fuori dal campo, noi e le nostre famiglie, e ci in tendiamo alla perfezione. E’ davvero bravo » .
Per Julio Baptista meglio cercare fortuna al trove o restare in giallorosso?

«Al Siviglia ha fatto grandi stagioni, mentre a Roma non ha giocato molto e non ha avuto tante occasioni di imporsi. Mi spiace perché ha ‘colpi’ notevoli».
Adriano è di nuovo in Italia: sarà un successo o un flop?
«Dipende da lui. Se fa il bravo e si prepara bene possiede un potenziale incredibile e lo ha già di mostrato all’Italia e al mondo. Lui ha tutto: forza, tecnica e velocità. Se la Roma è la squadra ideale per lui lo dirà il tempo, ma glielo auguro. Siamo arrivati nel gruppo della Selecao insieme e siamo amici».
La Roma quest’anno è la squadra più brasiliana della serie A.
«A Roma i miei connazionali sono tanti perché lì c’è caldo e si vive bene. Affrontarli nella finale di Supercoppa del 21 agosto sarà un piacere perché giocare contro gli amici è bello, ma nessuno sconto».
E’ vero che Lucio avrebbe potuto giocare nella Roma?
«Nell’estate 2003 era quasi tutto fatto. La Roma aveva già firmato il contratto con il Bayern Leverkusen, ma con me non c’era nessun accordo. Tutti davano per scontato che avrei detto di sì e il direttore sportivo della Roma (Franco Baldini -n.d.i.) aveva annunciato la conclusione dell’operazione senza parlarmi. Quando ci siamo incontrati mi hanno offerto meno soldi rispetto a quelli che guadagnavo a Leverkusen. Non potevo accettare».


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