Lega Pro, la prima di Zeman a Cava dei Tirreni

 Ufficializzati i calendari della stagione 2010/11 di lega Pro. Per il Foggia di Zdenek Zeman, prima fuori casa a Cava dei Tirreni. Da QN:

Sono stati ufficializzati a Firenze i calendari dei cinque gironi di Lega Pro. La Prima Divisione comincera’ il 22 agosto, la Seconda Divisione sara’ al via il 29 agosto. I due raggruppamenti sono composti da 16 squadre, il girone A della Seconda Divisione ha 17 squadre, per cui per ogni giornata ci sara’ una formazione a riposo. Cinque le soste previste nella Prima Divisione (26 dicembre, 2 e 30 gennaio, 6 marzo e 3 aprile), che terminera’ il 15 maggio. Tra fine maggio e giugno spazio a Playoff e Playout. In Seconda Divisione le soste comuni a tutti i gironi sono tre (26 dicembre, 2 gennaio e 9 gennaio), ma i gironi B e C riposeranno per quattro domeniche (17 ottobre, 21 novembre, 6 febbraio e 20 marzo).

Foggia, da Casillo per Zeman: maxi fornitura di sigarette

 Quale potrebbe essere il problema di più difficile risoluzione per Zdenek Zeman, tra i monti dell’Alto Adige? Il reperimento delle sigarette, deve aver immediatamente pensato Pasquale Casillo, nuovo patron del Foggia, e allora non ci ha riflettuto più di tanto. Pronto un maxi carico di “paglie” da destinare a Valdaora. Da La Gazzetta del Mezzogiorno:

Il Foggia è al lavoro nel ritiro di Valdaora. Si allenano anche i due giocatori prelevati dal Cagliari, e cioè Burrai e Sau.

Foggia, Zeman la garanzia: tifosi pronti ad abbonarsi in massa

 Le parole rilasciate dal boemo alla Signora in Giallorosso lasciano intuire che la voglia di esprimere calcio bello e vincente non è mai tramontata. E allora. Si è ricreato l’apparato societario del Foggia di 17 anni fa e, con il ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina pugliese, i tifosi sono pronti a sognare. Sta per partire la caccia all’abbonamento. Da stampasud.it:

Grande attesa della tifoseria per vedere all´opera il Foggia gioventù di Mister Zeman. Mentre nel ritiro di Valdaora prosegue incessantemente la fase di preparazione, sia pure a ranghi ridotti, comincia a prendere “forma” la rosa che il d.s. Peppino Pavone metterà a disposizione di Mister Zeman. Nei prossimi giorni il d.s. dovrebbe mettere a segno gli ultimi “colpi” e consegnare al tecnico boemo una squadra competitiva. Giovani di belle speranze, validi dal punto di vista tecnico e atletico, questi sono i requisiti “minimi” che dovranno possedere i calciatori che vestiranno la casacca rossonera nella stagione 2010-2011.

Zeman: “Totti è ancora il numero 1. Ranieri? E’ nato difensore… Mourinho? Qualche interista si è vergognato…”

 Dal sito della Signora in Giallorosso:

Dagli inviati,
Chiapperi – Di Segni

Valdaora, provincia di Bolzano. Il cielo è coperto di nuvole, soffia il vento, fa freddo. A Zdenek Zeman poco importa: “Mettiamoci di fuori, così posso fumare“. Facciamo parte di un gruppetto di cronisti che ha percorso i 16 chilometri che separano il ritiro della Roma di Riscone di Brunico dal quartier generale del boemo. Il Profeta è tornato a lavorare in patria: il presidente Casillo, a distanza di 16 anni, ha rimesso il Foggia nelle sue mani. “Siamo solo un pò più vecchi“. Niente è cambiato, vuole dire Zeman. Il 4-3-3 manco a dirlo, perchè “lo dice la geometria, che è il modulo migliore”. Anche i gradoni sono al loro posto: “Solo tre, ma bastano“. Ribolle Zemanlandia.

Cosa chiede Zeman a questa nuova avventura?
“Ho solo voglia di fare calcio e di stare in mezzo ai giovani. Casillo mi ha dato l’opportunità di tornare a farlo. Ricomincio da una città e una società che mi hanno dato grandi soddisfazioni”.
Cosa è cambiato rispetto a sedici anni fa?
“Siamo solo un po’ più vecchi. Il 4-3-3 non è cambiato, credo che il mio calcio sia ancora attuale. Si diceva che ero avanti agli altri di vent’anni, me ne rimangono ancora quattro…”.
Solo il Foggia si è ricordato di lei.
“Io sono sempre stato a disposizione, evidentemente gli altri non lo erano”.
Aveva perso le speranze di rientrare nel calcio?
“Prima o poi un presidente si sarebbe ricordato dell’importanza dell’allenatore. Oggi si investe poco sui tecnici. Da qualche tempo viene considerato di più chi fa merchandising. Ho sempre detto che il calcio-business fa male…”.
Come giudica Mourinho?

“Un fenomeno mediatico. Dopo tanti anni ha dato la Champions all’Inter, ma il modo in cui ha vinto non è piaciuto a tutti. Ci sono molti interisti che si vergognano. Non si tratta degli arbitri, ma dell’atteggiamento della squadra: un allenatore dovrebbe dare un gioco…“.

Zeman: “Mondiali 2010? Vince chi resiste. Adriano – Roma: è grandissimo, in tutti i sensi”

 Quando parla sembra un oracolo: Zdenek Zeman torna a esprimere opinioni e giudizi davanti ai microfoni di Sky Sport e il giorno dopo si trova sulle pagine di tutti i giornali. Non sembra particolarmente affascinato dopo le prime gare di questo Mondiali 2010 francamente indecifrabile per mancanza di idee e carenza di gioco; non sembra neppure certo del fatto che l’acquisto di Adriano possa fare grande la Roma: non perchè sia un bluff quanto piuttosto per il fatto che il carioca è palesemente fuori condizione. Altre pillole da Il Romanista:

«Adriano? Una volta, quando mi sfrecciava sotto la panchina, faceva vento, ora non lo so se, con qualche chilo in più, riesce ancora a fare la stessa prestazione fisica. Una volta era grande, ora è solo grandissimo». Parola di Zdenek Zeman, che in esclusiva a Sky Sport24 parla di tutto: Mondiali, Totti, la Roma.
Zeman, sta vedendo Sudafrica 2010?
Io continuo a dire che il Mondiale a 32 squadre è difficile da seguire, ci sono più di 700 giocatori, seguire 700 giocatori è difficile. Come squadre, penso che per ora nel girone si stanno facendo i calcoli per non stancarsi, per vedere come si potrebbe passare il girone, quindi non ci sono state grandi partite, per ora si pensa di più a distruggere gli altri che a costruire qualche cosa. Poche squadre prendono l’iniziativa, poche squadre cercano di fare calcio offensivo, anche se sulla carta sono nettamente superiori e quindi dovrebbero far valere la loro superiorità. Tutte le 32 squadre pensano di poter vincere il campionato del Mondo visto che l’ha vinto l’Italia quattro anni fa. Hanno speranze, poi arriveranno in poche. Vincerà quella che avrà più resistenza a fare sette partite a buoni livelli.
Le è piaciuta l’Italia?

Zeman: “Totti lo avrei portato in Nazionale. Adriano? Deve tornare quello di una volta”

 Zdenek Zeman, intervistato da Sky Sport, ha parlato della Roma, della nazionale Italiana e della coppia Totti-Adriano:

Finora, quali squadre le sono piaciute di più in questo primo scorcio di  Mondiale?
“Io penso che il Mondiale a 32 squadre è difficile da seguire, ci sono più di 700 giocatori, seguire 700 giocatori è difficile. Come squadre, penso che per ora nel girone si stanno facendo i calcoli per non stancarsi, per vedere come si potrebbe passare il girone, quindi non ci sono state grandi partite, per ora si pensa di più a distruggere gli altri che a costruire qualche cosa. Poche squadre prendono l’iniziativa, poche squadre cercano di fare calcio offensivo, anche se sulla carta sono nettamente superiori e quindi dovrebbero far valere la loro superiorità. Tutte le 32 squadre pensano di poter vincere il campionato del mondo visto che l’ha vinto l’Italia quattro anni fa, hanno le speranze, poi arriveranno in poche e poi quella che avrà più resistenza a fare sette partite a buoni livelli”.

Le è piaciuta la Nazionale Italiana?

Roma: Simplicio, l’amico di Kakà

 Dal Romanista:

San Paolo, Brasile, metà Anni 90. Sui campi di allenamento delle giovanili della società che porta il nome della città sgambettano tanti calciatori in erba che sognano di sfondare nello sport nazionale brasiliano. Tra loro ci sono tre elementi che ci riusciranno e che in quei momenti di crescita fisica, tecnica e umana cementano un’amicizia che dura ancora: Kakà, Julio Baptista e Fabio Simplicio. Insieme davano vita ad un centrocampo con i fiocchi nelle giovanili del San Paolo. Insieme sono stati promossi in prima squadra al termine della deludente stagione 1998-99, quando la società cedette in blocco l’intero centrocampo composto da Marcelinho, Vagner (quello che giocò anche nella Roma di Zeman), Edmilson e Beto proprio per dar spazio ai giovani.

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