Zeman: “Totti lo avrei portato in Nazionale. Adriano? Deve tornare quello di una volta”

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 Zdenek Zeman, intervistato da Sky Sport, ha parlato della Roma, della nazionale Italiana e della coppia Totti-Adriano:

Finora, quali squadre le sono piaciute di più in questo primo scorcio di  Mondiale?
“Io penso che il Mondiale a 32 squadre è difficile da seguire, ci sono più di 700 giocatori, seguire 700 giocatori è difficile. Come squadre, penso che per ora nel girone si stanno facendo i calcoli per non stancarsi, per vedere come si potrebbe passare il girone, quindi non ci sono state grandi partite, per ora si pensa di più a distruggere gli altri che a costruire qualche cosa. Poche squadre prendono l’iniziativa, poche squadre cercano di fare calcio offensivo, anche se sulla carta sono nettamente superiori e quindi dovrebbero far valere la loro superiorità. Tutte le 32 squadre pensano di poter vincere il campionato del mondo visto che l’ha vinto l’Italia quattro anni fa, hanno le speranze, poi arriveranno in poche e poi quella che avrà più resistenza a fare sette partite a buoni livelli”.

Le è piaciuta la Nazionale Italiana?

“È una squadra che non ha tirato in porta e non tirando mai è difficile vincere le partite, aspettando solo le occasioni su calci d’angolo o calci piazzati è difficile. Penso che dovrebbe osare qualcosa di più in avanti”.

Lei chi avrebbe portato in Nazionale?

“Io quelli che sanno giocare”.

Totti, Cassano e Balotelli?

“Sì, è questioni di gusti”.

E con questi attaccanti quale sarebbe il modulo più adatto?

“Non è che non mi piacciono i giocatori, però io vedo il calcio un po’ diverso. Penso che Marchetti sia un buon portiere e poi si è visto proprio che nella fase difensiva l’Italia subisce un tiro in porta e penso che con Buffon o senza Buffon sia uguale”.

Totti e Adriano possono giocare insieme?

“Io penso di sì, poi bisogna vedere come si presenta Adriano perché una volta, quando mi sfrecciava sotto la panchina, faceva vento; ora non lo so con qualche chilo in più se riesce ancora a fare la stessa prestazione fisica. Però, ripeto, una volta era grande, ora è solo grandissimo”.

Lei potrebbe allenare l’Inter?

“Potrei, non posso perché hanno l’allenatore per altri due anni. Io me la sentirei, però non lo posso fare, non sono io che decido”.

Moratti non l’ha mai cercata?

“Nel 1995 sì, quando ha cominciato a fare il Presidente. Io ho fatto il primo anno alla Lazio, quando siamo arrivati secondi, ci poteva essere qualcosa, ma io avevo già dato parola a Cragnotti, quindi non si è fatto niente”.

Benitez, Allegri e Delneri.

“Benitez ha fatto benino a Liverpool, ha fatto bene quando ha vinto la Champions contro il Milan, però poi non ha mai lottato per le cose importanti. Allegri ha l’esperienza del Cagliari, dove ha fatto due anni benino, perché fare benino in Italia vuol dire salvarsi. Delneri ha fatto molto bene alla Sampdoria; è stato nelle grosse squadre, Roma, Palermo e Porto, e non ha mai chiuso la sua stagione”
.
Quindi Delneri è una scommessa?

“Ci sono dirigenti che ci pensano, che fanno e se hanno scelto si vede che sono convinti di quello che un allenatore può dare. Io, come esperienza, ho 300 partite in Serie A, sono arrivato quattro volte tra le prime cinque, penso che nessun allenatore che allena oggi in Serie A ha fatto gli stessi risultati, ma non ho la squadra”.

Perché le squadre italiane non giocano nel modo di Zeman?

“Potrebbe anche essere, non l’ho mai chiesto ai dirigenti”.


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