La dirigenza si stringe attorno a Luis Enrique. Faccia a faccia con i giocatori

 La dirigenza si è stretta intorno all’allenatore. Baldini e Sabatini fanno da chioccia a Luis Enrique, la cui leadership è stata messa per la prima volta in discussione da alcuni giocatori.

Ieri il tecnico ha catechizzato il gruppo per il brutto primo tempo disputato contro il Milan e per i molti errori commessi in fase difensiva.

40 minuti in cui l’asturiano si è affidato alla sua lingua per strigliare i calciatori, apparsi troppo passivi nelle ultime due partite.

Calciatori che hanno ascoltato e hanno risposto, chiedendo più allenamenti su alcune fase di gioco, per esempio i calci da fermo che sono costati le ultime due sconfitte.

Gago: la certezza di Luis Enrique per Genoa-Roma

 Sta diventando una certezza nella formazione di Luis Enrique. Fernando Gago, arrivato a Roma a fari spenti, sta conquistando l’ambiente giallorosso a suon di buone prestazioni.

Il suo approdo nella Capitale è targato Franco Baldini, che lo portò a Madrid quando si occupava del mercato delle Merengues. Il quasi nuovo dg giallorosso l’ha indicato in estate a Walter Sabatini come rinforzo per il centrocampo.

Appena sbarcato a Trigoria, si era vociferata una sua incompatibilità con De Rossi. Incompatibilità che, come ha sottolineato l’argentino nella conferenza stampa di presentazione, non ha ragione di essere. Così la pensa il tecnico che gli sta dando sempre più fiducia accanto a Capitan Futuro.

L’esordio di Lamela: personalità e intraprendenza

 Roma-Palermo, minuto numero 7: Erik Lamela raccoglie all’interno dell’area di rigore un pallone recuperato da De Rossi, e da posizione decentrata, invece che crossare come avrebbero fatto la maggior parte dei giocatori, realizza con un delizioso sinistro a giro il gol, che poi risulterà decisivo per la vittoria.

Minuto 56, punizione vicino la panchina rosanero, Lamela e Pizarro si parlano, alla fine è l’argentino a battere il calcio da fermo.

Sono solo due momenti della partita dell’ex River Plate, in cui ha dimostrato di avere una personalità difficile da riscontrare in un calciatore di 19 anni.

Personalità che si è vista anche in altre giocate del talento sudamericano; dribbling, resistenza alle cariche degli avversari che hanno fatto gongolare i tifosi giallorossi e il ds Sabatini, che l’ha fortissimamente voluto alla Roma.

Canovi: “Ho consigliato Luis Enrique a Sabatini”

 Consigliai Luis Enrique prima al Genoa e subito dopo, verso metà maggio, chiamai Sabatini che di concerto con Baldini hanno scelto lo spagnolo per la nuova Roma” . L’ha ha detto il procuratore Dario Canovi ai microfoni di 1927, la storia continua.

L’agente ha svelato anche un retroscena: “E’ stato mio figlio Alessandro, che vive a Barcellona a segnalarmi l’asturiano, perché era rimasto entusiasta del lavoro svolto con il Barcelona B e soprattutto dei risultati raggiunti“.

Sabatini: “Roma? Il progetto tecnico-tattico è al 50%”

 “Il progetto tecnico-tattico è al 50%, ma le abitudini e i comportamenti ormai sono vicini alla perfezione. Siamo vicini al modello che vogliamo”.

L’ha detto Walter Sabatini, che questa mattina ha accompagnato il nuovo direttore generale Franco Baldini nell’inizio della sua seconda esperienza a Trigoria.

“Hanno un rapporto empatico, diretto – ha detto il ds giallorosso a Romanews.eu -. Non c’è accettazione pigra dei suoi dettami, c’è accettazione reale. I ragazzi riconoscono l’autorevolezza dell’allenatore.

Mercato Roma: Sabatini su Muossa Sissoko e Bonaventura

 Media e tifosi puntano la loro attenzione sul derby di domenica prossima. Chi non pensa solo alla Lazio è Walter Sabatini, che è alla ricerca di giocatori da acquistare per il progetto targato Luis Enrique.

Secondo Calciomercato.it, il ds giallorosso sta puntando su Muossa Sissoko del Tolosa e su Giacomo Bonaventura, prodotto del vivaio dell’Atalanta.

Sul calciatore orobico c’è da battere la concorrenza di Napoli e Fiorentina, anche se la Roma già in estate aveva preso informazioni dalla società nerazzurra.

Roma, mercato gennaio: Sabatini a caccia di un esterno sinistro

 La sola presenza di José Angel e la pausa per la Nazionale spostano l’attenzione sul mercato e precisamente sull’acquisto di un laterale di sinistra.

Per gennaio, infatti, Walter Sabatini, che prima dovrà vendere i giocatori in esubero, è intenzionato a potenziare la rosa giallorossa in quella parte di campo.

Quando è mancato lo spagnolo, come a Milano contro l’Inter, Luis Enrique si è affidato a Taddei che, se pur volenteroso, non ha mai conquistato il fondo per imbeccare i compagni.

Inter-Roma: Borini, il predestinato

 Poteva essere un eroe. E non per caso. Perché non ci si trova nel posto giusto, al momento giusto dopo pochi secondi dall’ingresso in campo.

Perché se Heinze non avesse colpito la palla di testa in fuorigioco, lui nella posizione alla Pippo Inzaghi c’era, come c’era la sua zampata vincente che ha strozzato in gola la gioia del pareggio romanista contro il Cagliari.

Fabio Borini poteva essere un eroe, entrando nel cuore del popolo giallorosso in un batter d’occhio. Il ragazzo, classe ’91, cresciuto con Drogba e Lampard, si è fatto trovare subito pronto.

Perché la sua stagione sarà così, scampoli di partita da sfruttare nel migliore dei modi (a meno che il giovane non esploda e guadagni il posto da titolare). Il suo procuratore, Marco De Marchi, lo aveva detto alla vigilia e l’ha ribadito nel post-partita: il giocatore ha la mentalità giusta e si farà trovare pronto. Ai più sono sembrate frasi di circostanze.

E invece la gara di domenica ha dimostrato che quello che si era detto sull’ex Parma era tutto vero. Non solo per la rete annullata che avrebbe potuto far tornare il sorriso sulla volto triste di Luis Enrique, ma perché l’attaccante è giocatore, come si dice nel gergo calcistico.

Luis Enrique e l’infortunio di Juan

 Con tutte le vicissitudine che hanno caratterizzato l’estate giallorossa, abbiamo perso di vista le condizioni di un giocatore fondamentale per la Roma: Juan.

Il brasiliano è costretto a lavorare a parte a causa dell’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro.

Problema che il difensore si porta dietro da molto tempo. E’ innegabile che le stagioni positive della squadra siano coincise con un alto rendimento del difensore e quindi, la preoccupazioni dello staff tecnico attorno alle sue condizioni fisiche sono più che giustificate.

Giustificate a tal punto che nel mercato estivo il ds Walter Sabatini ha acquistato l’esperto Heinze e il giovane promettente Kjaer.

Mercato Roma super: ora tocca a Luis Enrique

 Se la nuova dirigenza voleva dare un segnale forte, l’ha dato ieri pomeriggio con gli acquisti di Kjaer, Gago, Pjanic più il giovane Borini.

Dopo l’eliminazione dall’Europa League e le polemiche che stavano soffocando l’ambiente giallorosso, nell’ultimo giorno di mercato sono stati inseriti tasselli importanti per una grande Roma. In questo merito particolare va Walter Sabatini, che ha girato il mondo in lungo e in largo per migliorare la rosa.

Ci sono alcune cose da rivedere, come l’affollamento di centravanti e la compatibilità fra De Rossi e Gago, ma questo sarà il compito di Luis Enrique, che dovrà trovare l’amalgama e mettere in campo una formazione che rispecchi lo sforzo economico della società.

Soprattutto il tecnico asturiano ha l’obbligo di rivedere certe sue posizioni, da Cassetti centrale e Heinze in panchina, a Taddei considerato solo un terzino e all’ormai arcinota questione legata a Totti

Roma: Kjaer a fine agosto, centrocampo e attacco sono un rebus

 Dei 3-4 acquisti che ha in mente Sabatini c’è un giocatore per reparto. L’altro sarà figlio delle occasioni di mercato e delle possibili cessioni di Marco Borriello o di un extracomunitario.

Come è noto il nome per la difesa è quello di Simon Kjaer del Wolfsburg. L’ex Palermo ha già un accordo con la Roma, che però ancora lo deve trovare con la società tedesca. La sensazione è che questa operazione vada in porto negli ultimi giorni di mercato con la formula del prestito oneroso.

Le condizioni di Juan mettono fretta alla Roma

 Concentri sul closing, sul mercato e sulla rivoluzione attuata da Luis Enrique, abbiamo perso di vista un giocatore che per la Roma è fondamentale: Juan. Dall’inizio della preparazione, il difensore brasiliano non si é mai allenato con continuità e spesso il problema al tendine rotuleo l’ha costretto al differenziato.

Problema che il verdeoro si porta avanti dalla scorsa stagione. Problema che si riflette sulle scelte di mercato del duo Sabatini-Luis-Enrique, tanto da costringere il tecnico spagnolo a far giocare nel ruolo di centrale difensivo il giovane Antei, lo spaesato Cassetti e altri giocatori non di ruolo.

La classe e la forza di Juan non sono in discussione, semmai lo è la sua effettiva possibilità di riversarle in campo. Con l’insediamento in panchina di Ranieri nel 2009 e una dieta ad personam, Juan sembrava essere rinato, tanto da diventare determinante nella rincorsa allo scudetto 2010 fallita in casa contro la Sampdoria

Mercato: la Roma deve guardare altrove

 Il mercato della Roma è bloccato dalla questione degli extracomunitari. Al di la di quello che scrivono e dicono alcuni organi di informazione, la società giallorossa prima deve vendere all’estero Barusso, Pizarro o Simplicio e poi potrà acquistare un giocatore non europeo.

Luis Enrique ha chiesto un centrocampista che dia qualità alla manovra e in tal senso Lucho Gonzalez risponde a questo identikit, ma il giocatore del Marsiglia è extracomunitario e il costo del suo cartellino si aggira poco sotto i 10 milioni di euro.

La questione è un’altra, visto che i tre calciatori giallorossi sopra citati, almeno per il momento, non vogliono lasciare la Capitale, ognuno con motivazioni diverse, sarebbe il caso di mettere nel mirino giocatori che hanno il passaporto Ue.

Vasas-Roma: Luis Enrique è soddisfatto, ma la strada è ancora lunga

 Nell’esordio brillante di Bojan, nella conferme di Totti e De Rossi e nel giovane Viviani che avanza, Luis Enrique ha avuto la conferma: la strada è quella giusta. Perché contro il Vasas i nuovi José Angel e Heinze hanno dimostrato affidabilità, i vecchi, tranne alcuni casi, hanno dato la sensazione di aver capito cosa vuole il tecnico asturiano.

A prescindere dalla vittoria e dalla modesta caratura degli avversari, i rivoluzionari di Luis Enrique hanno dimostrato di essere dentro al campo, a differenza della deludente prova con PSG nel torneo di Innsbruck.

Nulla di eccelso, il cammino è ancora lungo, ma la squadra giallorossa ritorna dall’Ungheria con la valigia piena di consapevolezza: l’integrazione fra la vecchia guardia e la nuova può diventare un mix con cui divertirsi e vincere.

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