Totti: il Brescia ha sempre un sapore speciale

 Dal Romanista:

Più di 6mila e 500 giorni, più di 156mila ore e 250 gol dopo, riecco il Brescia. Stasera Francesco Totti scenderà in campo contro la squadra che ha avuto la fortuna e l’onore di vederlo per la prima volta in campo in serie A. Era il 28 marzo del 1993 e la Roma stava vincendo al Rigamonti per 2-0. A quel punto Boskov (anche se di recente Mihajlovic ha polemicamente rivendicato la paternità di quella scelta) decide di far uscire Rizzitelli e di far entrare “il ragazzino”. E’ l’esordio in campionato di quello che diventerà il più grande giocatore giallorosso di tutti i tempi.

Roma-Bayern: scritta una pagina della storia giallorossa

 Dal Tempo:

Roma-Bayern Monaco è ormai entrata di diritto nelle partite storiche dei giallorossi all’Olimpico. Quelle che sono impresse nella memoria di ogni tifoso come Roma-Colonia 2-0 della Coppa Uefa 1982-83 in cui i giallorossi ribaltarono l’1-0 subito all’andata in Germania grazie ai gol di Iorio e Falçao, oppure lo strepitoso 3-0 rifilato al Goteborg nella gara di esordio nella Coppa dei Campioni 1983-84 firmato da Vincenzi, Conti e Cerezo, autore di uno dei gol più belli della Roma.

Ruggiero Rizzitelli: “Menez è fenomenale, la partita di stasera è apertissima”

 Intervistato da SkySport, Ruggiero Rizzitelli ha parlato della partita di stasera tra Juve e Roma.

Quanti ricordi hai di Juve-Roma?
“Tanti, io poi ero lì lì per passare alla Juve quando ero alla Roma. Poi ho giocato anche nel Torino. Le squadre non sono partite benissimo ma ora si sono ritrovate. Ci sono tutti gli ingredienti per una grande partita. Quando ero nella Roma non eravamo una grandissima squadra, ma la partita era sentitissima. Assisteremo ad una partita da tripla, può succedere di tutto. Sia Del Neri che Ranieri vogliono vincere. La Roma è partita malissimo, ma nelle ultime cinque partite è la migliore. Sarà una partita apertissima.”

“Il derby è tutto”

 L’intervento di Ruggiero Rizzitelli ai microfoni di microfoni di RadioPowerStation nel corso della trasmissione Vox Populi Romani. L’ex attaccante della Roma prova a raccontare cos’è il derby della capitale:

Ruggiero, siamo nell’imminenza del derby della capitale e mi piacerebbe conoscere l’opinione di un calciatore che ha vissuto questa partita da protagonista sul terreno dell´Olimpico? Come sente il tuo istinto di calciatore questa partita?

Roma, Rizzitelli: “E’ ansia da risultato”

 Da Il Romanista:

La sua disponibilità è lo specchio di un carattere tenace e di grande umanità. Ruggiero Rizzitelli è sempre lo stesso  di quando, in campo, segnava e lottava per la Roma. Il suo è l´orgoglio di un uomo che ha avuto la fortuna di  indossare una maglia meravigliosamente unica e che ora, invece, segue da tifoso appassionato ed esigente. E  proprio così, da osservatore privilegiato e, forse, un po´ preoccupato non riesce quasi a capacitarsi del momento orribile che sta vivendo la Magica. Potrebbero esserci decine di spiegazioni, tutte più o meno logiche, ma la sua  amarezza si percepisce dalla voce, dai pensieri di un innamorato che farebbe qualsiasi cosa pur di far tornare il sorriso sulle labbra della morosa.
Ruggiero, ci conforti. Il momento della Roma è passeggero?

Boniek, Pruzzo, Rizzitelli: Roma, ecco che pensiamo

 Zibi Boniek, Roberto Pruzzo e Ruggiero Rizzitelli: i tre ex giallorossi si esprimono sulle pagine de Il Tempo per valutare le cause dei mali della Roma. I pareri:

Boniek
1 Forse il mancato scudetto della scorsa stagione ha svuotato l’adrenalina dei giocatori che non sembrano avere gli stessi stimoli del campionato passato.
2 Nello sport ci sono le responsabilità, se la squadra non va, c’entra anche Ranieri. Comunque credo che i maggiori responsabili siano i giocatori.
3 Mi hanno deluso un po’ tutti.
4 Lavorare tanto, restare uniti e ragionare solo su questi aspetti. Dietro le quinte si parla tanto, ma si produce poco.
5 Se si sveglia può ancora lottare per lo scudetto.

Calendario Roma: avvio soft poi l’Inter all’Olimpico

 Dal Romanista:

Il sogno comincia in bianco e nero. Quello del Cesena, la neopromossa che la Roma affronterà alla prima giornata della prossima Serie A. I tifosi romanisti chiedevano un avvio di campionato più facile di quello della scorsa stagione che ci aveva messo di fronte Genoa e Juventus e che non ci aveva portato neppure un punto. Nel ritiro di Riscone la parola d’ordine del gruppo giallorosso è stata quella di partire forte, e le possibilità ci sono. Perché dalla sede di Piazza Affari a Milano è venutafuori una partenza più che abbordabile. Calma, nessuna festa. Perché le piccole, le provinciali, soprattutto a inizio campionato possono nascondere delle trappole. Ma sulla carta la Roma ha l’opportunità di trovarsi davanti a tutti nel giorno del primo scontro diretto, quello con l’Inter in programma il 26 settembre.

Rizzitelli: “Sentivo il derby due settimane prima”

 L’ex giallorosso Ruggiero Rizzitelli, ai microfoni di Centro Suono Sport, è tornato a parlare della corsa scudetto e della delicata sfida di domenica contro la Lazio (ore 18.30): “Il derby è una partita fuori dal campionato, non si deve guardare la classifica. Ranieri li vede tutti i giorni e sa chi è più in condizione. Sono tutti giocatori importanti ma è bello avere tutte queste soluzioni. La Roma prima non aveva un punto di riferimento con le caratteristiche di Toni lì davanti, la voglia ce l’hanno tutti dopo una rimonta del genere. Tutti hanno voglia di giocare questa partita ora, anche Giorgio Rossi. Il gruppo è unito e vuole vincere”. Rizzitelli poi si sofferma sulla sfida dell’Inter di venerdì sera: “La Juve ha orgoglio e può trovare la giornata giusta e giocare ogni 3 giorni non è facile. Questa giornata può chiudere il campionato”.

Rimpianti per non aver lottato per lo scudetto?
“A Roma-Parma del 2001 avrei pagato per stare in campo”.
Il minore stress per non essere partiti da favoriti può essere un vantaggio?
“Si, all’inizio era un vantaggio. Il problema è adesso che è prima e bisogna vedere come reagiranno al primato. Prima era tutto di guadagnato, ora devono tenere la tensione fino alla fine”.

Rizzitelli: “Il popolo romanista è una garanzia. Da sempre”

 Da Il Romanista:

«Ai tempi in cui giocavo io, la gente riempiva gli spalti anche quando la squadra andava male». Si lascia andare ai ricordi, Ruggiero Rizzitelli, che sa bene come in tanti, oggi, preferiscano la televisione. «Ma allo stadio – aggiunge – la partita è tutta un’altra cosa. So che anche Francesco Totti ha detto di aspettarsi tantissima gente, ma io penso che, in occasioni come queste, per il popolo romanista ci vorrebbero addirittura più stadi. Siamo al rush finale, la gente è da tempo vicina alla squadra e, ora che ci si gioca il tutto per tutto, lo sarà ancora di più. So che saranno in tanti. Meglio, saremo in tanti. Perché, ogni volta che posso, faccio il possibile per seguire la squadra ».
A Bari, c’eri comunque tu in veste di commentatore televisivo.
«Ti correggo: c’eravamo. In tredicimila! E’ vero. E all’inizio me le facevano fare anche più spesso le partite della Roma. Poi, han detto che ero troppo di parte. E allora, oggi mi capita di seguirla sempre meno per lavoro».
Anche a Madrid c’eri.
«Credo che il tifoso debba stare in mezzo ai tifosi. Chi va in tribuna, spesso non paga nemmeno. E quasi sempre è colui che critica. Chi paga il biglietto, invece, è uno che ama la squadra. E la sostiene, sempre e comunque».
Ti è mai capitato di vedere la partita dalla curva?

Rizzitelli: “Occhio Roma, il Bari non regala nulla”

 Ruggiero Rizzitelli si pronuncia a proposito di Bari-Roma e delle reali probabilità dei giallorossi di conquistare lo scudetto. L’ex attaccante ha rilasciato le proprie dichiarazioni a RomaGiallorossa.com
SCUDETTO.La Roma aveva iniziato malissimo e nonostante il cambio di allenatore non era riuscita ad ingranare subito. Il punto più basso è stato toccato con le tre sconfitte contro Milan, Livorno e Udinese. Sembrava una stagione nata male. Nessuno mai avrebbe immaginato questa rimonta della Roma. Adesso è addirittura a un punto con sette giornate dalla fine: ha il morale alle stelle mentre quello dell’inter è quasi a pezzi. Non solo: la squadra di Mourinho ha un calendario molto difficile mentre quello dei giallorossi sembra più abbordabile”.
LA ROMA E LE PICCOLE.Nonostante questo, la Roma dovrà stare molto attenta alle partite con le piccole squadre: la storia ci insegna che i giallorossi hanno sempre perso gli scudetti contro squadre nettamente inferiori e, anche quest’anno, non possiamo dimenticare i quattro punti su sei lasciati al Livorno“.

Roma-Udinese, Rizzitelli: “Il nostro pubblico è unico”

 «Fondamentale. Tanto più con un pubblico come quello della Roma, che ti trascina come pochi. Spero che con l’Udinese l’Olimpico sia di nuovo pieno, perché, dopo lo spettacolo dei 70.000 col Milan, è importante che i tifosi trasmettano alla squadra la convinzione che si deve. Se così non fosse i giocatori finirebbero per non crederci più nemmeno loro. Niente è ancora perso». Parole di Ruggiero Rizzittelli, intervistato da Il Romanista:

La Roma sembra a corto di energie. Se non fisiche, appunto mentali.
«Se le altre sbagliano non deve trovarsi nella condizione di mangiarsi le mani e avere rimpianti, come troppo spesso le è successo in passato. Ricordo ancora, con Capello, il pareggio contro il Venezia retrocesso. Idem due anni fa, quando siamo arrivati a mezz’ora dallo scudetto, avendo lasciato punti su troppi campi. Quasi sempre con le “piccole”.

Bruno Conti, 55 volte auguri dagli amici di sempre

 Da Il Romanista:

Compito difficile, quello di trovare le parole giuste per fare gli auguri a una bandiera. Soprattutto se quella bandiera si chiama Bruno Conti. Ma anche se le candeline sulla torta sono arrivate a 55, Marazico è sempre lo stesso: caschetto nero, sorriso sulle labbra e tanta grinta dentro e fuori dal campo. Proprio come in quell’immagine di lui col sigaro in bocca e lo spumante in mano mentre festeggia il secondo scudetto. Così, a 19 anni dal suo addio al calcio giocato, i suoi ex compagni, ma prima ancora amici, provano a scrivergli un biglietto tutto speciale. Ed il primo ad arrivare è quello firmato da Franco Tancredi, con lui dal 1975. «Io e Bruno abbiamo fatto tutta la trafila insieme – spiega l’ex numero uno romanista – abbiamo giocato insieme anche nella nazionale militare. Abbiamo due caratteri molto diversi, io sono più orso, lui, invece, sempre con il sorriso. Dentro lo spogliatoio aveva sempre voglia di scherzare e riusciva a mantenere alto il morale della squadra». Impossibile, però, non ricordare quella finta che tanti grattacapi ha creato ai difensori avversari. «Tutti ricordano la sua giocata classica – continua – fintava con la suola e andava sull’esterno, faceva sempre la stessa cosa ma riusciva comunque a saltare l’uomo e a mettere la palla in testa a Pruzzo. Gli auguro di continuare la sua splendida carriera da dirigente». Ma c’è anche chi, di Bruno, preferisce ricordare un’altra sfida. Quella a carte, che li teneva in piedi tutta la notte durante i ritiri. «Le nostre erano partite all’ultimo sangue – ride Ciccio Graziani – e mi ricordo che una volta, verso l’una di notte, stavamo facendo talmente tanto chiasso che ci hanno bussato alla porta. Quando ho aperto ho trovato il Barone che ci ha detto di continuare a giocare, ma più piano perché non riusciva a dormire. Con quella semplice frase ci ha ammazzato. Anche per questo – conclude – gli auguro altri 100 anni di grandi soddisfazioni». Quella per la briscola e per il tresette, però, è esattamente la stessa passione che lo accomunava a Dodo Chierico.

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