Roma: idea Julio Cesar, Destro sempre più vicino

 C’è una Roma che parte e una Roma che resta. La squadra di Zeman volerà oggi alla volta degli Usa per la tournée a stelle e strisce, che nelle intenzioni della società dovrebbe iniziare il percorso di sponsorizzazione e diffusione del marchio giallorosso nel mondo.

Walter Sabatini rimarrà in Italia per continuare a puntellare la rosa. Le operazioni sono molte. La prima porta a Mattia Destro, che oggi diventerà interamente un giocatore del Genoa, che poi lo venderà alla Roma, ma attenzione alla Juventus che è sempre vigile sul futuro dell’azzurrino ed è rimasto l’unico ostacolo per la buona riuscita della trattativa.

Roma: il nodo da scogliere è il portiere

 Si è aperta una settimana decisiva per il nuovo portiere della Roma. Il pasticcio del Bologna, che ha sbagliato a scrivere la cifra nella buste, ha consegnato Emiliano Viviano all’Inter.

Pasticcio che ha complicato i piani di Walter Sabatini, che aveva già un accordo con la società felsinea per portale l’estremo difensore alla corte di Luis Enrique. Ora l’Inter si ritrova in mano un giocatore “inaspettato”, che con molta probabilità verrà ceduto, a meno che non si decida di puntare su di lui e sacrificare Julio Cesar, a cui non mancano le richieste.

Scelta a cui in casa nerazzurra al momento non pensano, viste le ultime settimane non proprio tranquille a causa del successore di Leonardo. Moratti, però, non vorrebbe vendere Viviano in Italia, ma all’estero dove lo vogliono Arsenal e Atletico Madrid. In serie A lo segue il Genoa, ipotesi scongiurata dal portiere che vorrebbe giocare in una squadra più ambiziosa.

Vucinic è fatto così: prendere o lasciare

 Dal Messaggero:

Prendere o lasciare, perchè lui è (ancora) fatto così. Genio e sregolatezza; capace di farti venir voglia di prenderlo a calci oppure di baciare dove cammina. Dipende da come si sveglia, dicono. Dipende da come gli va, maligniamo noi. Perché uno come lui potrebbe spaccare in due qualsiasi partita, portandola sempre dalla propria parte. Invece, lui ancora troppo spesso stenta a diventare eroe, anche se solo per una notte. Ci riesce a intermittenza, soprattutto quando lo assiste più l´ispirazione che la gamba. Un artista? Forse. Del resto, non è un´opera d´arte quel volo sotto la Sud per andare a colpire il pallone, appoggiando la testa sullo scarpino di Lucio pur di vedere Julio Cesar in lacrime e la propria gente in festa? Un gol bello, bellissimo. Indimenticabile.

Juan: “Il gol mi mancava, con la Roma in stagione non sono riuscito a segnare”

 Dal Romanista:

Solo chi non lo vede giocare tutte le domeniche con la maglia numero 4 della Roma può rimanere stupito dallo straordinario Mondiale che sta disputando Juan. Il difensore giallorosso della Seleçao dopo il gol che ha spianato la strada alla vittoria contro il Cile è finito su tutte le prime pagine brasiliane, che lo hanno riscoperto leader di una squadra che più passano i giorni e più rafforza la propria candidatura per la vittoria finale. E il merito non è solo dei gol di Luis Fabiano o delle giocate di Kakà, ma anche di Juan che ha letteralmente chiuso tutti i varchi davanti a Julio Cesar. Contro il Cile due giorni fa ha segnato il suo ottavo gol con la maglia della Seleçao, ma la curiosità è che la metà li ha realizzati proprio contro la squadra di Isla e Sanchez, con la quale deve avere un conto aperto.

Medico Brasile: “Per Juan nulla di grave”

 Dal Corrieredellosport.it:

Vittoria tranquilla per 3-0 del Brasile sullo Zimbabwe, in un’amichevole preparatoria per i mondiali che alla federcalcio pentacampione del mondo ha fruttato un cachet di 1.800.000 dollari. I gol della partita, arbitrata dal sudafricano Basit Ebrahim, sono stati segnati da Michel Bastos, con una bella punizione dal limite, Robinho ed Elano. Questo test, cominciato con uno ‘scivolone’ da parte della banda incaricata di suonare gli inni e che ha sbagliato molte note di quello brasiliani provocando fastidio ed ilarità fra i giocatori, è servito a Dunga soprattutto per dare ritmo di gioco a Kakà e Luis Fabiano, che venivano entrambi da una lunga inattività.
JULIO CESAR E JUAN KO – La Seleçao, oggi in maglia azzurra, ha giocato in scioltezza ma si è dimostrata ancora una volta, come sempre sotto il ‘comando’ di Dunga, molto pratica e vincente. Il gioco c’è, i campioni anche, e ciò che manca in fantasia abbonda invece in gioco collettivo e intesa. Da notare che Felipe Melo è riuscito a litigare anche in questa amichevole con il Zimbabwe, per un’entrata eccessivamente dura su Nkhata, che l’ha presa male visto il clima festivo generale.

L’Inter vuole Juan per Burdisso

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Un’idea, forse una provocazione, di sicuro farà discutere: l’Inter vuole chiedere Juan alla Roma nell’operazione-Burdisso. La Roma ha messo sul piatto una serie di nomi per assicurarsi l’acquisto del difensore argentino, ma un solo nome interessa realmente il club nerazzurro: Juan. Ed è un nome, vista l’attuale situazione della panchina dell’Inter, che nessun allenatore si sognerebbe di discutere: titolare della nazionale brasiliana, compagno di reparto di Lucio. Gli sponsor brasiliani Il nome di Lucio non è casuale. Il difensore che l’Inter ha arruolato l’estate scorsa, colonna della difesa «mourinhana», è amico vero di Juan. Il feeling tra i due va ben oltre il campo. Un esempio? La scorsa estate, quando Dunga concesse un paio di volte la libera uscita ai giocatori della Seleçao durante la Confederations Cup, i due andarono insieme a fare shopping dalle parti di Nelson Mandela Square, nello Shopping Centre più «in» di Johannesburg.

Doni in partenza: mezza Europa cerca un portiere

 Le sue ottime prove hanno portato a blindare quello che Spalletti chiamava il miglior terzo portiere del mondo. Julio Sergio si è preso la porta della Roma e non la vuole lasciare più. Da Il Romanista:

Ne ha fatto le spese l’ex titolare, cioè Doni. Che andrà al Mondiale a fare il dodicesimo di Julio Cesar ma che ha ormai perso il posto in giallorosso. Sembra difficile che Doni, che mal sopporta questa situazione, possa rimanere un’altra stagione a Roma a fare il secondo.
Non lo vuole lui, che sta accettando questa situazione solo perché non è questo il momento di fare polemiche, e non lo vuole nemmeno la società, che ha deciso di puntare su Julio Sergio, vuole monetizzare la sua cessione e allo stesso tempo liberarsi dell’ingaggio che è tra i più pesanti della squadra. Doni guadagna circa due milioni netti, più i premi, a stagione: troppo per un dodicesimo.

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