Roma-Atalanta, Luis Enrique: “Facciamo vedere il nostro impegno ai tifosi, che sono sempre con noi”

 Nel giorno in cui è diventata ufficiale la nomina a presidente di DiBenedetto e in cui Totti ha festeggiato il suo 35esimo compleanno, la Roma prepara la partita di sabato prossimo contro l’Atalanta.

Atalanta che classifica alla mano sarebbe prima, se la rinominata Calciopoli 2 non l’avesse penalizzata di sei punti. 3 vittorie contro PalermoLecce e Novara e un pareggio in casa del Genoa hanno contributo allo splendido inizio di campionato della squadra di Colantuono.

Squadra che si presenterà all’Olimpico con la consapevolezza di far bene, visti gli ottimi risultati raggiunti fin qui. Luis Enrique sta studiando i nerazzurri per batterli e dare continuità al successo di Parma.

Totti compie 35 anni: tanti auguri Capitano!

 Dal quel lontano 28 marzo 1993 in cui esordì a Brescia fino all’ultima gara di Parma di domenica scorsa. Un ponte ideale in cui ci ha incantato con gol, assist, lanci senza guardare, verticalizzazioni e quant’altro faccia parte del suo repertorio.

Per 477 volte l’abbiamo visto in campo. Per 207 volte ci ha fatto alzare da sedie, divani e poltrone, esultando per i suoi gol.

Numeri che giustificano l’amore della Roma giallorossa per il suo Capitano.

Francesco Totti oggi compie 35 anni. 35 anni e non sentirli. L’augurio, quello vero, quello che viene dai cuori romanisti è figlio della passione, così come lui è figlio di questa squadra, in cui e con cui ha battuto ogni record.

Serie A 2011-2012: ecco perché la Roma ci deve credere

 Fino a questo momento il campionato di serie A è piuttosto mediocre. Nessuna delle presunte grandi squadre ha dato la sensazione di essere migliore delle altre. Motivo che deve spingere la Roma a crederci e tradurre sul campo i duri allenamenti settimanali.

Per fare capire quanto il campionato sia livellato, pensiamo alla tanto bistrattata squadra di Luis Enrique, che è a tre lunghezze dalle prime della classe Juventus e Udinese (l’Atalanta senza la penalizzazione sarebbe al comando con dieci punti).

In più mettiamoci che nella partita contro il Siena, i giallorossi, hanno sì sofferto, ma hanno subito il pareggio a una manciata di minuti dalla fine, altrimenti a distanziarli dai bianconeri piemontesi e friulani sarebbe solo un punto.

Parma-Roma 0-1: quando una vittoria vale più dei tre punti

 La prima vittoria della gestione Luis Enrique non ha portato solo i tre punti, ma un bagaglio di fiducia e consapevolezza necessario per il proseguo del campionato.

Tre punti che valgono molto di più, anche a sentire i protagonisti.

Totti, Pjanic, Osvaldo, tutti i giocatori si sono uniti al coro, dicendo che il successo di Parma può essere un nodo fondamentale della stagione giallorossa. La Roma del Tardini non ha brillato, soprattutto nel primo tempo. Le cose migliori si sono viste nella prima parte della ripresa, in cui dopo il gol Totti e Osvaldo hanno sfiorato il raddoppio.

Dopo c’è stato il ritorno di Giovinco e compagni, ma il fortino alzato da Burdisso e Heinze, aiutati da un gran De Rossi, ha retto fino al triplice fischio di Orsato, che è stato accolto come una liberazione da tutta la gente romanista.

Gli equivoci tattici di Luis Enrique: troppi giocatori fuori ruolo

 Le convinzioni tattiche di Luis Enrique stanno diventando equivoci. Equivoci che mettono in difficoltà i pur volenterosi giocatori della Roma.

Nella formazione iniziale schierata contro il Siena c’erano cinque calciatori fuori ruolo più Totti, troppo lontano dalla porta avversaria.

Perrotta, Pjanic, Pizarro, Borriello e Osvaldo hanno fatto quello che hanno potuto, a prescindere dalle loro reali qualità tecnico-tattiche.

Perrotta dopo una vita da mediano è stato fatto diventare un terzino destro. Lo spirito di sacrificio mostrato dall’ex Chievo non basta per colmare evidenti lacune, che vengono accentuate in quella posizione.

Pjanic è un trequartista, ma gioca da intermedio sinistro. Il bosniaco ama giostrare in posizione più avanzata e ha nelle sue corde l’ultimo passaggio, che in questa Roma si vede partire solo dal piede di Totti.

Roma-Siena 1-1, Luis Enrique: “Abbiamo paura”. Ma di cosa?

 Scrivere i numeri stagionali della Roma di Luis Enrique sarebbe un inutile esercizio di retorica. Sarebbe come dire che è tutto da buttare, che il lavoro fatto fin qui non va rivisto e corretto, ma rispedito nelle Asturie con la prima valigia disponibile.

Nel post partita contro il Siena, il tecnico spagnolo ha detto che la sua squadra ha paura. Ma paura di cosa? Dopo la sconfitta interna con il Cagliari, l’Olimpico ha applaudito Totti e compagni. Dopo il pareggio contro l’Inter, i giallorossi sono stati ricoperti di elogi.

Ieri sera alla fine di un primo tempo brutto in cui la formazione di Sannino ha giocato e prodotto di più, Osvaldo stava firmando una vittoria immeritata.

Quindi la domanda iniziale ritorna. Di cosa ha paura questa Roma? Prima del deludente pari contro i toscani, l’ambiente si era più o meno compattato per far parte di una rivoluzione che per ora ha portato una squadra di calcio a tirare raramente in porta.

Luis Enrique vara il turnover per Roma-Siena

 Sull’etichetta che va attaccata a Roma-Siena c’è la scritta turnover. Le tre partire in una settimana costringono Luis Enrique a un ricambio di giocatori.

Se seguissimo la logica, domani contro i toscani dovrebbero riposare Burdisso e Totti, calciatori che hanno giocato le prime due gare di campionato e che all’interno della rosa possono essere sostituiti.

Discorso che non vale De Rossi, l’uomo da cui non si può prescindere per il modulo del tecnico asturiano. Contro Cagliari e Inter, nessun ha azzeccato la formazione giallorossa che poi è scesa in campo. Luis Enrique ha stupito tutti sia contro i rossoblu che contro i nerazzurri.

Roma-Siena: il ritorno di José Angel

 Per il posticipo del turno infrasettimanale Luis Enrique ritrova José Angel, che ha saltato la gara con l’Inter dopo l’espulsione rimediata contro il Cagliari.

Il tecnico asturiano ritrova uno dei suoi pupilli, il cui esordio in campionato è stato macchiato dai quei due minuti sciagurati, in cui ha causato il gol dei rossoblu e ha rimediato il cartellino rosso.

Fino a quel momento era stato il migliore in campo, dimostrando di essere una fonte del gioco giallorosso.

In una Roma lenta, lo spagnolo ha corso avanti e dietro sulla fascia sinistra per fornire assist ai compagni, che non ne hanno approfittato. La partita di San Siro ha evidenziato i progressi di Totti e compagni e nell’ambiente c’è curiosità per vedere l’apporto che riuscirà a dare Josè Angel.

Il modulo di Luis Enrique: fra il 4-3-3 e il 3-4-3

 Si è parlato molto del 4-3-3 di Luis Enrique. Ma mai come a Milano con l’Inter, il tecnico asturiano ha messo in campo, almeno nella fase di costruzione del gioco, un 3-4-3.

Dove i 3 dietro sono stati Burdisso e Kjaer più De Rossi che ha arretrato, con i due terzini Perrotta e Taddei a creare la superiorità numerica a centrocampo. Tattica che ha portato i suoi frutti per gran parte della partita, fino a quando la gambe de due laterali hanno “tenuto”.

Nel finale di gara, complice anche l’ingresso di Muntari per Forlan e lo spostamento in avanti di Sneijder, l’opaca squadra di Gasperini ha sfiorato il gol in più di una occasione.

Luis Enrique: lavoro, sudore e tempo

 Dateci tempo”, ha detto Luis Enrique al termine del flop casalingo contro il Cagliari. “Può perdere tutte le partite” è stato il messaggio che ieri dagli Usa è arrivato a Trigoria via Londra.

Tutti intorno a “Lucho” come lo chiamo Totti e compagni. Società, calciatori e i tifosi tutto intorno all’allenatore spagnolo, che ha pieni poteri. L’ambiente crede in lui. E lui è al centro del progetto, che mira a rivoluzionare la concezione calcistica della Roma giallorossa.

I calciatori sono con Luis Enrique, anche i microfoni spenti non c’è nessuno che non creda al suoi schemi, che in queste prime tre uscite stagionali si sono visti a sprazzi. Ci vuole pazienza, perché è tutto nuovo. A cominciare dal credo tattico dell’ex Barcellona B, che, sommato ai molti nuovi acquisti, richiede ancora più della pazienza sopra citata.

Roma-Cagliari 1-2 e lo sliding doors giallorosso

 Una dirigenza nuova, un allenatore nuovo, 6 acquisti partiti subito titolari; la Roma, però, è la stessa. E’ la stessa squadra degli anni passati, che in due minuti manda in fumo un esordio non eccezionale, ma non tutto da buttare.

Ieri alla prima vera azione, il Cagliari va in vantaggio con Daniele Conti, che sfrutta al meglio un errato disimpegno di José Angel, la cui espulsione dopo un minuto priva Luis Enrique del migliore in campo. In 120” i giallorossi si sciolgono, riuscendo nell’ultimo quarto di gara a creare poco per ribaltare il risultato. A fine partita, il tecnico asturiano fa me culpa, mostrandosi dispiaciuto per i tifosi, che nonostante la sconfitta hanno applaudito Totti e compagni.

Roma-Cagliari: Pjanic è il grande dubbio di Luis Enrique

 Fra i dubbi di formazione che attanagliano Luis Enrique, ce ne è uno in particolare che lo sta facendo riflettere più degli altri. E’ quello relativo all’impiego dal primo minuto di Pjanic.

Il centrocampista bosniaco ha le qualità tecniche che piacciono all’allenatore asturiano, che però l’ha avuto a disposizione solo in tre allenamenti, troppo pochi per poter scendere in campo dal primo minuto.

Ieri l’ex Lione è stato provato a sinistra in un centrocampo a tre che ha visto Gago al centro e De Rossi a destra, che poi dovrebbe essere il terzetto titolare nella mente del tecnico spagnolo.

Roma-Cagliari: Bojan sulla sinistra o al centro dell’attacco

 Si era fermato ieri per un attacco influenzale. Oggi è tornato in campo per lavorare con i compagni. Bojan Krkic c’è e ci sarà domenica nel tridente d’attacco che affronterà il Cagliari nel delicato esordio in campionato.

L’attaccante spagnolo deve riscattare le opache prove in Europa League, ma soprattutto dovrà ripagare l’incontrastata fiducia che gli sta dando Luis Enrique.

La posizione dell’ex Barcellona dipenderà dalla presenza in campo di Francesco Totti. Se il capitano farà parte degli undici titolari, Bojan agirà sulla fascia sinistra, altrimenti potrebbe giocare al centro dell’attacco.

Roma-Cagliari, Luis Enrique: Totti sì, Totti no

 Totti sì, Totti no. E’ inutile negarlo, la presenza del capitano contro il Cagliari tiene banco in casa Roma. Le cronache da Trigoria danno il numero dieci sereno, che sta lavorando sodo per partire titolare nell’esordio in campionato.

Per quando ci si sforzi di parlare d’altro; il contratto di De Rossi, la presentazione di Gago, la Nazionale, la luce dei riflettori è puntata sempre su Totti.

Non che lui lo voglia, come detto più volte Francesco non ha fatto nulla per alimentare vecchie polemiche o farne nascere di nuove, ma l’attenzione mediatica nei suoi confronti è tale che è difficilmente controllabile anche dal direttore interessato.

Per questo il grande interrogativo nella partita contro la squadra di Ficcadenti è Totti. Totti sì, Totti no è il tormentone che accompagnerà Luis Enrique e tutto l’ambiente giallorosso fino all’ufficializzazione della formazione che deve bagnare la prima con una vittoria per scacciare fantasmi e paure di un’altra stagione deludente.

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