Il modulo di Luis Enrique: fra il 4-3-3 e il 3-4-3

di Redazione Commenta


 Si è parlato molto del 4-3-3 di Luis Enrique. Ma mai come a Milano con l’Inter, il tecnico asturiano ha messo in campo, almeno nella fase di costruzione del gioco, un 3-4-3.

Dove i 3 dietro sono stati Burdisso e Kjaer più De Rossi che ha arretrato, con i due terzini Perrotta e Taddei a creare la superiorità numerica a centrocampo. Tattica che ha portato i suoi frutti per gran parte della partita, fino a quando la gambe de due laterali hanno “tenuto”.

Nel finale di gara, complice anche l’ingresso di Muntari per Forlan e lo spostamento in avanti di Sneijder, l’opaca squadra di Gasperini ha sfiorato il gol in più di una occasione.

Nel complesso si sono visti passi avanti nella manovra della Roma, che ha giocato a ritmi più alti rispetto alle tre precedenti uscite stagionali. A mancare è stata la brillantezza sotto porta, soprattutto quella di Osvaldo che ha sbagliato due gol, sparando addosso a Julio Cesar.

Errori che hanno evidenziato ancora di più la posizione arretrata di Totti, che ha allargato il suo raggio d’azione, tornando spesso a cercare palle giocabili nella zona nevralgica del campo.

 


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