Ranieri, comincia contro il Siena il suo girone di ritorno

Claudio Ranieri prese per mano la Roma proprio prima della trasferta giallorossa a Siena, dopo un filotto di sconfitte che spinsero Luciano Spalletti alle dimissioni. Per il tecnico testaccino, dunque, il giro completo d’orologio che va a chiudere un girone con i capitolini scocca proprio oggi. Nella prima parte di campionato, Ranieri ha portato la Roma dall’ultimo al terzo posto in classifica; vedremo che succederà da qui in avanti. L’analisi de Il Tempo:

Roma-Siena, tocca alla Bestia

Roma-Siena, là davanti gioca la Bestia. E meno male che c’è, perchè Julio Baptista poteva essere alla corte di Josè Mourinho e vestire il nerazzurro. Invece, dopo aver accettato il trasferimento all’Inter si è ritrovato…ancora a Roma. Rosella Sensi non lo ha lasciato partire, Claudio Ranieri ha potuto solo così presentare una bozza di attacco nella gara contro il Siena. Nella quale, proprio Julio Baptista dovrà sostenere le sortite offensive giallorosse. L’incitamento che arriva dalle pagine de Il Romanista è un auspicio che al brasiliano non può che essere da stimolo. L’articolo:

Roma-Siena: Baptista alla prova del “9”. Ranieri rilancia Mexes e scommette sul centrocampo

 ROMA-SIENA – Quando un turno agevole si trasforma in una prova da “grandi”. Quando una formalità – con tutto il rispetto per gli avversari – diventa una sfida multipla con se stessi. Ranieri non avrebbe mai immaginato una sorte simile per Roma-Siena. La vittoria sulla Juventus ha lasciato in dote il “tutto esaurito” nel reparto dell’ambulatorio di Trigoria riservato agli attaccanti. Toni ko, Totti appresso a lui. Non basta. Anche Vucinic è stato costretto al forfait dell’ultima ora, dopo che le sue condizioni, nella giornata di ieri erano state date in netto miglioramento (il montenegrino era riuscito ad allenarsi con i propri compagni). Menez, invece, ha lamentato un fastidio al ginocchio all’indomani della “bastonata” di Ranieri in Coppa Italia. Il tecnico e lo staff sanitario non hanno potuto far altro che prenderne atto: così anche il francese “dolorante” non è stato convocato per la sfida dell’Olimpico (appuntamento alle ore 15.00). “Non vi è un’altra circostanza, da che faccio l’allenatore della Roma, in cui ho dovuto rinunciare a così tanti attaccanti“, è la fotografia dell’allenatore. Che però non si scoraggia: “Stiamo spingendo e non voglio bucce di banana sul cammino. Trascorse 19 gare insieme, ora conosco i giocatori nei minimi particolari e loro conoscono me“. Loro sanno che domani dovranno dare tutto per il condottiero di San Saba.

Ranieri. “Totti, non posso rischiarti. Menez e Baptista restano qui, col Siena è durissima”

 Claudio Ranieri si presenta al centro sportivo Fulvio Bernardini senza voglia di fare i conti con gli assenti. Consueta conferenza stampa del sabato, alla vigilia di Roma-Siena, con il tecnico testaccino pronto a parlare della sua Roma: calcio giocato, calciomercato e parecchio altro. Ogni argomento affrontato con la solita schiettezza.
RANIERI E LA ROMA.
Trascorse 19 gare insieme, ora conosco i giocatori nei minimi particolari e loro conoscono me. Sanno cosa fare e in cosa migliorarsi, la base di partenza è buona e il feeling va alimentato giorno dopo giorno“.
ROMA-SIENA, L’ATTACCO.
C’è emergenza anche se sono consapevole del fatto che 19 calciatori della rosa sono andati in gol. Inutile nascondere che Francesco Totti avrebbe voluto giocare, ma in un momento determinante della stagione non si può rischiare. Deve recuperare al meglio pur sapendo che vale come l’oro: arriverà il momento anche per lui. Il campionato è lungo e non credo che quel momento debba essere domani, in una partita difficilissima. Non vi è un’altra circostanza, da che faccio l’allenatore della Roma, in cui ho dovuto rinunciare a così tanti attaccanti. Anche Vucinic non è al meglio e prima di rischiare devo pensarci bene. Certo che l’emergenza mi preoccupa, anche perchè la squadra è costruita con gli attaccanti giusti, quelli che ti fanno vincere le partite. Domani abbiamo bisogno del nostro pubblico: il Siena gioca un buon calcio e ha una posizione di classifica disperata“.
OKAKA.Domani c’è, lunedì andrà al Fulham per farsi le ossa. Se Stefano saprà entrare nella mentalità inglese diventerà un nuovo Okaka. Sono convinto che farà bene e questa parentesi sarà fondamentale per la sua crescita“.
JULIO BAPTISTA.Non posso che riconoscerlo: da quando ha potuto allenarsi nel migliore dei modi ha fatto bene e sono contento di lui. E’ un campione e un professionista davvero serio. Da lui aspetto quello che sa fare: i gol, le giocate importanti. Me lo tengo ben stretto perchè ci darà una grossa mano“.

La Roma di Ranieri è da Champions League (facile facile)

Claudio Ranieri ha cambiato i destini della Roma. In meglio e in tutti i sensi. Un cammino da scudetto che ha portato i giallorossi dall’ultimo posto in classifica alla qualificazione diretta in Champions League. Alla base della trasformazione, una inversione di tendenza che ha interessato la retroguardia (Philippe Mexes e colleghi hanno smesso di essere perforabili come burro), il centrocampo (Daniele De Rossi mai così decisivo) e l’attacco (capace di concretizzare le occasioni prodotte). L’analisi dettagliata è de Il Corriere dello Sport:
I Numeri – Il tecnico romano è sulla panchina giallorossa da un girone esatto, 19 partite, in cui ha totalizzato 38 punti, a una media di 2 a partita, roba da Champions League facile facile. In queste 19 gare ha incassato 19 reti, giusto giusto, si fa per dire, un gol ogni 90 minuti, riuscendo a dimezzare quello che era stato il rendimento difensivo della squadra che nei primi 180 minuti di questo campionato aveva incassato sei pappine, 3 a Marassi contro il Genoa, altrettante all’Olimpico contro la Juventus. In questo periodo di gestione Ranieri soltanto il Milan ( 16, ma ha una gara da recuperare) e Inter (18) hanno incassato meno gol dei giallorossi, un rendimento che basta confrontare le due classifiche per capire quello che vuole dire nella rinascita romanista.

Calciomercato Roma: Okaka-Fulham, visite ok

Stefano Okaka e Alessio Cerci. Il loro futuro pare disegnato ma per nulla certo: per il primo, strada spianata per l’approdo in Inghilterra nelle fila del Fulham (lunedì il cambio di casacca), sul secondo (al cui nome era stata associata anche la Fiorentina) tante voci ma nulla di concreto, anche perchè Claudio Ranieri pare non volersene privare. Trattative di calciomercato alle fasi finali: la Roma vive con interesse le ultime ore utili per la compravendita di calciatori anche perchè le voci di trattative ancora aperte e che riguardano il club capitolino non sono poche. Se da un lato sembrano definitivamente tramontate le cessioni di Julio Baptista e Jeremy Menez, dall’altro tengono banco indiscrezioni inerenti ai giovani gioiellini in quota ai giallorossi. Ne riferisce Il Tempo in edicola oggi:

Perrotta: “Ranieri, la Nazionale, la mia Roma e Jeremy Menez: dico io”

Simone Perrotta ne è convinto: Roma-Siena è una partita da vincere per mostrare di essere una grande squadra. Chiamati all’appello i compagni per sostenere nel migliore dei modi la prova di maturità prevista domani all’Olimpico, Perrotta sa che le assenze pesano ancor prima di giocare e ricorda che il Siena stava per beffare l’Inter a San Siro non meno di due settimane fa (i toscani persero per 4-3). Nonostante ciò – o proprio per questo – il centrocampista giallorosso ritiene fondamentale la gara di domani: il modo migliore per far capire quanto la Roma sià modellata a immagine e somiglianza di Claudio Ranieri. Per il quale lo stesso Perrotta ha parole di profonda ammirazione. Ad approfondire nei contenuti, l’articolo de Il Romanista:

Roma-Siena: ballottaggio Burdisso-Motta

Roma-Siena offre, a un giorno dalla gara, più di uno spunto di riflessione. Le assenze, Toni e Totti su tutti, si fanno rimpiangere di sicuro ma pare evidente che Claudio Ranieri non abbia alcuna intenzione di pensare a chi manca. Di sicuro, contro i toscani accadrà qualcosa di inedito: non solo l’attacco, infatti, a destare la curiosità dei tifosi che dovrebbero vedere schierata – salvo ripensamenti all’ultimo momento – la coppia Mirko Vucinic-Julio Baptista. Anche la difesa tiene testa al reparto offensivo per la possibilità di incastrare i pezzi in modi differenti: la differenza sta nel fatto che, se da un lato Vucinic e Baptista rappresentano l’unica alternativa possibile con cui disegnare il reparto offensivo, dall’altro pare invece esserci abbondanza e possibilità di scelta in retroguardia. In ballo per un posto da titolare, Nicolas Burdisso e Marco Motta. In lizza anche Marco Cassetti. A suggerirlo, Il Romanista:

Julio Baptista e Jeremy Menez: i volti tristi della Roma

Julio Baptista e Jeremy Menez, in un colpo solo, sono diventati il volto dell’insoddisfazione. Non importa se il primo, domani titolare contro il Siena nella terza di ritorno in programma all’Olimpico, venga schierato titolare. Non importa nemmeno che il secondo, nonostante una serie di leggerezze che hanno compromesso il rapporto con Claudio Ranieri, abbia da sempre trovato un valido riferimenti nei compagni di squadra, che hanno fatto di tutto e di più per stargli vicino quando occorreva. Ora, accade che il calciomercato fosse per entrambi un momento da cogliere in pieno: Baptista, galvanizzato dall’offerta della Fiorentina che metteva sul piatto stesso contratto della Roma e Champions League; Menez, con la voglia matta di tornare in Francia. Ne parla Il Tempo in edicola stamane:

Il cammino di Menez: da Marco Delvecchio al bastone di Ranieri

 “Voglio entrare nei vostri cuori”. Si era presentato così Jeremy Menez il 29 agosto 2008, giorno della conferenza stampa di presentazione a Trigoria. Il francesino si era appena trasferito nella Capitale da Monaco con sogni e aspettative per il suo futuro, tutto colorato di giallorosso. “Mi piacerebbe emulare un campione come Marco Delvecchio che ha giocato tanti anni in questo club” aveva dichiarato. Per cominciare prese il suo numero di maglia, il 24, poi prontamente cambiato in questa stagione (ora sfoggia il 93), perché Delvecchio, con quella maglia, segnò 62 reti in 231 partite, ma soprattutto fece vedere “le orecchie” per 9 volte ai tifosi biancocelesti nei derby. Menez nella stracittadina non ha mai esultato, anche se ci è andato vicino la stagione scorsa quando si fece parare un tiro a tu per tu con Carrizo. E soprattutto in campionato ha siglato 5 reti in 40 incontri, troppo pochi per i circa 10,5 milioni di euro usciti dalle casse giallorosse per assicurarsi le sue prestazioni. Prestazioni che si sono dimostrate alterne: dalle perle contro Chievo (lo scorso anno) e Milan – tanto da essere soprannominato Fenomenez – è passato alla gara molle e irritante contro Cagliari, in campionato, e Catania, in Coppa Italia, sua ultima apparizione in maglia giallorossa. Il commento di Claudio Ranieri sul fantasista transalpino, nato il 7 maggio 1987 a Longjumeau, in quell’occasione fu: “Si era intestardito nei dribbling, si era intestardito nel cercare la giocata invece serviva serenità”. Serenità che è mancata in quasi tutta la stagione; durante i 636 minuti disputati, vale a dire 11 partite totali sulle 21 a disposizione, Menez ha lasciato il segno in una sola gara, quella di San Siro contro i rossoneri.

Perrotta: “Ora la squadra è più compatta ed i risultati si vedono. Possiamo ambire a traguardi importanti”

 Simone Perrotta ha commentato il momento positivo che sta vivendo lui e la sua Roma, al canale tematico della società giallorossa Roma Channel:

Oggi non ti sei allenato. Tutto bene?
“Niente niente, stanchezza generale. Piccolo pit stop che ogni tanto fa bene. Giocare fa sempre piacere, sempre partite belle e importanti. Se giochi è segno che il mister ti tiene in considerazione”.
Bel momento per la Roma. Lo avresti dopo la sconfitta con la Juve all’andata?
“Era un momento momenti difficili. Per tutto l’ambiente. A Trigoria si viveva il passaggio da Spalletti a Ranieri con grande tristezza. Abbiamo avuto la fortuna di trovare un’altra persona per bene, romana e romanista. All’inizio per il campo ci sono state difficoltà per metodi completamente diversi. Ha avuto la bravura di non forzarci subito imponendo il suo credo. Ci ha lasciato giocare come sapevamo per poi aggiungere il suo credo. Ora i risultati si vedono. La squadra è più compatta del passato. Difficilmente riescono a farci gol e con gli attaccanti che abbiamo un gol lo facciamo sempre”.

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