Pizarro vuole vincere l’Europa League

David Pizarro, ovvero uno dei punti fermi di questa Roma che è rinata per mano di Claudio Ranieri. Il Pek, metronomo giallorosso in vacanza con la famiglia per le festività natalizie, non ha voluto spegnere del tutto l’interruttore e parla del cammino della Roma anche in questo clima festaiolo. Le parole del cileno sono state affidate alle pagine di un giornale locale:
Il nostro obiettivo è raggiungere la finale di Europa League. Sono a casa, i miei compagni di squadra mi hanno detto che sono matto a fare un viaggio così lungo per così pochi giorni di vacanza ma loro non sanno che l’aria di Valparaiso è unica. Queste sono le cose incredibili della vita: dopo aver giocato lo scorso fine settimana con il Parma, lunedì ero già qui per una partita di beneficenza. In campionato siamo partiti male, ma abbiamo chiuso l’anno raggiungendo il nostro obiettivo e superando il turno di Europa League come leader del nostro girone. Questo ci ha dato molte motivazioni per i turni successivi, che saranno sicuramente più difficili“.
Obiettivo dichiarato di Pizarro, la conquista dell’Europa League prima di tornare – questo il vero traguardo – a respirare l’aria della Champions League:

Calciomercato Roma: ecco chi dovrebbe partire

Calciomercato Roma non solo in entrata: Luca Toni è a un passo e pare che si stiano definendo i dettagli del suo trasferimento in giallorosso ma la società capitolina – a questo punto – ha estrema necessità di fare cassa cedendo qualche pezzo. L’indiziato numero uno a partire è Julio Baptista che, stando alle indiscrezioni rilasciate da Il Romanista, sarebbe in procinto di accasarsi in nerazzurro. Testuale:
All’Inter farebbe il vice Sneijder, ma forse riuscirebbe a trovare più spazio che a Roma. Un fattore importante, in vista dei Mondiali in Sudafrica. Che Toni arrivi o meno, Julio Baptista sembra sempre più vicino alla Milano nerazzurra. Sono proseguiti in questi giorni i contatti tra Roma e Inter. Con l’eventuale arrivo di Toni, sfumerebbe definitivamente la pista Suazo. A quel punto, per avere la “Bestia” ai nerazzurri non resterebbe che offrire soldi oppure, e questa potrebbe essere la soluzione più interessante per la Roma, il cartellino di Burdisso più un discreto conguaglio“.
Non solo l’addio di Baptista per sfoltire l’atacco ma anche la possibile partenza di Stefano Okaka:

Aquilani: “Liverpool da sogno, seguo sempre la Roma. Ora sto bene”

Finalmente Aquilani: 84′ da titolare con la maglia del Liverpool nel corso del Boxing Day che ha messo di fronte i Reds e il Wolverhampton. Hanno vinto gli uomini in rosso per due reti a zero ma la notizia che fa enormemente piacere è che Alberto Aquilani, dopo una grande prestazione, ha ricevuto la standing ovation dall’Anfield Road, impazientre di vedere all’opera il calciatore fortemente voluto da Rafa Benitez. A fine gara, Aquilani si è raccontato ai microfoni di Sky Sport 24:
“È stata una giornata positiva, ho avuto la possibilità di partire dall’inizio. Era una gara difficile, ma avevamo bisogno dei tre punti. Ci siamo riusciti e questo è l’aspetto più importante di questa giornata. Ho bisogno di giocare. Ho perso troppo tempo e per ritrovare la condizione devo giocare. Con la Kop (la curva del Liverpool) ho un feeling molto positivo. Si aspettano tanto da me. Con Benitez ho un buon rapporto. Finora mi ha gestito. Adesso devo trovare la continuità. Gerrard e Torres? Anche con loro ho un buonissimo rapporto. Mi hanno accolto benissimo. Sono giocatori incredibili e ragazzi eccezionali. Io mi sono trovato in una situazione diversa da qualunque altro giocatore: sono nato a Roma, ho giocato nella Roma e sono tifoso della Roma, quindi per me è stato differente. Ma questa è un’esperienza calcistica e di vita completamente nuova. Sto imparando un’altra lingua. Sono contento di stare qui. Farò del mio meglio”.
Aquilani mette a tacere le voci che lo volevano affidarsi alle mani di una santona in una clinica belgradese:

Venditti: “Capodanno romanista al Colosseo, si chiude con Grazie Roma”

Antonello Venditti è pronto ad accendere e infiammare i cuori romani e romanisti con un grande concerto al Colosseo previsto per il 31 dicembre. Dopo i 4 appuntamenti musicali indimenticabili al Circo Massimo, il più giallorosso dei cantautori si sbilancia rispetto alla scaletta per confluire, inevitabilmente, nei discorsi che interessano nello specifico la società capitolina. Tratto da La Gazzetta dello Sport.
CONCERTO.Sarà un concerto molto romano (e romanista), per forza: comincerò con Ho fatto un sogno, mentre Roma Capoccia sarà la prima canzone del 2010, dopo la mezzanotte. E chiuderò con Grazie Roma. Questo concerto di Capodanno è un sogno che si avvera. Ho suonato una sola volta a Roma l’ultimo dell’anno, a Piazza del Popolo, era il ’96. Ma questo è diverso, è speciale, somiglia ad un esordio. Sono emozionatocome un bambino e spero di coinvolgere chi verrà in una serata unica”.
2009. Per me è stato un anno fantastico: ho festeggiato i miei 60 anni con la raccolta “Le donne” che ha raggiunto il primo posto in classifica; ho pubblicato un’autobiografia; ho suonato in tutto il mondo, anche a Washington, dove sono stato premiato dalla Niaf; sto lavorando al nuovo album; e ora questo fantastico concerto nella mia città. Nel mondo, certo, è stata dura: la crisi economica ha tolto molto più dei soldi: milioni di persone hanno perso dignità, diritti, certezze. Chi è che oggi riesce ancora a pensare al futuro?. Ne usciremo con coraggio, credendo in se stessi, evitando di farsi travolgere dalle clientele. C’è una speranza reale per il mondo e si chiama Barack Obama: lui può cambiare la storia. Le lotte che sta facendo per riformare la sanità contro le lobby delle assicurazioni e gli interessi politici sono esemplari. L’approvazione del Senato è una svolta epocale“.
ITALIA. Credo sia arrivato davvero il momento di collaborare tutti insieme: il nostro Paese ha problemi drammatici, il Sud si sta impoverendo ulteriormente, la gente si aspetta che le forze politiche una prova di maturità: che collaborino, ma per risolvere i problemi reali del Paese“.

Okaka, il ragazzino che viene prima di Julio Baptista

Gloria anche per un ragazzini nato a Castiglion del Lago il 9 agosto del 1989. Quell’appena ventenne che è Stefano Okaka Chuka, destinato a farsi le ossa su qualche campetto di serie B e finito per restare alla Roma nel corso di un mercato, quello estivo, che non aveva garantito a Luciano Spalletti alternative concrete agli attaccanti a disposizione. Forte delle sue 51 presenze accumulate in B e dei 9 gol messi a segno (2007/08 a Modena, 2008/09 a Brescia), Okaka ha accettato la sfida con il massimo dell’entusiasmo e ha provato fin da subito a garantire il proprio contributo.
La tarfila è quella di chi ha cominciato con la gavetta trovando ogni modo (le marcature,m soprattutto) per mettersi in mostra: giovanili in giallorosso, nella Roma fu schierato nella squadra Allievi ma, dopo 11 gol in altrettanti incontri di campionato, il tecnico Alberto De Rossi lo inserì nella squadra Primavera, nella quale realizzò altri 20 gol e con la quale vinse meritatamente il campionato di categoria 2004-2005. Per Okaka la stagione 2009710 è cominciata in salita: consapevolezza di essere l’ultima scelta dell’attacco giallorosso, il giovane umbro non s’è dato per vinto e ha saputo mettere in difficoltà Claudio Ranieri a tal punto da scavalcare, nelle preferenze del tecnico testaccino, Julio Baptista. Fino ad ora, 6 presenze per Okaka con 96 minuti in campo, sei sostituzioni fatte e 1 avuta.

Vucinic, 3 reti alla 17esima: se segna, va in gol anche Perrotta

I numeri di Mirko Vucinic alla 17esima di serie A sono quelli di un calciatore che pare aver smarrito il fiuto del gol: tre sole reti messe a segno a fronte delle 16 gare disputate. Tutto insufficiente, tuttavia, solo in apparenza perchè lo score personale del montenegrino classe 1983 non tiene conto di quanta poesia vi sia stata, finora, nelle prestazioni di Mirko, costretto a giocare in condizioni precarie per l’evidente assenza di un sostituto d’attacco capace di non far rimpiangere nè lui nè il Capitano, vittima di uno stop obbligato che ha costretto Vucinic agli straordinari.
Per l’ex salentino, 1206 minuti in campo sul totale dei 1530 utili, due sostituzioni fatte e sei avute, due cartellini gialli. Tre reti tutte su azione e in circostanze nelle quali Vucinic era sceso in campo da titolare, due delle quali infilate con colpo di testa e la capacità di trovare due calci di rigore. Per i giornali, Vucinic ha meritato nel complesso una media di 6.03 in pagella che sono la somma di prestazioni giudicate altamente negative (un quattro deprimente nella nona di serie A contro il Livorno, Roma sconfitta in casa dalla formazione di Serse Cosmi) e di prove pienamente convincenti (impeccabile nella quarta di campionato contro la Fiorentina, nell’undicesima di A contro il Bologna, nella tredicesima contro il Bari all’Olimpico e nella quattordicesima contro l’Atalanta a Bergamo).

Roma, quarto attacco della serie A con 27 reti

Il 2009 della Roma si è concluso nel migliore dei modi: il successo sul Parma è valso l’aggancio a quel quarto posto che soltanto due mesi fa sembrava una chimera. Invece grazie al grande lavoro compiuto da Claudio Ranieri e, soprattutto, sfruttando la nota positiva del rientro in ottima forma dei Big come Simone Perrotta, Mirko Vucinic e soprattutto Francesco Totti, la squadra ha ripreso a correre.
Il capitano guida l’attacco con 9 reti in campionato anche se la sua presenza non è sempre stata una garanzia (il solito ginocchio malconcio e la classica sequenza do falli sistematici da parte degli avversari). Discorso differente per Mirko Vucinic che, dopo l’infortunio al ginocchio, ha faticato a riprendersi ma, come ha sempre precisato Claudio Ranieri, il montenegrino  aveva bisogno di tempo per tornare quello che gli ha permesso di diventare un idolo dei tifosi giallorossi (tempo che non sempre il tecnico testaccino ha potuto garantirgli, mandandolo in campo anche acciaccato).

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