Brighi fra Genoa e Sampdoria

 Dal Messaggero:

La priorità è Nicolas Burdisso. E la novità è che prossima settimana potrebbe essere quella buona per cominciare a capire se la Roma riuscirà a portare a casa anche l’argentino, oltre a Adriano e Fabio Simplicio. Fernando Hidalgo, l’agente del centrale, ieri ha confidato: «Ho parlato con Oriali e la prossima settimana sarò in Italia e incontrerò i dirigenti nerazzurri per Nicolas». Sull’asse Roma-Genova-Torino, intanto, si fa profilando una trattativa molto intricata che chiama in causa quattro società, Juventus, Samp, Genoa e ovviamente Roma. Il club bianconero, su indicazione di Luigi Del Neri, vuole portare a Torino il doriano Palombo e per sostituirlo ha pensato al romanista Brighi, 24 presenze e 4 gol nell’ultimo campionato. E la Roma non avrebbe difficoltà a intavolare una trattativa con la Sampdoria. Tesoretto Brighi, insomma.

Doni e lo “strappo” incompreso

 Lentamente, sulle note di una bossa nova in stile Carlos Jobim, scorre via e si dissolve nel nulla l’avventura a Roma di Marangon Alexander Doni. Quando è arrivato nella capitale, secondo portiere straniero della storia della Roma a vestire la maglia giallorossa (prima di lui solo Konsel),  con quel viso pallido da bravo ragazzo erano in pochi a credere in lui; un terzo portiere come tanti e poi… il campo ha dato le sue risposte. Coppa Uefa, 29 settembre 2005, l’avversaria non è di quelle temibili, il modesto Aris Salonicco, finisce 0 – 0 ma la prestazione del brasiliano convince tutti e soprattutto Luciano Spalletti

A.S. Roma, nessuna nuova sul fronte bilancio: ancora segno meno

 Da Il Sole 24 Ore:

La maglia della As Roma ognuno la vive a modo suo. Luca Toni, nel giorno del suo addio, ha spiegato che «l’Olimpico è una cosa che mette i brividi e giocarci indossando questa maglia è indescrivibile: non potrò mai dimenticare quella mia corsa sotto la curva Sud dopo il gol con l’Inter, e quella marea umana che sembrava venirmi incontro». Per Fabio Simplicio, che come Toni ha avuto un passato nel Palermo, «indossare la maglia della Roma è un onore», «un’occasione importantissima». Insomma, sia che siano in partenza sia che siano in arrivo, i giocatori hanno sempre un bel pensiero per i colori giallorossi.

Sacchi: “Adriano e Simplicio? Mie scoperte”

 Da Il Romanista:

«Li ho voluti tutti e due io» grida al telefono, il respiro affannoso, non appena gli si fanno i nomi di Fabio Simplicio e Adriano. «Sto correndo» dice, quasi scusandosi. Arrigo Sacchi è così. Non è sempre facile rintracciarlo o averlo disponibile al microfono, ma sentir nominare i due giocatori, che lui, in qualità di osservatore del Parma, aveva segnalato alla società gialloblù, lo rende – sia pure per poco – aperto a scambiare due parole su di loro. «Simplicio lo feci arrivare dal San Paulo – racconta – dopo aver passato una notte intera a visionare delle sue cassette nel campionato brasiliano». Volò addirittura in Brasile, l’ex ct azzurro, per vederlo giocare di persona e, fatalmente, innamorarsene. Per le qualità tecniche, ma anche per la grande versatilità sotto il profilo tattico. Un giocatore dagli ottimi piedi e, al tempo stesso, la capacità di macinare chilometri come pochi altri.

Mondiali 2010 – GRUPPO H: la Svizzera vuol farsi notare

 La Nazionale di calcio svizzera (Schweizer Fussballnationalmannschaft in tedesco, Équipe de Suisse de football in francese e Squadra naziunala svizra da Ballape in romancio) è controllata dalla ASF-SFV. Gli elvetici rappresentano una delle nazionali di calcio minori del panorama calcistico europeo. I migliori risultati nel Campionato mondiale di calcio, risalgono all’approdo ai quarti di finale nei tornei 1934, 1938 e nel nel 1954 quando la selezione elvetica giocò il torneo in casa. La Svizzera ha in bacheca anche una medaglia d’argento, conquistata alle Olimpiadi del 1924.
Mondiali ’34 e ’38 – La nazionale Svizzera esordì il 12 febbraio 1905 contro la Francia a Parigi, perdendo 1-0. La prima apparizione ai Mondiali arrivò nel 1934, quando giunse ai quarti di finale guidata dal bomber Kielholz, che segnò una doppietta sulla vittoria per 3-2 sull’Olanda e che segnò anche nella sconfitta per 3-2 con la Cecoslovacchia. Stessa sorte quattro anni dopo, quando la Svizzera dovette affrontare la Germania nazista. Dopo il pareggio di Abegglen al 43′, la partita terminò 1-1 anche ai supplementari: non essendo previsti i rigori, al tempo, il match fu rigiocato (vedi replay) e la Svizzera si impose per 4-2 con reti di Walaschek, Bickel e doppietta di Abegglen. Toccò all’Ungheria regolare la selezione elvetica, vincendo 2-0 ai quarti.
Mondiali 1950, il pareggio col Brasile – Finita la Seconda Guerra Mondiale, nel Mondiale 1950 la Svizzera non superò il primo turno. Capitata in girone col Brasile padrone di casa, la Jugoslavia e Messico, prese una sonora mazzata dai balcanici che si imposero 3-0. Nonostante poi la squadra svizzera riuscisse ad impattare 2-2 col Brasile e a vincere 2-1 col Messico, furono i sudamericani a passare il girone.
Mondiali 1954, l’incredibile 7-5 con l’Austria – I Mondiali del 1954 furono giocati proprio in Svizzera, perciò la squadra fu qualificata d’ufficio come da regolamento. Nel girone con Inghilterra, Belgio e Italia, gli elvetici persero con i britannici, ma si imposero per ben due volte sulla formazione azzurra, una in una gara normale (2-1) e un’altra nello spareggio per il passaggio del turno (con un secco 4-1). Ai quarti di finale però, incontrò la vicina Austria in una incredibile partita che diede ragione agli ospiti, finita con un roboante risultato di 7-5.

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