Una notte da lupi

 Dal Corriere dello Sport:

Francescoooo, Tottiii. Francescoooo, Tottiii. Francescoooo, Tottiii. Tre volte, tre urli, tre gol, lo speaker infiam ma l’Olimpico, l’Olimpico grida più forte di quanto un tifoso tedesco abbia mai visto in vita sua, la Roma mette la mandibola avanti. E’ fatta, è andata, è vinta. E improvvisa­mente quello che sem brava minaccioso e terribile diventa soave e liberatorio come solo certi arcobaleni che arrivano dopo un nubifragio. Chissà cosa può succedere in uno spogliatoio dopo che il Bayern Monaco, che è una squadra formidabile, ti ha preso a pallonate per un tempo.

Le pagelle di Roma-Bayern Monaco. Menez, Borriello e Totti: la scintilla, l’esplosione e la conquista

 Le pagelle di Roma-Bayern Monaco:
Julio Sergio 6: La girata di Gomez è lenta, ma velenosissima. Il brasiliano non riesce nel guizzo. Anche sul raddoppio può fare poco.
Cassetti 6: Fino al momento del vantaggio del Bayern si era fatto apprezzare per un paio di chiusure preziose. Una volta subita la beffa è costretto ad aggredire l’out di sua competenza. La costanza dei tedeschi, però, non gli permette di spingere troppo. Così torna ad alzare la guardia, con apprezzabili risultati.
Mexes 5,5: Ingaggia il duello con il terminale tedesco. Il giallo è testimonianza della necessità di ricorrere alle maniere dure. Si fa tagliare fuori dalle azioni che portano ai gol. Ma non è certo l’unico responsabile.
Burdisso 5,5: La difesa gli sfugge di mano. Va in barca assieme ai suoi colleghi, a tratti sembra in balia degli avversari. Le smorfie dell’argentino rivelano ancora una volta che non ci sta ad abbassare la testa. Anche se la sua rabbia, questa volta, non si traduce in energia postitiva.
Riise 6: Per ottanta minuti gira male, il norvegese. Impalpabile quando c’è da spingere, inconsistente quando c’è da contenere. Poi la sgroppata e il traversone che valgono il pari. Così, una notte da cancellare, si trasforma in un ricordo da immortalare.
Brighi 6: Dei centrocampisti è quello che si prodiga di più in fase di contrasto. I rimpalli non lo premiano, la spinta degli avversari lo costringe costantemente sulle sue. Dal 30′ st Totti 7,5: L’allenatore si aggrappa al Capitano per l’arrembaggio finale. L’impatto del “10” è devastante. Lancia Borriello alla conquista del rigore, che poi trasforma con la freddezza del campione. Lo Stadio è ai suoi piedi. A questo punto, Ranieri anche.

Roma short list fatta, restano in tre per l’acquisto

 Da Mf-Dow Jones:

Unicredit e Rothschild hanno preparato la short-list di pretendenti per la As Roma. Da adesso in poi, dunque, si fa sul serio e si entra nella fase decisiva per la vendita del club giallorosso. Quello che era un interesse non vincolante ora si dovrà trasformare in un’offerta vera e propria. Secondo quanto riferiscono fonti accreditate a MfDowJones delle sei offerte non vincolanti sarebbero rimaste sul tavolo della banca di Piazza Cordusio e dell’advisor scelto per la cessione tre pretendenti.

Caloro (marketing As Roma): “Adriano rimane a Roma”

 Da Globoesporte:

Dopo la smentita del presidente del Corinthians Sanchez, su un presunto interessamento per Adriano arrivano nuove dichiarazioni a negare un ritorno dell’Imperatore in Brasile.
Il procuratore di Adriano, Gilmar Rinaldi è stato avvistato nella sede del club paulista ma ha smentito si trovasse lì per il numero 8 giallorosso: “La mia era una visita di cortesia. Ho parlato di Danilo, che è felice di restare al club un altro anno.

Ribery-Gomez-Muller come Menez-Borriello-Vucinic

 Dalle pagine de Il Romanista:

E’ una sfida che si preannuncia spettacolare quella di stasera fra Roma e Bayern Monaco. In ballo, oltre la qualificazione agli ottavi di Champions (per i giallorossi) c’è il confronto fra due attacchi fenomenali, due batterie d’avanti che farebbero (e fanno) invidia a mezza Europa: da una parte Menez, Vucinic e Borriello, dall’altra Ribery, Muller e Gomez.

Il favoloso mondo di Jerry

 Da Il Romanista:

Più che amici, fratelli. Più che compagni di squadra, compagni di vita. Jeremy e Menez e Philippe Mexes, due facce della stessa medaglia fatta di talento francese e spregiudicatezza testaccina. Il primo è arrivato nell’estate del 2008 a Roma, dove già da quattro anni viveva il connazionale che, appena venne a sapere dell’interessamento della Roma per il ragazzino del Monaco, decise di prenderlo sotto la sua ala. 

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