Livorno-Roma, De Rossi: “Ci sarò”

Da Leggo:

Stringere i denti. Lo ha fatto tante volte Daniele De Rossi. Sempre in silenzio, senza polemica, beccandosi anche qualche critica di troppo. Li stringerà anche domenica a Livorno, Capitan Futuro che soffre da settimane per un forte dolore fra la tibia e la caviglia destra.
Un dolore che Daniele avverte dalla trasferta di Cagliari del 6 gennaio e che si è riacutizzato nelle ultime battaglie. Perché Daniele non toglie mai la gamba, neanche in nazionale. La botta rimediata da Gattuso in allenamento ne è un esempio. Nonostante questo Lippi non lo ha risparmiato nell’amichevole (inutile) contro il Camerun.

Intervista doppia Julio Sergio-Muslera

 Ricalcando lo show televisivo “Le Iene” Il Tempo ha effettuato un’intervista doppia ai portieri di Roma e Lazio, Julio Sergio e Muslera.

Le domande
1- Come si diventa titolari partendo dal ruolo di riserva?
2- La parata più bella che ha fatto?
3- Il gol che poteva evitare?
4- Cosa pensa dell’altro?
5- Giocherebbe mai nell’altra squadra della Capitale?
6- Il difensore che la fa sentire più tranquillo?
7- E quello che vorrebbe come compagno?
8- Qual è il campionato straniero che la affascina di più?
9- Il portiere a cui si ispira?
10- Come vive la solitudine in campo?
11- Un difetto che pensa di avere e che sta cercando di correggere?
12- Cos’è per lei il derby di Roma?
13- Cosa augura alla sua squadra e all’altra della Capitale?
14- Cosa l’ha spinta a scegliere il ruolo di portiere?
15- L’attaccante che le fa più paura?
16- Il suo incubo sportivo più ricorrente?

Livorno-Roma: Ranieri prova Cerci sulla destra

 Dopo un mese e mezzo Ranieri ritrova Toni dall’inizio. Il tecnico di San Saba sta pensando di sviluppare di più il gioco sulle fasce e fare molti cross per favorire le caratteristiche dell’attaccante giallorosso. Da Il Romanista:

In campo con la squadra in fratino verde, il trentaduenne di Pavullo nel Frignano è stato schierato centravanti in un 4-2-3- 1: alle sue spalle Perrotta nei panni d’incursore, con Cerci alla sua destra e Vucinic sulla sponda mancina. Però nella sfida di campionato Taddei dovrebbe essere preferito al ventiduenne di Valmontone. Altra prova generale in difesa: in maglia rossa spazio a Mexes e non Juan al fianco di Burdisso. Nella stessa squadra, a centrocampo, Brighi è stato proposto vicino a Pizarro.
Il tecnico infatti vuole tenersi in caldo una possibile alternativa nel caso che De Rossi, colpito duro alla caviglia destra sabato sera, non fosse in grado di scendere in campo al Picchi. Ipotesi però abbastanza remota, considerando che DDR ha la scorza del duro e – dopo l’allenamento differenziato di martedì – è già tornato in gruppo.

Roma, è super Juan

 Da Il Messaggero:

Lo Special Juan parla portoghese, ma è un leader silenzioso; non ama confezionarsi nemici su misura; non attacca sistematicamente gli arbitri e i colleghi, e mai lo vedrete fare il gesto delle manette a bordo campo. E’ uno che, da quando il fisico glielo permette, ha messo a tacere tutto e tutti, compresi quelli che, storia di un paio di mesi fa, gli rinfacciavano di pensare soltanto alla Seleçao, e ne invocavano la cacciata dalla Roma.
Sta sempre male, è mezzo fracico, non gioca mai e si allena solo per rispondere alle convocazioni di Carlos Dunga: ecco le accuse più ricorrenti. Una volta rintracciati i motivi dei suoi continui stop (alimentazione sbagliata e postura scorretta), il brasiliano è tornato a giocare con continuità. E a splendere. Juan, in realtà, è speciale per la sua normalità: lo vedi giocare e pensi che anche tu potresti fare quello che fa lui.

La Roma cerca i cross per Toni

 Da Il Corriere della Sera:

Qualcosa cambierà. La Roma prepara la trasferta di Livorno, dopo i due pareggi consecutivi contro Napoli e Milan, e Claudio Ranieri si ritrova con tutta la «rosa» a disposizione, eccetto Francesco Totti. Il rientro tatticamente più importante, dal primo minuto, è quello di Luca Toni.
Già i 37 minuti giocati contro il Milan hanno mostrato il peso specifico del centravanti nel gioco della Roma: ha conquistato tre punizioni; ha permesso alla squadra di «salire» anche con i lanci lunghi dalla difesa; ha dato una diversa fisicità all’attacco. Toni aiuta la Roma, ma anche la Roma deve aiutare Toni. Come? Sfruttando le sue caratteristiche e, cioè, cercando più volte di arrivare sul fondo e di crossare.

Roma-Gallas: l’ostacolo è l’ingaggio

 Da Il Romanista:

I rumors andavano avanti da giorni. Adesso, potrebbe essere arrivato il momento delle grandi manovre. Quali? Quelle per portare in giallorosso il difensore dell’Arsenal William Gallas. Ieri, pure in Inghilterra riportavano la presenza a Londra di Daniele Pradè per Arsenal-Porto, ritorno degli ottavi di Champions. Una gara stradominata dai “Gunners”, che hanno vinto 5-0.
Il difensore centrale non c’era: è infortunato, ne avrà ancora per un po’. Il diesse giallorosso avrebbe comunque sondato il terreno. La trattativa potrebbe essere solo all’inizio. Il problema non è l’Arsenal, perché il contratto del francese, 33 anni il 17 agosto, scadrà a giugno. Se non rinnoverà, il difensore diverrà quello che in Inghilterra è definito un free-agent.

Roma su Ebouè, sogno Vermaelen

 Da La Gazzetta dello Sport:

Stregato da Vermaelen, entusiasta di Bendtner, incantato dall’Arsenal che martedì ha travolto 5-0 il Porto, Daniele Pradè è rientrato a Trigoria con una convinzione: in vista di un ritorno della Roma in Champions, per rinforzare la squadra bisogna puntare sul mercato inglese. La Roma potrà contare sui 20 milioni garantiti dall’iscrizione alla Champions: una buona base di partenza.
Perché Inghilterra
Le indicazioni di puntare sul calcio inglese arrivano da Claudio Ranieri, che conosce bene la Premier League. Ma non è solo Ranieri a spingere verso l’Inghilterra: lassù il calcio sta vivendo un momento di crisi— diversi club sono indebitati fino al collo — e in queste condizioni può scapparci l’affare. Negli ultimi tempi, si è parlato spesso di Gallas, ma il francese dell’Arsenal, 33 anni ad agosto, presenta due controindicazioni: è un «over 30» e guadagna tantissimo.

Roma: Mexes, da titolare a riserva

 Da La Gazzetta dello Sport:

I primi giorni Philippe deve essersi sentito come Ozpetek senza gazometro (il film in uscita domani, Mine vaganti, è interamente girato a Lecce): smarrito. Improvvisamente senza punti di riferimento, in una condizione nuova, con prospettive ancora indecifrabili. Come se gli mancasse la terra sotto i piedi. Ero un calciatore importante, ero uno dei più importanti in questa Roma – continua a tormentarsi -, un pilastro.
E ora? Mandato in panchina, superato da un Burdisso qualsiasi, ho perso pure il Mondiale. I numeri di questa stagione parlano chiaro: 32 presenze e 2953’ in campo l’argentino, 24 gare e 2059’ il francese. Torna presto Mexes non si dà pace. Si è sentito vittima di un’ingiustizia: lui, calciatore unico, ragazzo solare, ora soffre.

Julio Sergio: “Amo la Roma, con i compagni fiducia reciproca”

 Da terzo portiere a titolare indiscusso. Quella di Julio Sergio è una favola. Una favola che l’estremo difensore giallorosso racconta a Il Corriere dello Sport:

Julio Sergio, sabato ha ripreso il posto in squadra. Superati i problemi? “Si, fisicamente sto bene, durante la partita non ho avvertito nessun fastidio, ho una settimana di allenamenti per migliorare”.
Ogni tanto ha a che fare con qualche problema muscolare.
“Non giocavo da tre anni, forse dipende da questo. Sono professionista dal 1997, prima non avevo avuto infortuni muscolari. Prima di venire alla Roma avevo fatto un intervento al ginocchio per un crociato, l’unico infortunio grave della mia carriera”.
Titolare dopo tre anni da terzo portiere. Una storia un po’ strana no?
“Ci sono cose che succedono solo a Roma. Sono felice di quello che ho fatto, voglio fare ancora di più, sempre meglio, per arrivare a certi livelli”.

Beppe Viola, Stramaccioni: “Grande vittoria e unità d’intenti”

 Andrea Stramaccioni, allenatore degli Allievi Nazionali freschi vincitori del trofeo Beppe Viola-Arco di Trento, è stato intervistato da Rete Sport:

Una vittoria che mancava dal 2005, arrivata per 1 a 0 contro il vostro tormentone, la Fiorentina, che continua ad essere la rivale storica. Un racconto della partita? “La Fiorentina è un tormentone perché da quando è arrivato il direttore Corvino a Firenze i loro investimenti sono decuplicati. Hanno delle squadre competitive con investimenti quasi da prima squadra. Tutte compagini di grande competitività. Sono tra le squadra più attrezzate. Tra le loro file tre giocatori brasiliani, un africano. La partita era la quinta in sei giorni, in un torneo in cui è difficilissimo arrivare in fondo. Sapevamo di non poter giocare 80 minuti come giochiamo di solito, di corsa e di alta velocità, perché le nostre caratteristiche sono queste.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.