Taddei titolare contro la Samp: in gioco il rinnovo del contratto

Rodrigo Taddei non è stato più schierato da titolare dallo scorso 28 ottobre, giorno in cui la Roma giocava fuori casa contro l’Udinese: accadde nella circostanza che al 3′ della ripresa quando il punteggio era sull’1-1 Taddei si fece cacciare per qualche parola di troppo nei confronti dell’assistente dell’arbitro.
Fece seguito la seconda rete personale di Floro Flores a regalare il successo agli uomini di Pasquale Marino. Ultima sconfitta della gestione Claudio Ranieri.
Ora, Taddei dovrebbe riprendere contro la Sampdoria il posto da titolare e, secondo Il Corriere dello Sport, da oggi per il brasiliano c’è la possibilità di guadagnarsi sul campo il rinnovo del contratto.
L’articolo:

Sampdoria, classifica ancora da Champions ma il gioco non c’è più

Sampdoria desiderosa di far punti contro la Roma, che arriva a Marassi con il morale altissimo dopo la vittoria nel derby e per aver ritrovato la retta via dopo una lunga crisi.  Tanti i motivi di interesse legati alla partita: la sfida degli ex Gigi Delneri e soprattutto Antonio Cassano – che si troverà di fronte Francesco Totti, prima amico e poi ritenuto il responsabile della sua fuga dalla Roma destinazione Madrid – è una cornice che ben fa da quadro a una partita sulla carta spettacolare e offensiva.

Roma-Lazio: De Rossi, Menez, Riise pronti a essere decisivi

Francesco Totti uomo derby. Chi, tra i giallorossi, non lo spera. Anche perchè farebbe assonanza con tutte le altre volte – registrate nella Storia – in cui il Capitano ha messo la propria pennellata a ultimare i quadri più belli dal titolo in sequenza “Capolavori. Il derby“.
Eppure, a interpretare nel migliore dei modi numeri e analisi tecniche viene da pensare che a decidere la stracittadina potrebbero essere altri calciatori. Uomini a cui tocca il compito di fatica ma che sanno essere decisivi per dettagli fondamentali (vedi Riise, capace di punizioni dalla potenza indicibile: riuscisse a metterci anche la precisione, ahi Lazio), giocatori chiamati al salto di qualità attraverso un gesto che rimanga nella memoria (vero Menez? Un gol, e da grezzo diventeresti idolo di una curva), bandiere da cui ci si aspetta un guizzo in ogni occasione anche solo per festeggiarle con un pieno di gioia (che esplosione di giubilo trascinerebbe una rete di De Rossi?).
Ecco l’analisi de Il Corriere dello Sport che identifica proprio in Jeremy Menez, Daniele De Rossi e John Arne Riise tre probabili “man of the match”:

Julio Sergio e Burdisso, gioia derby per entrambi?

Tratto da Il Romanista: lo straordinario epilogo della carrietra di Julio Sergio Bertagnoli che – abituato a vivere il derby dalla panchina (se tutto andava bene) – si ritrova ad affrontare la Lazio con una maglia da titolare sulle spalle e l’ennesima stracittadina di Nicolas Burdisso, uno che di derby – tra Italia e Argentina – ne ha disputati parecchi. Certa la presenza dell’estremo difensore, in dubbio quella dell’ex interista che è in ballo per una maglia ma non ha ancora la conferma di rientrare nell’undici titolare.L’articolo:

Ranieri: “Lazio motivata, la mia Roma verso una grandissima partita”

Claudio Ranieri lo sa: il derby è una gara a sè e va affrontata in quanto tale. Per il tecnico testaccino, al primo Roma-Lazio della carriera vissuto da protagonista, nessun dubbio: ha subito messo in chiaro le cose e, nel corso della conferenza stampa della vigilia, ha esordito col botto. Dicendosi pronto ad assistere alla grandissima prestazione che forniranno i giallorossi.
IL DERBY –
Lo sfottò è il sale di Roma, ma ci si limiti a quello senza trascendere. Poi, che le squadre facciano il loro dovere sul campo di gioco. Non mi è sempre stato possibile assistere al derby romano ma ogni volta mi faceva piacere sapere delle vittorie della Roma. Onestamente non ne ho visti poi tanti. La Lazio è una squadra determinata che lotterà dal primo all’ultimo minuto. Non credo ad una crisi, le differenze con noi sono minime. Abbiamo solo fatto qualche vittoria in più. Hanno una difesa ermetica, la quarta in Italia. Sono momenti che passano“.

L’avversaria: Aquile, obiettivo-derby. Ma il 2009/10 è disastroso (nonostante Pechino)

Il derby di Roma (altrimenti detto derby del Campidoglio, derby capitolino o del Cupolone) con connotati sociali svelati dalle origini stesse delle due società: Lazio per alta borghesia (anno di fondazione il 1900, rione Prati, sponde del Tevere che rasentano Piazza del Popolo), Roma per ceti popolari (anno di fondazione 1927 in seguito alla fusione di Alba, Fortitudo e Roman; allenamenti e partite sul campo del rione Testaccio). Il corso della storia ha ovviamente annullato le differenze classiste e mescolato passione e sciarpe senza alcuna distinzione di portafogli e residenza: conta nascerci, con quel binomio di colori nel cuore. Nascerci e morirci. Tinti di giallorosso, oppure di biancazzurro.
NUMERI DA DERBY. Il primo derby tra Lazio e Roma venne giocato l’8 dicembre del 1929 sul Campo della Rondinella: se lo aggiudicarono i giallorossi con un gol di Rodolfo Volk al 73′; per assistere alla prima vittoria biancoceleste, occorre attendere tre anni: la Lazio si aggiudica la stracittadina il 23 ottobre del 1932 per 2-1 in virtù delle reti di Alejandro Demaría al 4′ e José Castelli all’83’ – Volk al 18′ segnò il momentaneo pareggio giallorosso. Il 29 novembre 1953 si disputò il primo derby allo Stadio Olimpico (1-1 con gol giallorosso di Galli al 19′ e pareggio di Vivolo al 41′). Della Roma la striscia di vittorie consecutive in campionato, con 5 affermazioni tra il 30 novembre 1958 e il 13 novembre 1960 (risultati piuttosto netti: 1-3, 3-0, 3-0, 0-1, 0-4).

Roma, per la fascia destra in 4 si giocano un posto

 Riportiamo l’articolo del ‘Corriere dello Sport’ sui dubbi tattici di Claudio Ranieri in vista del derby, soprattutto sulla fascia destra, dove in 4 si giocano un posto.

Alla Roma piace poco la destra. Il Presidente del Consiglio stia pure tranquillo, stiamo parlando di calcio, in particolare di fascia. Destra, appunto. Che, in questa prima parte della stagione, crediamo di non dire un’eresia sostenendo che per i giallorossi si è rivelata il punto debole, cioè la zona del campo dove ha subito di più, nonostante i cambi di giocatori e di moduli. C’è un dato che spiega a sufficienza questa preoccupazione giallorossa: la Roma fin qui nelle partite ufficiali ha incassato 34 reti, undici conseguenza di calci piazzati, per il restante dieci, circa il 40%, sono maturate dall’out destro. Basti ricordare le ultime due reti subite da Julio Sergio, cioè quella di Ceravolo a Bergamo e quella di Huggel giovedì sera contro il Basilea. Una garanzia, ma per gli avversari. Ecco perchè, al di là delle 2 o 3 punte, il vero dubbio per la formazione che Ranieri manderà in campo nel suo primo derby da allenatore, è quello relativo a chi affidare la maglia di esterno basso destro, dubbio reso ancora più inquietante dal fatto che, molto probabilmente, da quella parte Ballardini piazzerà Zarate, cioè il giocatore di maggiore qualità, uno che, già nel derby di ritorno della passata stagione, sempre dalla corsia destra, mise a segno un gol che è ancora un cult tra i tifosi laziali e, ovviamente, un pò meno tra quelli romanisti.

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