Italpetroli-Unicredit: l’arbitro è ottimista

 Futuro societario, ecco l’articolo della Gazzetta dello Sport sull’arbitrato tra Italpetroli e Unicredit:

Cesare Ruperto, con la gentilezza del padrone di casa e il rigore dell’uomo di legge, è stato molto chiaro: «Mi garantite che ci sono i presupposti per un rinvio? D’accordo, ma mica possiamo andare alle calende greche…». Il professore, che il calcio ha conosciuto nella famigerata estate 2006, quando da presidente della Commissione d’appello federale mandò in B Juventus, Lazio e Fiorentina, lasciando in A solo il Milan (poi arrivò Sandulli…), il 1˚ agosto partirà per la Calabria, chi c’è c’è.
Dunque, se l’arbitrato tra Italpetroli e UniCredit arriverà a sentenza, sarà comunque prima delle ferie. Ma Ruperto, che ieri ha convocato la prima udienza, è molto più ottimista. Ha fondati motivi per ritenere che la lunga querelle si chiuderà con due firme e una stretta di mano entro venti giorni.

Unicredit: Roma o Inter, è uguale. Profumo è nerazzurro

 Da Il Riformista:

La rimonta della Roma in campionato costituisce un doppio problema per Alessandro Profumo. Da un punto di vista strettamente calcistico l’amministratore delegato di Unicredit, interista sfegatato, come tutti i supporter nerazzurri è agitato per il timore di subire il sorpasso scudetto da parte della squadra guidata da Claudio Ranieri sul fotofinish. Sportivamente parlando la sua banca, che ha coniugato l’anima milanese del Credito Italiano con quella romana di Capitalia, si trova nella privilegiata consizione di chi è felice comunque vada.

Milano Finanza: I sindaci Italpetroli nel mirino di Unicredit

 L’articolo di Milano Finanza:

Milano Finanza – Dopo settimane di silenzio, dopo i gol di Mirko Vucinic, con una squadra al secondo posto nel campionato di Serie A, si torna a parlare delle vicende societarie legate alla As Roma e a Italpetroli, la holding della famiglia Sensi, controllata al 49% da Unicredit. L’assemblea di ieri doveva servire a fare luce su alcuni rilievi avanzati dal collegio dei sindaci e dalla società di revisione PricewaterhouseCoopers in materia di continuità aziendale. Il bilancio 2008 era stato approvato con una perdita di 33 milioni riportata a nuovo, spostata cioè sull’anno successivo. Il via libera dei revisori al bilancio era stato condizionato al piano di dismissione di asset di Italpetroli, ma il piano finora è stato disatteso. Inoltre Unicredit aveva chiesto a sindaci e revisori di giustificare la firma sul bilancio avvenuta dopo la richiesta inoltrata dalla stessa banca di Piazza Cordusio di annullare del piano di ristrutturazione del debito di Italpetroli per via del mancato pagamento di due tranche.
Ieri Rosella Sensi, numero uno della holding, affiancata dal professor Agostino Gambino, ha risposto alle contestazioni sottolineando che per il pagamento del debito e per il piano di dismissioni, la holding sta procedendo come previsto. Una difesa che adesso dovrà essere messa al vaglio di sindaci e revisori. «Ci incontreremo nei prossimi giorni», spiegano a MF-Milano Finanza alcune fonti vicine al collegio sindacale, «e metteremo in una relazione quello che è venuto fuori in assemblea, ma soprattutto risponderemo ai rilievi mossi sul nostro operato da parte di Unicredit. Siamo fiduciosi di poter trovare un accordo con la banca». Il problema è capire su quali basi Unicredit potrebbe accettare un’ intesa con Italpetroli.
Le vie per uscire da questa situazione per la banca, che vanta un credito ormai vicino ai 400 milioni di euro, sono due. La prima passa per una possibile ricapitalizzazione, operazione a cui Unicredit non si sottrarrebbe, la seconda è invece legata all’asset di maggior valore di Italpetroli: la As Roma. Dismettere immediatamente la società giallorossa, che tra l’altro negli ultimi mesi ha visto crescere il proprio valore, potrebbe risolvere molti dei problemi finanziari della holding di casa Sensi, andando a coprire parte delle perdite. Nessuna linea morbida, dunque. E proprio per dimostrare che non esiste possibilità di «inciucio», Unicredit è pronta a passare alle vie di fatto. I legali della banca stanno infatti valutando una denuncia (ex art. 2409 del codice civile) nei confronti del collegio dei sindaci avanzando un’azione di responsabilità. «Se c’è fondato sospetto che gli amministratori», recita l’articolo, «in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danno alla società o a una o più società controllate, i soci che rappresentano il decimo del capitale sociale possono denunziare i fatti al tribunale». In questo modo Unicredit intende chiedere ragione ai sindaci su come hanno svolto il lavoro di controllo nei confronti degli amministratori di Italpetroli.
Dopo settimane di silenzio, dopo i gol di Mirko Vucinic, con una squadra al secondo posto nel campionato di Serie A, si torna a parlare delle vicende societarie legate alla As Roma e a Italpetroli, la holding della famiglia Sensi, controllata al 49% da Unicredit. L’assemblea di ieri doveva servire a fare luce su alcuni rilievi avanzati dal collegio dei sindaci e dalla società di revisione PricewaterhouseCoopers in materia di continuità aziendale. Il bilancio 2008 era stato approvato con una perdita di 33 milioni riportata a nuovo, spostata cioè sull’anno successivo. Il via libera dei revisori al bilancio era stato condizionato al piano di dismissione di asset di Italpetroli, ma il piano finora è stato disatteso. Inoltre Unicredit aveva chiesto a sindaci e revisori di giustificare la firma sul bilancio avvenuta dopo la richiesta inoltrata dalla stessa banca di Piazza Cordusio di annullare del piano di ristrutturazione del debito di Italpetroli per via del mancato pagamento di due tranche.
Ieri Rosella Sensi, numero uno della holding, affiancata dal professor Agostino Gambino, ha risposto alle contestazioni sottolineando che per il pagamento del debito e per il piano di dismissioni, la holding sta procedendo come previsto.

Italpetroli, Unicredit, Rosella Sensi: dove eravamo rimasti?

Altro capitolo inerente alla vicenda societaria della A.S. Roma, a seguito dell’assemblea degli azionisti di Italpetroli della quale rendiconta Il Romanista edizione odierna:
E’ durata solo un’ora e quaranta minuti l’assemblea degli azionisti di Italpetroli, convocata in seguito alla richiesta di chiarimenti presentata dai sindaci e dai revisori dei conti e riguardante l’approvazione dell’ultimo bilancio. La richiesta è stata presentata direttamente alla proprietà perché a loro volta sindaci e revisori dei conti dovranno rispondere a Unicredit. La banca, che di Italpetroli è azionista al 49% e principale creditrice, contesta la ritardata presentazione del nav (patrimonio netto) nell’approvazione dell’ultimo bilancio, che non ha tenuto conto secondo Unicredit dell’uscita di Piazza Cordusio dall’accordo di riscadenzamento del debito avvenuta il 4 giugno. All’assemblea, che si è tenuta nella sede di Italpetroli di Via Cave Aurelia, era presente anche un rappresentante di Unicredit (non l’avvocato Cappelli). Ascoltate le richieste di chiarimento presentate da sindaci e revisori dei conti, s’è deciso di aggiornare l’assemblea al 23 di questo mese. Ma in discussione c’era anche il “rosso” del bilancio 2008 di Italpetroli, che non è stato colmato. Nulla di fatto quindi per quanto riguarda la ricapitalizzazione della holding della famiglia Sensi che detiene il 67% della As Roma.

MF-Dow Jones: Italpetroli, assemblea convocata su richiesta di sindaci e revisori

 L’articolo di MF-Dow Jones News:

L’assemblea di Italpetroli, prevista per venerdì 12 febbraio, è stata convocata dal consiglio di amministrazione della holding a seguito di alcuni chiarimenti richiesti dal collegio sindacale e dalla societá di revisione PricewaterHouseCoopers. E’ quanto riferiscono alcune fonti accreditate a Mf-Dow Jones.
In particolare l’assise dovrá rispondere ad alcuni quesiti inoltrati da sindaci e societá di revisione a Italpetroli in merito all’approvazione del bilancio 2008, dopo le contestazioni mosse da Unicredit con riferimento alla reale consistenza della situazione patrimoniale. La banca di Piazza Cordusio aveva infatti inoltrato una richiesta di chiarimenti ai componenti del collegio sindacale di Italpetroli sulla base del “parere positivo” dato da questi ultimi il 15 giugno scorso al bilancio della holding ignorando del tutto l’intervenuta rescissione dell’accordo tra Unicredit e la stessa Italpetroli avvenuta il 4 giugno. Anche per la società di revisione, la banca milanese aveva inoltrato richiesta di spiegazioni.

Mf-Dow Jones: Italpetroli, Revisori e Sindacati chiedono chiarimenti

 Ecco l’articolo di Mf-Dow Jones:

Mentre Unicredit attende le risposte sia dalla Pricewaterhousecoopers che dal collegio dei sindaci alla contestazione mossa per l’approvazione data al bilancio 2008 di Italpetroli, i revisori e i sindaci hanno inviato alla holding della famiglia Sensi una richiesta di chiarimenti.
E’ quanto sostengono alcune fonti accreditate che spiegano a Mf-Dow Jones come la richiesta, inoltrata nelle passate settimane, servira’ per fare luce sull’intera vicenda ed e’ necessaria prima di poter inviare le argomentazioni alla banca di Piazza Cordusio, azionista e creditrice di Italpetroli.

Italpetroli e UniCredit, serve l’arbitro; Sensi studia il “piano stadio”

Roma-Genoa alle porte, un girone di ritorno nel quale i giallorossi sono chiamati a dare il meglio e fare più punti possibili, la voglia matta del tifo capitolino di assistere alla prima di Francesco Totti e Luca Toni entrambi schierati nello stesso undici titolare e i soliti problemi societari.
Tra arbitrato e nuovo stadio, Rosella Sensi e la sua fitta rete di collaboratori (per non parlare dei contesti allargarti di UniCredit e Italpetroli) ha più di un elemento di cui doversi preoccupare. Ne parla La Gazzetta dello Sport in edicola oggi:

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