Roma-Psg, Luis Enrique non è preoccupato. Sacchi: “Bisogna avere pazienza”

 Roma non si è fatta in un giorno”. L’espressione vale più che mai per la Roma di Luis Enrique, che nel primo vero test della stagione contro il Psg ha incassato tre reti in 45’.

Il tecnico asturiano non si è detto preoccupato perché “non abbiamo la bacchetta magica, non si costruisce una squadra in 10 giorni. Mi aspettavo una partita del genere, perché siamo una squadra incompleta. L’importante è che finora non abbiamo avuto degli infortunati”.

Nel dopo partita il mister spagnolo ha fotografato così il match contro la nuova squadra di Menez:

“Prendiamo sempre gol per delle nostre disattenzioni, dobbiamo migliorare la fase difensiva. Stiamo lavorando sulla posizione perché è li che ho visto i maggiori errori, per un quarto d’ora abbiamo giocato bene. Non posso trarre un bilancio perché sono solo 10 giorni che lavoriamo, dobbiamo soltanto lavorare per essere competitivi”.

Sulla formazione giallorossa aleggia la scritta “Lavori in corso” o “Working in progress”, vista l’americanizzazione che porterà DiBenedetto, che è sempre più vicino ad acquistare parte della società, anche se la chiusura della trattativa potrebbe slittare rispetto alla fine di luglio, data prevista dai famosi accordi di Boston.

Berlusconi chiama Del Piero al Milan

 L’indiscrezione riportata da Il Corriere dello Sport (che riprende una nota dell’agenzia Agi) mette in mostra uno scenario più surreale che concreto: Silvio Berlusconi avrebbe proposto ad Alex Del Piero – in scadenza di contratto – di trasferirsi al Milan. Testuale:

Berlusconi vuole Del Piero al Milan. La clamorosa rivelazione, secondo quanto riferisce l’agenzia Agi, il patron rossonero l’avrebbe fatta ad alcuni esponenti del Pdl, ai quali ha raccontato che sta lavorando per «un grande colpo a gennaio». «Domenica sera – ha spiegato Berlusconi – abbiamo giocato bene, peccato che abbiamo perso. Ma la Juve è una grande squadra e soprattutto ha un grande calciatore».

Roma: c’è chi pensa a Leonardo

 Dal Corriere dello Sport:

Ranieri resta. Bisogna partire da qui. Prima di tutto perché è la verità, almeno quella di oggi, domani si vedrà e non so lo perché sarà un altro giorno. A Trigoria, del resto, non c’è nessuno che metta in dubbio la fiducia nei confronti del tecnico. Avanti con Ranieri, questa è la scelta ufficiale che trapela da una Roma senza parole, capace anche di lasciare senza parole un po’ tutti, a cominciare dai suoi tifosi che sognavano ben altro avvio di stagione. Ranieri, dunque, resta. Anche se… LEONARDO – E’ lui, il brasiliano andato via dal Milan per incompatibilità con Silvio Berlusconi, l’allenatore che potrebbe essere l’erede di Ranieri. Ripetiamo, a Trigoria nessuno si augura di dover arrivare a un nuovo cambio di panchina e al momento non c’è questa intenzione, ma se disgraziatamente si dovesse arrivare a una scelta di questo tipo, Leonardo è ritenuto il tecnico con l’identikit ideale.

Borriello: l’ultimo regalo della Sensi

 Da Leggo:

«Il mio ultimo acquisto? Penso proprio di sì», dice Rosella Sensi: Marco Borriello rappresenta il suo regalo d’addio. La Sensi ha spiegato ieri i retroscena della trattativa e tracciato quello che può essere un bilancio finale della sua presidenza. «Nelle cose che ho fatto ho sempre pensato a come si sarebbe comportato mio padre. I tifosi? Vorrei sempre farli contenti, il diritto di contestare in modo civile naturalmente ci deve essere. Non so se con questa campagna acquisti li ho uniti o se mi rimpiangeranno, sicuramente rimpiangono Franco Sensi che è stato un grande presidente.

Roma, Inter, Milan e Juventus: nuove alleanze

 Dalla Gazzetta dello Sport

La galassia Roma: amici, nemici, alleanze, rivalità. Dietro ai nomi che fanno sognare e alle cifre che fanno barcollare, c’è un mondo di rapporti: è la base del mercato. Difficile trattare con il «nemico», impossibile acquistare un giocatore se non hai buoni rapporti con il suo agente. I rapporti con le big. Nella Roma di questa capricciosa estate 2010, i rapporti con le big stanno cambiando. Splende il sereno con la Juventus, dove l’arrivo di Marotta, dirigente stimato a Trigoria, servirà a cementare relazioni che negli ultimi anni sono state buone. Taddei rischia di andare alla Juve a parametro zero, ma alla Roma non lo prenderebbero come uno sgarbo. Situazione stazionaria con il Milan, dove tra Galliani e Rosella Sensi non ci sono mai stati problemi e dove Silvio Berlusconi ha speso più volte una buona parola per evitare che lo scontro con le banche potesse far saltare l’establishment attuale.

Napoli su Pazzini, Van Basten rifiuta il Milan

 Il Milan chiama Van Basten, lui declina. Il Napoli sonda per Pazzini, ma offre al massimo l’Europa League. Ad accomunare Silvio Berlusconi e Aurelio De Laurentiis, il fatto che entrambi – con ogni probabilità – riceveranno un rifiuto. Ma a differenziarli, la diversa volontà di muoversi in sede di calciomercato. Da un lato, il patron del Milan. Saranno gli effetti strettamente connessi ai 300 mila euro al mese intascati da Veronica Lario (con tanto di garanzia di soggiacere a Macherio), ma pare che Silvio Berlusconi non sia intenzionato a costruire il Milan del futuro a immagine e somiglianza di Massimo Moratti, che vince e spende in maniera speculare. Rossoneri in crisi economica? Impossibile investire sui campioni? Bene, risponde Marco Van Basten: l’altr’anno mi sa che c’ho da fare. Devo curare un ginoccchio malandato. Sembra – per i tifosi rossoneri – il dejavu di quando l’ex attaccante olandese dovette dire anzitempo addio al calcio. Stessa motivazione: un ginocchio capriccioso che gli impediva di giocare senza dolore. In realtà, alla base del rifiuto, il fatto di sapere che la società intende proseguire nella politica di risparmio e investimento sui giovani.

Rezart Taci: chi è

Il quotidiano spagnolo AS ha parlato di un presunto interessamento di Rezart Taçi (per’altro prontamente smentito) nei confronti della A.S. Roma. La cornice dell’indiscrezione è stata quella della gara amichevole tra F.C. Gramozi e Real Madrid disputata lo scorso 20 gennaio allo stadio Qemal Stafa per il terzo Trofeo “Trophy Taci Oil“. Dopo l’americano Casey Wasserman, dunque, altro imprenditore straniero associato al club capitolino. Resta solo da svelarne, per quel che si sa, la biografia. Ecco chi è Rezart Taçi. Il cui nome, da solo, è una veggenza: Rezart, infatti, significa raggio di sole.
CHI E’ REZART TACI.
Imprenditore albanese, classe 1971 (un gemelli, nasce il 6 giugno), nel campo petrolifero: sua, infatti, la compagnia Taçi Oil di cui è SEO dal 2002. L’azienda opera nel mercato locale da oltre sette anni, si sviluppa su un’area di 37 mila metri cubi complessivi dislocati in due aree strategiche e differenti (lungo la costa adriatica) e ha iniziato a guardare con enorme interesse al commercio oltre confine. Anche in tale ottica vanno lette le recenti mire calcistiche che hanno avvicinato l’albanese (nativo di Erseke) a più di una società italiana (prima il Bologna, poi il Milan, a ruota – prestando fede alle dichiarazioni di AS – la Roma). Taci ha alle spalle studi in giurisprudenza portati avanti proprio in Italia (tra Alessandria e Torino) a cavallo tra il 1991 e il 1997. Sposato e padre di un bambino, nel corso dei mesi recenti Taci si è fatto conoscere dalla stampa italiana per gli interessi professionali e le passioni personali.
PASSIONE E AFFARI. Tra un’intervista e l’altra, si è scoperto un personaggio ottimista, amante della bella musica (soprattutto se popolare napoletana o se cantata da Nino D’Angelo), poco propenso al contesto automobilistico e appassionato di calcio e scacchi. Proprio le ultime due passioni hanno spinto Taci a spendersi quale imprenditore in entrambi i contesti: in un colpo e a distanza di un periodo di tempo breve, è diventato Presidente della società calcistica albanese KS Gramozi Ersekë (prelevata congiuntamente con il padre, la squadra milita attualmente nella massima serie nazionale) e della Lega Scacchi d’Albania.

Totti: “La Nazionale, Marrazzo, Cassano, Ilary e i pupi: vi parlo di tutto”

 Non mi sono mai pentito di essere rimasto a Roma. Ho fatto una scelta di cuore, questi sono i miei valori, quelli con cui sono nato e con cui morirò“. Preludio all’annuncio del rinnovo di contratto di Francesco Totti. Il Capitano, ospite di Rai 2, ha affrontato diversi temi. Dalla Nazionale a Berlusconi, dai primi calci al pallone alla sua vita di padre. Fino al giudizio su Marrazzo. Come sempre, senza giri di parole.
Chiameresti Cassano in nazionale?
Se continua a giocare come sta facendo ora lo convocherei, ma se cambiasse il suo atteggiamento fuori dal campo… Io e lui non ci frequentiamo da quattro anni, quindi non so com’è adesso. Non abbiamo mai avuto confronti particolarmente duri. Semplicemnte quando c’è qualcosa che non va lui non ti parla più. Ma in fondo è un buono“.

Livorno 2009/10: rosso il cuore, in rosso la classifica

AVANTI LIVORNO, ALLA RISCOSSA – La rossa Livorno, città operaia che ha dato i natali al Partito Comunista Italiano (1921, alla presenza di Antonio Gramsci), è uno degli ultimi baluardi di una fetta d’Italia in via di estinzione. Affacciata sul mar Ligure e specchiata su un porto che con il passare dei decenni è diventato riferimento imprescindibile e attributo fondamentale – la portuale Livorno – non solo per delinearne i confini geo-fisici ma anche per evidenziare caratteristiche socio-economiche della provincia toscana (il porto che dà da mangiare e che conserva miracolosamente intatta una classe sociale, proletaria, altrove già svanita da un pezzo).
La politica e l’economia; la quotidianità e il calcio giocato: ogni dettaglio labronico riconduce all’altro in un connubio inossidabile. Centosessanta mila abitanti (boom demografico negli anni ’70, poi un inesorabile spopolamento che non si è ancora arrestato), patria di numerosi personaggi celebri – si comincia con Amedeo Modigliani e si arriva fino a Carlo Azeglio Ciampi – la città si sviluppa su una superficie di quasi 105 km quadrati ed è suddivisa in cinque frazioni (Castellaccio, Gorgona, Limoncino, Quercianella, Valle Benedetta).

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