Roma, Sensi: “Felice per tutti, complimenti a Totti”

 Da Il Corriere dello Sport:

Rosella Sensi è felice, la sua Roma c´è, è ancora in corsa per lo scudetto. Oggi la cena per festeggiare con la famiglia e gli amici più cari. Ma il regalo più bello è stato quello di ieri sera: «La Roma ha dimostrato il suo valore contro un gran­dissimo av­versario. So­no felice per tanti gioca­tori. Per Bor­riello, ma anche per Adriano. E anche per Burdisso e Simplicio, altri due gioca­tori che abbiamo fortemen­te voluto la scorsa estate. E poi Totti. I complimenti vanno anche la capitano. E´ un segnale di grande equilibrio per tutta la squadra il fatto di aver ac­cettato la panchina. Non lo so, so solo che per noi questa vit­toria è molto importante. Ottenuta con merito contro un grandissimo Milan. Ab­biamo ridotto le distanze » . […] « E´ vero, l´ho fortemen­te voluto io, anche se è sta­to avallato da tutti. Ho rot­to le scatole a parecchie persone per portare Bor­riello a Roma. Mi auguro che il 2011 ricominci come sta fi­nendo il 2010. Ma mi pre­me sottolineare una cosa: sono felice per i tifosi della Roma, che meritano soddi­sfazioni come queste » .

La Roma e quel “liceo” autogestito…

 Da Leggo:

La Roma entra in autogestione. Con il maestro (Ranieri) in totale confusione e il preside (la Sensi) ormai senza scrivania, saranno gli alunni a decidere metodi di allenamento e impostazione in campo. Ranieri si è infatti arreso all’evidenza e ha accettato di tornare ai collaudati metodi Spallettiani su richiesta degli stessi calciatori: dalla preparazione atletica agli allenamenti tattici fino al ritorno al vecchio modulo.

Cessione As Roma, Unicredit chiama Sensi: “Non c’è fretta…”

 Dal Corriere dello Sport:

Nei primi giorni di questa settimana, Ro­sella Sensi ha ricevuto una telefonata dai dirigenti di Unicredit, Fiorentino e Peluso, che si occupano del dossier Roma in attesa di un successore di Alessandro Profumo. Il con­tenuto della telefonata è stato questo: «Gli in­contri tra gli avvocati per la costituzione del­la Newco e la scissione della Roma da Ital­petroli sono rinviati a data da destinarsi». Si tratta di adempimenti tecnici senza i quali la Roma non è “vendibile”.

Rosella Sensi senza pace: nessuno ha alibi

 Pare sia diventata una furia: Rosella Sensi, dopo la sconfitta (l’ennesima) della Roma in questo avvio di stagione non lascia alibi a nessuno. Da Ranieri a Totti passando per la dirigenza: gli si spieghi che sta succedendo. Da Il Messaggero:

«Avete visto dove siamo finiti? Bisogna lavorare di più, così non si può andare avanti». Rosella Sensi è furiosa. Non capisce, non si dà pace. Si chiede: ma come mai questa squadra, che lo scorso anno è stata a un passo dal sogno, adesso è irriconoscibile?

I Sensi e poi?

 Dalla Gazzetta dello Sport:

L’intuizione è stata adattarsi al nuovo ruolo: presidente a tempo, con il fiato della banca sul collo, ma pure con le sue garanzie. Da quando si è messa l’anima in pace — un giorno la Roma non sarà più roba sua —, Rosella Sensi ha saputo cogliere il lato positivo della nuova situazione: volete che gestisca la transizione? Che valorizzi la società e la consegni al nuovo proprietario? Allora mi diverto.

Shopping Con due effetti immediati. Primo, si è rilassata. Pare sia diventata perfino più buona e accomodante, «prima diceva no a tutto...» suggeriscono i suoi. Poi, non ha badato a spese. Ingaggi stellari, acquisti sontuosi. Burdisso è costato 8 milioni, per Borriello ce ne vorranno 10, ma tra un anno, e allora non sarà più affare di Rosella, ma del suo successore. UniCredit, che tra qualche giorno farà il punto della situazione con Rothschild, conta di vendere la Roma entro l’anno.

Roma – Sensi, Mezzaroma: “La famiglia merita grande rispetto per quello che ha fatto”

 Massimo Mezzaroma lo dice apertamente: con il passaggio di proprietà della Roma, si chiude anche per la sua famiglia un capitolo importante del passato calcistico. Il Presidente del Siena lo dichiara a “Sport Time“, emittente IES TV.
A.S. ROMA.Le nostre famiglie salvarono la Roma, anche noi iniziammo quel ciclo, ricordo ancora la telefonata di mio padre a Franco Sensi. Uscimmo pochi mesi dopo, era giusto allora che prevalesse la passione e la grande voglia di Sensi di portare avanti da solo la Società giallorossa. Tuttavia quando ho appreso del passaggio di mani a Unicredit mi sono sentito come se si fosse chiuso anche un capitolo della mia vita“.
SENSI. A prescindere dalle valutazioni degli ultimi tempi, deve essere sempre chiaro nella memoria di tutti i tifosi giallorossi che quello che ha vinto la Roma sotto la gestione della famiglia Sensi lo si vince più o meno in un quarto di Secolo. Questa famiglia ha dimostrato coi fatti risultati storici mettendo in campo ogni sforzo possibile, merita rispetto ed un ringraziamento importante per tutto quello che ha fatto. Chapeau“.

Di Francesco: “Roma, i Sensi sono grandi. L’Inter? Solo un po’ più forte”

 Uno che, con la Roma griffata Sensi, ha vinto lo scudetto. Eusebio Di Francesco, reduce dalla splendida promozione in cadetteria con il Pescara, non può esimersi dal commentare gli ultimi avvenimenti societari che vedono la società giallorossa sempre più verso Unicredit. Lo fa dalle pagine di oroeporpora.it e non rinuncia a esprimere giudizi rispetto alla campagna acquisti:
SIMPLICIO.Ritengo comunque che Fabio Simplicio sia un innesto abbastanza importante; il rendimento del centrocampista è sempre stato alto e si rivelerà sicuramente utile alla causa“.
ADRIANO.E’ una scommessa. C’è più scetticismo perché è un giocatore da ritrovare; sarebbe determinante soltanto nel caso si tratti di quel giocatore che tutti ricordiamo fino a qualche anno fa“.

La Roma a Unicredit, il club pronto per la vendita

 Orami manca solo l’annuncio ufficiale ma è fattore condiviso il fatto che oggi la Roma cambierà proprietario: dalla famiglia Sensi aUnicredit. Da Milano Finanza – Dow Jones:

Un accordo di massima, un memorandum di intesa quello che si apprestano a siglare oggi la famiglia Sensi e Unicredit per dirimere la questione legata al debito di Italpetroli, la holding che controlla la As Roma. Le parti riunite nello studio del professor Cesare Ruperto con i rispettivi rappresentanti legali si stanno scambiando gli ultimi file per la definizione delle ultime valutazioni tecniche e fiscali. Secondo quanto si apprende, oggi ci sará un’intesa di massima che verrá definita nei prossimi giorni, ma il grosso è fatto.

Roma – Sensi: si cala il sipario

 Il legame – diciassette anni – tra la Roma e la famiglia Sensi starebbe per concludersi. L’arbitrato odierno – appuntamento a mezzogiorno presso gli studi del Presidente del Collegio arbitrale – dovrebbe decretare la fine del rapporto tra gli eredi di papà Franco e il club giallorosso. Da La Repubblica:

Il momento sembra davvero arrivato. Dopo diciassette anni, uno scudetto, due coppe Italia, due Supercoppe di Lega e sei secondi posti in campionato negli ultimi nove anni, oggi la famiglia Sensi potrebbe lasciare la Roma. A mezzogiorno, nello studio di Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale del contenzioso tra Italpetroli e Unicredit, dopo un mese di incontri e lo svolgersi di una vicenda che va ormai avanti da un paio di anni, Rosella Sensi potrebbe mettere la sua firma sull´accordo con l´istituto bancario che sancirà il passaggio della Roma, e degli altri asset di Italpetroli, alla banca in cambio della cancellazione del debito da 325 milioni di euro (oltre i circa 90 con il Monte dei Paschi).

Roma, Sensi: un silenzio che fa rumore. La Presidentessa è cresciuta

 Non parla da parecchio, Rosella Sensi. Se ne attendevano le dichiarazioni alla fine del campionato ma la Presidentessa giallorossa ha preferito essere parca di enunciati, quasi a lasciare che la squadra e l’allenatore si godessero pienamente un tributo degno dei vincitori. Il bagno d’affetto riservato ai capitolini dai propri sostenitori, Rosella se l’è guardato. In disparte. Dopo aver risposto per le rime alla tracotanza di Josè Mourinho, dopo aver fatto sentire la voce della società nei momenti in cui è sembrato opportuno e necessario farlo – vedi il post Lazio-Inter, vedi il caso Totti-Balotelli – il vertice dirigenziale ha preferito misurare le parole con il contagocce. Un comportamento, le va riconosciuto, impregnato di responsabilità e confacente a un leader. Non si è negata quando occorreva portarsi la Roma sulle spalle e replicare, alzare la voce, farsi sentire. Ha gestito il rinnovo di Francesco Totti e deciso di legare per sempre il destino del Capitano a quello del club, ha ricevuto apprezzamenti importanti dai calciatori, da Claudio Ranieri, dalla dirigenza cui – con l’innesto di Gian Paolo Montali, imprescindibile – ha consentito di fare un salto di qualità ulteriore. MESI BUI. Contestazioni frequenti – a inizio stagione – ce ne sono state, va detto. Soprattutto per la mancata chiarezza circa lo stato reale delle casse giallorosse, per l’immobilismo in fase di mercato a causa di debiti pregressi di Italpetroli che pesano come un macigno sulla possibilità di investire e progettare una Roma stratosferica. Lamentele per non vendere la società agli acquirenti che di volta in volta prendevano un aereo – dall’America, dalla Svizzera, da chissà dove – e pretendevano d’essere considerati tali. Potenziali acquirenti. Salvo poi scoprire che quel “potenziale” andava letto in realtà come “fantomatico”. Italpetroli, si diceva. Ovvero, la società che fa capo alla famiglia Sensi e che ha sempre ribadito l’intenzione di continuare a controllare la Roma; ovvero, la società verso cui Unicredit dichiara di essere in credito per 325 milioni. E la cessione della A.S. Roma, in tutto ciò, consentirebbe di colmare buona parte del debito. Si è reso necessario un arbitrato per provare a risolvere e appianare la diatriba: il prossimo 4 giugno ci sarà la prima udienza. In ballo la possibile dismissione di immobili e depositi petroliferi appartenenti alla famiglia Sensi, ma la Roma, per il momento, non sembra al centro della querelle. Che gli sforzi della Sensi siano ora tutti concentrati nella risoluzione – il più positiva possibile – della faccenda, pare ovvio.
ROMA ARMONICA. Tanto quanto la volontà di non privarsi – in continuità con il pensiero di papà Franco – della Roma. Eppure, dopo aver sfiorato un’impresa mica da ridere – anche per due mosse azzeccatissime: vedi l’ingaggio di Claudio Ranieri, vedi l’acquisto di Luca Toni – il silenzio di Rosella Sensi comincia a fare rumore.

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