Dal Romanista:
Finale di Coppa Italia Primavera, capitolo secondo. Si riparte dal pareggio dell’andata, da quel’1-1 fra Fiorentina e Roma giocato all’Artemio Franchi davanti a più di quindicimila spettatori (di cui trecento chiassosi romanisti). Nell’impianto toscano, eccezionalmente concesso ai ragazzi di Buso, andò in scena un incontro bello e appassionante, con una cornice di pubblico degna delle più importanti sfide della prima squadra. Per il match di ritorno, in programma mercoledì prossimo alle 20.30, non potendo (e, giustamente, volendo) contare sul sintetico di Trigoria, il campo dove solitamente giocano i ragazzi di De Rossi, la scelta è ricaduta sull’Olimpico. Un palcoscenico fantastico che, però, rischia di trasformarsi in un fastidioso boomerang. Per ragioni di ordine pubblico, infatti, curve e distinti resteranno chiusi e l’accesso sarà permesso esclusivamente alle due tribune. Sommando i posti a disposizione nei due settori “d’elite” arriviamo, all’incirca, ai trentaseimila seggiolini: realisticamente troppi per poter avere la sicurezza di affiggere il cartello “sold out”. In un primo momento si era pensato di far disputare l’ultimo atto del trofeo nazionale al Flaminio, un impianto che si riempie con maggiore facilità e lo spettacolo, agli spettatori, è assicurato grazie all’ottima visibilità. Purtroppo, però, problemi di rizollatura delle terreno, all’indomani della conclusione del “Sei Nazioni” di rugby, hanno fatto tramontare l’ipotesi e le attenzioni si sono necessariamente rivolte al gigante del Foro Italico. Servirà, quindi, da parte dei sostenitori della Magica, una dimostrazione d’amore oltre ogni umana ragionevolezza. I ragazzi della Roma hanno bisogno di coccole e sostegno, cori e incitamento. Sarà necessario colorare lo stadio di bandiere, sciarpe e vessilli per alzare la prima coppa della stagione.