Mondiali, Maradona: “Italia senza Totti, come si fa? De Rossi ok”

 Parola di Diego Armando Maradona che ha voluto commentare la fresca uscita dell’italia dal Mondiale 2010 con un paio di frasi che – da sole – bastano e avanzano: senza Francesco Totti gli Azzurri non potevano pensare di fare meglio. Nonostante la presenza di uno come Daniele De Rossi. Da Il Romanista:

Chissà se ieri, mentre l’aereo planava su Fiumicino, a Lippi saranno fischiate le orecchie. Chissà se mentre la spedizione azzurra faceva il suo ritorno più mesto tra l’indifferenza generale (salvo qualche sporadico «ci avete umiliato, vergognatevi!»), qualcuno della Federcalcio avrà avuto l’ardire di fargli leggere il flash dell’Ansa delle 12.49. “Mondiali: Maradona, a Italia mancati Totti e Del Piero“.

Mondiali 2010, Francia comunicato shock: “Squadra contro la Federazione”

 Il comunicato ufficiale dei calciatori francesi, che non hanno digerito il comportamento della Federazione francese rispetto alla maniera in cui è stato gestito il caso-Anelka, è stato letto in conferenza stampa dal Ct Raymond Domenech:

«Tutti i giocatori della nazionale francese, senza eccezione vogliono affermare il loro dissenso con la decisione presa dalla Federazione francese calcio di escludere Nicolas Anelka. Ci rammarichiamo per l’incidente avvenuto nell’intervallo di Francia-Messico ma ci rammarichiamo ancora di più per la divulgazione di un fatto che appartiene soltanto al gruppo ed è inerente alla vita di una squadra di alto livello. Su richiesta del gruppo, il giocatore accusato ha avviato un tentativo di dialogo.

Roma, “tesoretto” Julio Baptista

 Dal Romanista:

Julio Baptista, più che una “bestia”, un tesoro. Quello che potrebbe entrare nelle casse della Roma se, come sembra, il brasiliano verrà ceduto nel corso di questo mercato. Il suo valore? Intorno ai 6 milioni di euro, forse 7, o magari anche di più. Dipende da quello che farà in questo mondiale. E per la Roma è già stata una bella notizia la convocazione da parte di Dunga che lo ha inserito nella lista dei 23 per il Sudafrica. Basteranno qualche spezzone di partita, qualche buona giocata, magari pure un gol, per far schizzare verso l’alto la sua valutazione.

Mondiali 2010 – GRUPPO H: Cile, la “Roja” di Bielsa vuole stupire

 La Nazionale di calcio cilena, soprannominata la “Roja”, è la rappresentativa calcistica del Cile ed è controllata dalla Federación de Fútbol de Chile. Membro fondatore della CONMEBOL, ha preso parte a ben sette edizioni del Campionato mondiale di calcio.
Il Cile giocò la sua prima partita nel 1910 contro l’Argentina. La squadra sudamericana partecipò anche alla prima edizione dei Mondiali di calcio, quella del 1930, e fu inserita nel girone A che comprendeva anche Francia, Argentina e Messico. I cileni partirono ottimamente (3-0 al Messico e 1-0 alla Francia), ma si dovettero arrendere ai “Gauchos” (3-1 il risultato finale), perdendo così il primo posto, l’unico utile per avanzare alle semifinali. L’attaccante Guillermo Subiabre firmò ben quattro delle cinque reti totali cilene, l’altra marcatura fu di Vidal.
Mondiale 1962, la battaglia con l’Italia e il 3° posto finale – L’organizzazione del Mondiale 1962 fu assegnata a sorpresa al Cile, nonostante le gravi carenze infrastrutturali degli impianti ed il terremoto che aveva messo in ginocchio il paese appena due anni prima. Il sorteggio non arrise ai cileni: nel girone trovò tre compagini europee, l’Italia due volte campione del mondo, la Germania Ovest trionfatrice nel 1954 e la modesta Svizzera. Nel primo match la “Roja” sconfisse 3-1 gli elvetici. Il secondo match vedeva Italia e Cile confrontarsi per quello che aveva tutta l’aria di uno spareggio: gli azzurri erano costretti a vincere a causa del pareggio conseguito contro i tedeschi, i cileni potevano permettersi un passo falso. La partita si caricò di tensione a causa di alcuni articoli apparsi sul quotidiano Il Resto del Carlino e su La Nazione di Firenze, che denunciavano l’estrema povertà del paese, il terrificante sottosviluppo che balzava subito agli occhi, denutrizione, prostituzione, analfabetismo, alcolismo.

Totti: i dubbi di un capitano

 Dal Messaggero:

Se n’era già parlato, ma passato un po’ di tempo, uno dice: «Alla fine Totti ci avrà ripensato, non vuole più smettere». Invece no, zero. Il capitano della Roma ha finito la stagione al meglio, risultando per la sesta volta consecutiva il miglior marcatore giallorosso in campionato, ha finito come eroe tra gli eroi, visto il secondo posto acclamato dalla gente come se fosse un primo, ma tutto è rimasto uguale dentro di lui. La rabbia è la stessa. Totti non ha preso una decisione definitiva, tentenna: smetto, non smetto. Dubbi pesanti. Non è una questione fisica, né di età, né per il fatto di avere le gambe imbrattate dai segni dei colpi di una carriera da numero uno. Niente di tutto ciò. E’ un fatto di anima. Lo scudetto gli avrebbe dato quella spinta: così chiudo in bellezza, aveva pensato. Ora – dopo il secondo posto – quel tormento è tornato.

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