Mercato Roma: entro gennaio l’incontro per Mexes; Sculli è il nome caldo e Antunes aspetta una risposta

 Gennaio, mese di mercato. Da qualche giorno la sessione invernale di acquisti e cessioni ha aperto ufficialmente i battenti e sono molte le questioni che attanagliano il direttore sportivo giallorosso Pradè. Il rinnovo di Mexes, innanzitutto. Il contratto del francese scadrà il prossimo 30 giugno e da qualche giorno potrebbe accordarsi con altre società senza che la Roma guadagni un euro dalla sua cessione. Me Mexes sarebbe, in ogni caso, propenso a non prendere in considerazione altre offerte fino alla fine della stagione, confidando nel cambio di proprietà per chiedere un adeguamento contrattuale. Lo stesso francese quest’oggi ha fatto chiarezza sul suo futuro, dichiarando: “Ho sempre sostenuto che non c’è fretta, e che ci sarebbero stati i tempi e i modi per affrontare il discorso del rinnovo. Come sempre della situazione se ne occupa il mio procuratore che gode della mia fiducia e con cui ho un rapporto di amicizia. E’ da tempo che è in contatto con la società e so che nei prossimi giorni ci sarà un incontro a Roma. Sono sicuro che non ci saranno problemi, e qualsiasi sarà la decisione che verrà presa sarà in sintonia con la società a cui devo molto”.
In settimana, però, non è fissato nessun incontro tra le parti. Di sicuro il limite di tempo è fissato entro la fine del mese di gennaio, quando gli scenari saranno più chiari.

Roma, mercato gennaio: un risparmio di 10 milioni?

 Dal Romanista:

Dieci milioni di euro lordi. Euro più, euro meno. Sono quelli che la Roma potrebbe risparmiare se nel mercato di gennaio le cose dovessero andare come sperano in società. Se cioè i tanti giocatori in esubero dovessero fare le valigie e lasciare Trigoria. E stiamo parlando soltanto di operazioni da zeroazero, senza cioè nessun introito per il costo dei cartellini, perché se si riuscisse anche nell’impresa di “piazzarne” qualcuno a titolo definitivo, allora salterebbero i tappi delle bottiglie di champagne.

Gabriel Antunes, novanta minuti per conoscere il suo futuro

 Il portoghese classe 1987 (“Sulla fascia bastiamo io e lui“, ha detto qualche giorno fa John Arne Riise in conferenza a Riscone di Brunico) potrebbe essere agli ultimi giorni di Roma: Gabriel Antunes, infatti, con ogni probabilità non rientrerà nei piani di Claudio Ranieri e dovrà cercare casa altrove. L’interessante ed esaustiva analisi apparsa in tal proposito su La Signora in Giallorosso:

Novanta minuti per prendersi la Roma. Gabriel Antunes ieri sera contro l’Al Saad, formazione del Quatar, ha  terminato il suo ritiro a Riscone di Brunico con la sua prima gara stagionale da titolare in maglia giallorossa. Il giovane terzino sinistro portoghese nei minuti iniziali ha subito la spinta di Kaita ma si è ripreso molto bene nel corso dell’incontro. Tanto da pensare di aver trovato il vice-Riise in casa. La Roma, però, non sembra intenzionata a puntare sul giovane terzino di Freamunde.

Antunes e Loria: non tutte le strade portano a Roma

 Sono arrivati a Roma come rinforzi di qualità, la realtà è stata, per loro, decisamente più amara del previsto. Simone Loria e Gabriel Antunes, dopo non aver sfruttato le occasioni concessegli pima da Luciano Spalletti e poi da Claudio Ranieri (per il portoghese), sono stati “dirottati” su ben altri lidi. Il primo questa stagione è approdato in prestito al Torino dove ha disputato una ottima stagione guadagnandosi una maglia da titolare e un posto nella griglia dei play-off. Al portoghese è andata decisamente peggio: mai rientrato nei piani dell’allenatore testaccino, il terzino classe ’87, arrivato a Roma dal Paços de Ferriera per 1,2 milioni di euro ha collezionato un numero indefinito di presenze in tribuna. Antunes sperava, e credeva, di potersi giocare le sue chances nella formazione di Trigoria, ma prima Spalletti e poi Ranieri lo hanno tenuto segregato negli ultimi posti delle gerarchie preferendogli nell’ordine Riise, Burdisso, Tonetto, Cassetti, Motta e Andreolli.

Antunes non balla il valzer dei terzini

 Cassetti a sinistra, Motta a destra, Riise a Roma, Antunes in tribuna. Un-due, un-due, cambia la musica: Andreolli a destra e Motta a sinistra, Tonetto a Roma e Cicinho si scalda. Poi è il turno del brasiliano sulla destra, Andreolli a sinistra e Burdisso guarda l’opera dall’infermeria: questo è il valzer dei terzini di Udinese-Roma. E Ranieri ha diretto l’orchestra. Una musica triste, senza motivi allegri e senza il gran finale che tutti si aspettavano. La gara di mercoledì scorso si può riassumere in questo: confusione. Tanta confusione nelle idee del mister giallorosso, tanto disordine in mezzo al campo, tanto caos nel ruolo di terzino. Quello sinistro per la precisione. Se Riise non gioca la Roma è nei guai. Il titolare del ruolo norvegese ha dovuto dare forfait, colpa una botta al piede rimediata nella gara persa (che novità) contro il Livorno; assenza che si è sommata alla mancata convocazione di Burdisso e all’infortunio di Tonetto (ma cosa ha l’esterno triestino?).

Il curioso caso di Gabriel Antunes: profeta in patria e dimenticato a Roma

 Della nuova Roma che è stata trasformata da Ranieri ed in quella che verrà, probabilmente non fa e non farà parte Gabriel Vitorino Antunes, il portoghese che in questi mesi ha passato le sue domeniche tra panchine (poche) e tribune (tante). Il giovane terzino classe ’87, dopo aver militato al Paços de Ferreira, dove è stato uno dei protagonisti della buona stagione della squadra portoghese nella massima serie del campionato, il 29 agosto 2007 si è trasferito a Roma con la formula del prestito per 300.000 euro. Arrivò nella Capitale tra desideri, illusioni e certezze. Certezza di potersi giocare il posto con Tonetto, speranze di poter imparare molto dal calcio italiano e di crescere professionalmente in un gruppo che, in quei giorni, giocava il miglior calcio d’Europa. E gli inizi furono confortanti: il 12 dicembre esordì in Champions League contro il Manchester United (1-1 il risultato), giocando dal primo minuto e disputando una buona gara.