Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni culturali, conferma la propria volontà di affrontare il discorso del nuovo stadio della Roma perchè, dichiara, “ora è il momento giusto per farlo”. La nota resa pubblica da Adnkronos:
“Sono una persona seria e non vendo fumo. Sul progetto di un nuovo stadio a Roma non ho affatto cambiato idea come riferiscono alcune prestigiose testate giornalistiche e soprattutto non l’ho cambiata alla vigilia della vendita della società di Trigoria”.
Da Ansa:
Il Sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro, ha risposto alle
Il sottosegretario per i Beni e le Attività culturali, Francesco Giro, replica alle affermazioni rese oggi sull’argomento dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno: “Non ho alcun pregiudizio verso la costruzione di nuovi stadi a Roma e che ciò avvenga in tempi ragionevoli. Addirittura ho più volte dichiarato che se le cose vengono fatte per bene allora di stadi se ne potrebbero costruire anche più di due. E la mia non era una battuta sarcastica, dal momento che alcune capitali europee hanno fino a 4 stadi moderni ed attrezzati. Inoltre – aggiunge l’esponente di governo – non mi scandalizzo affatto se accanto allo stadio venisse costruito un centro multifunzionale che comprenda ulteriori cubature dedicate ai settori commerciale, residenziale e turistico alberghiero, come mi sembra prevedano i progetti (peraltro mai visti) di Roma e Lazio. 
L’intervento del Sottosergetario al Ministero dei Beni Culturali On. Francesco Giro, in esclusiva ai microfoni di TeleRadioStereo:
Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Cultura, è tornato a parlare della vicenda stadio:«Con il tavolo tecnico interistituzionale previsto oggi fra il Comune di Roma e il Ministero dei beni culturali partirà un’operazione trasparenza perchè siamo a Roma, nella Capitale e abbiamo il dovere, e lo scandisco, di essere seri e non, come già ci accusano alcuni giornali del nord, protagonisti di un affare alla romana. Chiedo serietà e rispetto per la squadra e la società dalle antiche tradizioni – continua il deputato del Pdl a Rete Sport – Non conosciamo il progetto e oggi mi accorgo che non lo conosce quasi nessuno: le banche creditrici, il Municipio XVIII dove sorgerà lo stadio e il Comune solo parzialmente.