Claudio “Martello” Ranieri, il Generale con “marcia da scudetto”

 Da Il Corriere dello Sport:

Un allenatore da scudetto. Se il campionato fosse cominciato dalla terza giornata, da quando Ranieri si è seduto sulla panchina giallorossa, la Roma sarebbe prima in classifica, al pari di Inter e Milan. Il tecnico giallorosso ha concluso sabato un girone intero di imbattibilità. L’ultima sconfitta infatti era arrivata all’andata contro l’Udinese, il 28 ottobre. Da allora la Roma ha ottenuto diciannove risultati utili, tredici vittorie e sei pareggi. La sua squadra ha mandato in gol quindici giocatori. Mai come quest’anno Ranieri è arrivato così vicino allo scudetto da quando allena in Italia a questo punto della stagione…In quasi sei mesi Ranieri ha fatto un lavoro straordinario, ha rilanciato la Roma fino a portarla a poter sperare di inserirsi nella lotta scudetto.

Totti e il calendario: due armi per lo scudetto

 Da Il Corriere dello Sport:

Meno nove, meno quattro, meno tre. La Roma dà i numeri e prepara la volata scudetto. Impos­sibile non crederci, quando manca­no nove partite alla fine del cam­pionato ed è diminuito non solo il distacco nei confronti dell’Inter (meno quattro), ma anche i punti in meno rispetto al Milan sono diven­tati tre. La Roma può sperare per due motivi.
1) Il calendario è dalla sua parte, è più agevole il cammino rispetto a quello delle milanesi, con cinque partite all’Olimpico (dove la squadra giallorossa, con Ranieri in panchina, ha ottenuto dodici vitto­rie, un pareggio e una sconfitta).

Roma-Udinese: la riscossa di Menez

 Da Il Corriere delle Sera:

Straordinaria prova di Jeremy Menez, sabato sera, ha regalato alla Roma un possibile titolare in più per lo sprint finale, alla fine di quel «curvone» che Claudio Ranieri ha fissato dopo le partite contro Bologna e Inter. Nei finali di campionato, con squadre spesso più stanche e a volte falcidiate dalle squalifiche, molto spesso hanno deciso gli attaccanti.
L’Inter di Roberto Mancini, ad esempio, nel torneo 2007-2008, trovò proprio in Mario Balotelli l’arma a sorpresa nelle ultime otto partite ( 3 gol) e strappò con le unghie e con i denti lo scudetto alla Roma di Spalletti. Può essere Menez l’arma a sorpresa della Roma? Il francese, fin qui, è stato troppo discontinuo per dare la cosa per scontata.

Totti-Toni-Vucinic-Menez: attacco super per lo sprint tricolore

 Da Il Tempo:

Cinquantadue gol, quattro in più del Milan brasileiro, solo due in meno dei fenomeni interisti, sempre a segno tranne tre partite. Sono i numeri dell’attacco «atomico» della Roma, il secondo migliore del campionato al termine dalla giornata di campionato che riaccende i sogni. La speranza romanista è nei piedi dei suoi attaccanti che improvvisamente sono diventati tanti, belli e forti. E ieri si è aggiunto l’«acquisto» che Ranieri aspettava da ormai quasi due mesi: Francesco Totti è tornato ad allenarsi con i compagni. Dopo il lavoro con il gruppo si è dedicato alle ripetute sui 100 metri per ritrovare velocità, oltre al potenziamento muscolare, la piscina e una seduta di fisioterapia.

Toni, Vucinic, Menez. Poi Totti. Ranieri con quattro rondini a primavera

 Bologna, poi l’Inter all’Olimpico. La primavera della Roma inizia con un balzo di due gradi. Pronti via e il Milan s’avvicina a -3, i nerazzurri a -4. Sono i verdetti della 29a di campionato: la tripletta di Mirko Vucinic e un Jeremy Menez formato “Fenomeno” hanno fruttato ai giallorossi qualcosa in più dei tre punti. In un Olimpico immeritatamente mezzo vuoto, il gruppo di Claudio Ranieri si è compattato intorno a tre problemoni mica da ridere (De Rossi, Pizarro e Taddei squalificati) riuscendo a gestire nel modo migliore una partita utile al testaccino per zittire critici, scettici e superficiali.
SASSOLINI. Ha preso la scarpa, Ranieri, e dopo essersela tolta ha cominciato a sfilare un sasso per volta. Che il pareggio di Livorno fosse stato un sollievo per l’allenatore capitolino, finalmente sollevato dal peso di lottare per lo scudetto: qualcuno l’ha detto. E lui ha replicato, con un capolavoro di tattica, psicologia, carattere. E’ riuscito a controbattere in una sera, una risposta alla volta. Primo: una Roma capace di andare in vantaggio per 2-0 è una squadra che ha voglia di vincere. Secondo: una squadra abile a vanificare un momento di appannamento (nel quale l’Udinese s’era pure portata sul pari) con una pronta reazione, è una squadra che sa vincere. Terzo (buttato lì): “Lo dicessero a Milan e Inter, a questo punto, che giocano con la paura di perdere“, potrebbe aver pensato Ranieri nel tardo pomeriggio domenicale.

FenoMenez, diamante purissimo

 Jeremy Menez torna a fare FenoMenez e a prendere per mano i compagni nel corso della gara contro l’Udinese. Claudio Ranieri ha detto di avere tra le mani un diamante, il francese – stavolta – ha ricambiato eccome. Da Il Messaggero:

Quando gioca così, e la cosa non ha ancora la frequenza che tutti, forse lui per primo, vorrebbero rintracciare, da solo vale il prezzo del biglietto. E, probabilmente, vale anche i (tanti) soldi che la Roma ha speso due estati fa per prenderlo dal Monaco. Quando gioca così, cioè in maniera devastante, quasi irridendo gli avversari, Jeremy Menez appare davvero un fuoriclasse o giù di lì. Lui il pallone lo accarezza, lo tratta bene, non lo prende a calci. Lo gioca con una classe nettamente, e di tanto, superiore alla media. Lui ricama calcio, in mezzo al campo. Gioca di fioretto, non di sciabola ma tanto gli basta per superare, annullandolo, l’avversario. Non è “cattivo”, ma palla al piede infierisce sugli avversari. Contro l’Udinese, titolare per la seconda gara di fila, ha costretto i tifosi della Roma a spellarsi le mani per applaudire i suoi numeri. «Gli faccio i complimenti, ha giocato alla grande a livello individuale e anche a favore del collettivo», ha detto Francesco Totti, che l’ha ammirato dalla tribuna.

Ranieri ai critici: “Roma-Udinese, la nostra replica”

Da Il Corriere della Sera:

La notizia è che la Roma c’è ancora. Con quattro squilli perentori e altri due punti recuperati sulla capolista Inter, aspettando Milan-Napoli, la reazione è servita. Torna dopo un mese di ritardo la vittoria in campionato, anche se per qualche minuto i tifosi giallorossi hanno temuto di rivivere con l’Udinese le rimonte da incubo subite recentemente. Sul 2-2, invece, stavolta la squadra di Claudio Ranieri non ha mollato e si è momentaneamente portata a -4 dal primo posto. Venti tiri verso la porta avversaria, una tenuta psicofisica ritrovata e la prima tripletta in maglia giallorossa di Mirko Vucinic: una serie di buone notizie per l’ambiente giallorosso, caduto in depressione dopo i tre pareggi consecutivi e ora elettrizzato per i possibili scenari di fine stagione”.

Ranieri non lo dice ma dietro al curvone c’è il sogno

Scudetto, a questo punto, è una parola che si può pensare intensamente ma non la si può pronunciare. Si attiene alla regola anche Claudio Ranieri che si limita a dire di voler aspettare per capire che c’è oltre il curvone. Da Il Romanista:

Ha ricostruito uno spogliatoio e una squadra. Ha investito nella panchina e ha saputo motivarla. Ha preso, dopo la trasferta di Livorno, una Roma intristita e l’ha riportata a guardare con ottimismo allo scontro con una fortissima Udinese. Anche senza i bastioni di centrocampo. Anche senza titolari. Oggi Claudio Ranieri è l’uomo forte di questa Roma e di questa società. E’ l’uomo che ha creduto fortissimamente in Menez anche quando tutti avevano decretato che acquistarlo era stato un errore. Ha saputo vederne la classe e le frecce nella faretra. E l’ha portato a questa meravigliosa prova dell’Olimpico.

Ranieri: “Menez è un diamante, Brighi il giocatore ideale”

 Le dichiarazioni di Claudio Ranieri in conferenza stampa, dopo il successo sull’Udinese:
LA PARTITA – “Sapevamo di affrontare una bellissima squadra, che gioca buon calcio ed era in fase di crescita. Volevamo far bene proprio in considerazione delle assenze. Noi dobbiamo rispondere sempre sul campo. Voglio fare un plauso a quei ragazzi che non giocano abitualmente e hanno fatto vedere professionalità, cuore e lo spirito giusto“.
MENEZ – “Sapete che all’occorrenza sono il primo a dargli addosso. Lui è un diamante tra le mani. E’ stato fantastico, vorremmo vederlo sempre brillare di questa luce“.
SCUDETTO – “Non viviamo di alti e bassi come la critica vorrebbe. Non eravamo degli scemi prima, non siamo dei fenomeni adesso. Dopo lo scontro diretto con l’Inter vedremo a che punto saremo. Abbiamo tanto da spendere, la squadra sta bene mentalmente e fisicamente. I ragazzi non sono jukebox, che vanno in automatico con i soldini“.
BRIGHI – “E’ la sintesi del giocatore ideale, quando lo chiami risponde sempre presente. Ha costruito un eccellente disegno tattico“.

Roma-Udinese: Toni, Vucinic e Menez. Ranieri quasi convinto

Reinventare la formazione, cambiare modulo: i dubbi di Claudio Ranieri a poche ora dalla gara contro l’Udinese diventano sempre più deboli e lasciano spazio alla convinzione del testaccino di affidarsi in contemporanea a Luca Toni, Mirko Vucinic e Jeremy Menez. Da Il Romanista:

«La formazione? Un’idea già ce l’ho». Ha risposto così, ieri mattina, Claudio Ranieri a chi gli chiedeva quanti dubbi avesse sulla squadra da mandare in campo questa sera contro l’Udinese. Un anticipo “sospetto”, visto che il tecnico giallorosso ha sempre detto di decidere gli undici la mattina della gara. Possibile, però, che questa volta i quattro squalificati e l’assenza di Totti lo abbiano “costretto” a decidere con qualche ora di anticipo rispetto al solito. Certo non si può dire che in questa settimana di allenamento a Trigoria non abbia provato tutte le soluzioni possibili e immaginabili con gli uomini che ha a disposizione. In conferenza, però, ha giocato in difesa. «Tonetto? Potrebbe partire titolare. Cerci? A Livorno non ha avuto colpe specifiche. Menez? Il mio compito è farlo diventare un campione. Faty? E’ convocato, quindi è pronto per giocare». Difficile capirci qualcosa, e allora bisogna affidarsi alla logica. E la logica dice che senza tre centrocampisti titolari (De Rossi, Pizarro, Taddei) difficilmente Ranieri sceglierà di riproporre il 4- 2-3-1: troppo spregiudicato, soprattutto vista l’assenza del brasiliano che è il vero e proprio punto di equilibrio di quel sistema di gioco. Difficile, ma non impossibile, che Ranieri si affidi al rombo: le prove fatte in settimana, soprattutto Faty, non lo hanno convinto fino in fondo.

Roma-Udinese: 30 mila i giallorossi all’Olimpico

 Da Il Corriere dello Sport:

Il fattore Olimpico. Servirà anche questa sera contro l’Udinese per riprendere confidenza con quella vittoria che in campionato manca da tre partite, un’eternità da quando Claudio Ranieri si è seduto sulla panchina giallorossa. Il fattore Olimpico inteso come campo di casa ma anche, anzi soprattutto, come tifosi giallorossi. Anche se stavolta bisogna registrare e confermare che la prevendita per la gara contro la squadra friulana, tutto è stata meno che un successo. Ieri pomeriggio, intorno alle diciotto, non si era ancora arrivati a quota seimila biglietti venduti, numero che sommato ai circa venticinquemila abbonati, fa salire il totale a poco più di trentamila, in pratica quarantamila in meno rispetto all’ultimo impegno casalingo, quello contro il Milan con un Olimpico che, dopo una vita, fece registrare il tutto esaurito. Eppure la società, con una scelta che non può che essere apprezzata, anche per la partita contro l’Udinese, ha confermato il dimezzamento o quasi dei prezzi dei biglietti per tutti i settori, sperando se non proprio in un pienone, in una risposta più numerosa.

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