Cessione Roma: Sawaris, Angelini, Angelucci. Il punto

 Da Il Sole 24 Ore:

Una Roma più competitiva sul campo grazie ai nuovi acquisti rende più ottimisti non solo i tifosi ma anche Unicredit e il suo advisor che sono alla ricerca di un compratore per la squadra giallorossa. I potenziali (o aspiranti) acquirenti non mancano, interesse di importanti investitori è stato sollecitato in Italia e all’estero, ma la strada per arrivare a un nuovo assetto azionario è ancora incerta: sul tavolo di Unicredit e del suo advisor non ci sono per ora offerte concrete su cui trattare formalmente. La cordata dell’imprenditore Francesco Angelini non decolla, il fondo Clessidra resta appesna sullo sfondo e la famiglia Angelucci ha più ambizioni che carte da giocare. Più serio è sembrato invece l’interesse di Naguib Sawiris, che pur alle prese con le difficoltà del suo impero ha fatto più di un pensiero sulla squadra romana: proprietario in Italia del gruppo del telecomunicazioni Wind, già sponsor dei giallorossi, il finanziere-imprenditore egiziano conta ora sul sostegno della famiglia al Cairo per chiudere l’affare.

Unicredit – Sensi a Rotschild: “L’acquirente valorizzi la Roma”

 Da Adnkronos:

Unicredit e la famiglia Sensi, insieme al mandato esclusivo a vendere affidato a Rothschild, a quanto apprende l’Adnkronos, hanno dato alla banca d’affari l’imput a trovare un acquirente che valorizzi l’asset, ovvero un acquirente che abbia un progetto serio per il futuro della societa’. Individuare un compratore credibile, e che sia in grado di investire nel tempo, e’ infatti considerato un ‘interesse condiviso’ delle due parti. Cosi’ come dimostra il contenuto dell’accordo sottoscritto il 26 luglio.

Roma, pesa eccome il vuoto societario

 Rosella Sensi e lo staff di sempre, certo, ma anche una situazione di effettivo commissariamento che la Roma – società sportiva – sta cominciando a subire attivamente. Senza una figura di riferimento, viene meno la tranquillità interna al club. C’è chi nella debacle dell’esordio ci vede anche questo. Da La Gazzetta dello Sport:

La notte dell’Olimpico, a sorpresa, racconta tutte le crepe di una Roma che nasce e muore tutti i giorni. Non fa male tanto il pari interno col Cesena — non sempre Totti predicherà in mezzo al deserto d’attacco, non sempre Pizarro e De Rossi saranno in ritardo di condizione — quanto gli spettri che ha evocato in una società chiaramente alle prese con vuoti decisionali. Per questo i sussurri di Trigoria raccontano un Claudio Ranieri preoccupato.

Cessione Roma: Angelucci in pole, Angelini outsider

 Da Il Corriere dello Sport:

Egiziani e cinesi, le ultime voci su eventuali acquirenti per la Roma si spingono sempre più lontano. In realtà l’unica manifestazione d’interesse concreta resta quella di Giampaolo Angelucci, che ha fatto un atto ufficiale e ha affidato all’Imi del gruppo Intesa il mandato di advisor per trattare con Rotschild, l’acquisto della Roma. Formalmente l’advisor scelto da Unicredit riceverà lunedì il mandato, ma in realtà si sta già muovendo.

Cessione Roma: Angelucci – Angelini, corsa a due tra il “C’erano un arabo, un cinese e un egiziano…”

 Rothschild continua il lavoro certosino, dettagliato che mira all’individuazione di un acquirente per la Roma. L’advisor incaricato ufficialmente da Unicredit dall’istante immediatamente successivo al raggiungimento dell’accordo tra l’Istituto di credito e Italpetroli è in fase di ultimazione del dossier inerente la società giallorossa, concluso il quale si potrà finalmente iniziare a fare sul serio, fissando colloqui con i papabili candidati. Tra indiscrezioni di scarso rilievo e voci assai fondate, nel corso dei giorni si sono susseguiti i nomi di potenziali investitori sparpagliati per il mondo. Stando ai fatti, tuttavia, la linearità della Roma ai romani (magari romanisti) potrebbe complicarsi solo laddove vi fosse oggettivo riscontro da parte di Alessandro Daffina e soci rispetto al gradimento manifestato al di fuori dei confini europei. Ipotesi che, allo stato attuale, non ha particolare motivo d’essere. Quella cinese (misterioso miliardario) è una eventualità di poco conto, la pista araba ancora povera di contenuti, il plurimilionario egiziano – Naguib Sawiris – l’ennesimo nome accostato alla Roma con costanza esemplare (il suo nome era circolato già un anno fa) ogni qualvolta si parli di cessione. In realtà, nessuna informazione è arrivata in tal senso a Rothschild che, ovviamente, non preclude da parte sua alcuna eventualità.

Cessione Roma: dall’Egitto, Naguib Sawiris

 Le potenzialità della A.S. Roma fanno gola anche nel nord Africa, visto che tra i papabili acquirenti della società capitolina potrebbe rientrare il nome del plurimilionario egiziano Naguib Sawiris. Lo riferisce Adnkronos:

Il miliardario egiziano Naguib Sawiris è interessato all’As Roma. L’imprenditore, nato il 15 giugno del 1954, magnate delle telecomunicazioni, ha messo gli occhi sul club di calcio giallorosso con l’obiettivo di rafforzarlo ulteriormente. Presidente e maggiore azionista della società Orascom Telecom, gestore di telefonia fissa e mobile leader nei paesi dell’area del Mediterraneo, è patron di Wind, già sponsor del club della capitale. Orascom opera nelle costruzioni e nelle attività turistiche, e controlla Mobinil, la principale società egiziana di telefonia mobile.

Behrami, Burdisso: Roma fiduciosa. Angelucci, la famiglia dice sì

 L’accoglienza della Capitale sarebbe certo differente: immaginiamo giubilo e calore per Nicolas Burdisso, freddezza del “tutto da dimostrare” per Valon Behrami. Che, in realtà, dalla sua ha qualità calcistiche che farebbero al caso di Claudio Ranieri. L’onta del passato alla Lazio crescerebbe o calerebbe di intensità proporzionale alle prestazioni sfoderate dall’elvetico. Gli basterebbe un gol contro la squadra giusta, una corsa verso la Sud, una dichiarazione d’affetto immediata. Eppure, con gioia o rammarico, chi ha maggiore possibilità di essere aggregato a Francesco Totti e compagni, sono propiro l’argentino e lo svizzaro. Attorno ai cui nomi ruota tutto quel che resta del calciomercato giallorosso.
NICOLAS. E’ bastata una stagione a livelli eccellenti per far sì che Roma si legasse al maggiore dei Burdisso, che il tecnico testacino lo indicasse quale prototipo di calciatore ideale, che lo stesso Nicolas benedicesse la nuova esperienza capitolina del fratello con un “vai, Roma è fantastica; i tifosi, speciali“. Tant’è: Guillermo è arrivato: prestito con diritto di riscatto e tanta voglia di emulare Burdisso senior. A cui il ritiro interista di Philadelpia continua a stare stretto: proprio ora che i motivi del difensore per raggiungere in fretta la Capitale sono aumentati di una unità (vincoli di sangue) pare che Marco Branca e Daniele Pradè non riescano a incrociarsi. Incontro nuovamente slittato, fa specie pensare che alla base del rinvio vi sia l’impossibilità di mantenere gli impegni del direttore capitolino. Sette a cinque: si ripartirà dalla differenza di due milioni che separa domanda e offerta. Sembra un dettaglio, rischia di trattenere Nicolas alla corte interista almeno fino a dopo la Supercoppa italiana (21 agosto) e di consegnarlo – come lo scorso anno – alla Roma ale porte dell’esordio in serie A (anticipo casalingo con il Cesena sabato 28 agosto). Sempre che – per la prima volta nella vita – Massimo Moratti non decida di incaponirsi per davvero e negare ai dirigenti della Roma un po’ più di una via di mezzo. Che è la direzione sulla quale si sta lavorando.

Cessione Roma: Angelucci, Angelini e Malagò su tutti

 La Roma ai romani sembra essere l’ipotesi più accreditata dalla stampa in ottica di cessione del club. Tra i papabili acquirenti, restano valide le opzioni che portano a Giampaolo Angelucci, Francesco Angelini e Giovanni Malagò. Da Il Corriere dello Sport:

La questione societaria è aperta, l’advisor cerca un compratore per la Roma, che prosegue la sua attività sotto la presidenza di Rosella Sensi, intenzionata a completare la campagna acquisti con i fratelli Burdisso. Gli accordi per la dismissione degli asset, Roma compresa, sono stati sottoscritti da Unicredit e Italpetroli il 26 luglio, anche se l’arbitrato si chiuderà solo l’11 ottobre, il presidente Ruperto resta a garanzia e verificherà i tempi e i termini dell’accordo.

“La Roma vale fino a 200 milioni, il brand parecchio di più”

 Giovanni Ferreri, vicepresidente della Roma e uomo di fiducia della famiglia Sensi da quasi quattro lustri, fissa il prezzo per rilevare il club giallorosso: per lui, la società vale 200 milioni ma il brand è ancora più prezioso. Occorre in tal proposito ricordare che – stando ad accordo raggiunto tra Italpetroli e Unicredit – laddove un ipotetico compratore acquistasse la Roma a un prezzo superiore ai 100 milioni di euro, a Rosella Sensi spetterebbe il 5% del surplus. Da Sporteconomy.it:

“Chi comprerà la Roma potrebbe spendere fino a 200 milioni di Euro, ma il brand vale molto molto di più”. Sono le parole rilasciate dall’avvocato Giovanni Ferreri, vicepresidente del club giallorosso e da oltre 18 anni vicino alla famiglia Sensi e al club romano.
Avvocato cosa vuol dire che la As Roma vale “molto molto di più”?

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