Roma, pesa eccome il vuoto societario

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 Rosella Sensi e lo staff di sempre, certo, ma anche una situazione di effettivo commissariamento che la Roma – società sportiva – sta cominciando a subire attivamente. Senza una figura di riferimento, viene meno la tranquillità interna al club. C’è chi nella debacle dell’esordio ci vede anche questo. Da La Gazzetta dello Sport:

La notte dell’Olimpico, a sorpresa, racconta tutte le crepe di una Roma che nasce e muore tutti i giorni. Non fa male tanto il pari interno col Cesena — non sempre Totti predicherà in mezzo al deserto d’attacco, non sempre Pizarro e De Rossi saranno in ritardo di condizione — quanto gli spettri che ha evocato in una società chiaramente alle prese con vuoti decisionali. Per questo i sussurri di Trigoria raccontano un Claudio Ranieri preoccupato.

Intendiamoci, il suo desiderio è quello di fermarsi a lungo a Roma, ma anche il primo incontro per il suo rinnovo fino al 2013 fa non è stato senza problemi. Il legale del tecnico, Mattia Grassani e la dirigenza si sono trovati lontani e, finora, non è stata data ancora una risposta alle richieste. «C’è da lavorare parecchio», dicono le parti, anche perché le basi economiche sono assai diverse dall’attuale. Certo, il lieto fine sarebbe dietro l’angolo se non fosse che dal primo settembre comincerà di nuovo il gran ballo di voci intorno alla nuova proprietà, rilanciato dalle dichiarazioni di Alessandro Grimaldi Sr., consigliere d’amministrazione del fondo Clessidra che a «Repubblica» ha detto: «Siamo interessati al club in una cordata», a cui parteciperebbero i soliti noti Angelini e Angelucci. E per la panchina che cosa vorrà fare il futuro presidente?
In questo clima di attesa è chiara la perdita di armonia del gruppo dirigenziale. Professionalmente Conti, Mazzoleni, Montali, Pradè e Tempestilli (l’ordine è alfabetico…) sono inattaccabili, dalla tenuta del bilancio al settore giovanile (in cui si è dovuto mediare la ruggine fra Alberto De Rossi e l’emergente Stramaccioni), dall’organizzazione della prima squadra ad un mercato fatto sempre con mezzi ridottissimi, i risultati hanno sempre parlato per lo staff, ma il vuoto di potere creatosi al vertice — la presidente Rosella Sensi vive inevitabilmente da commissariata — e gli interrogativi legati al futuro proprietario, creano un clima di concorrenza (anche la rappresentanza societaria in tv e nei sorteggi di campionato e Champions hanno provocato malumori) che Ranieri non apprezza e la squadra soffre. Un episodio? L’eccessivo nervosismo di Vucinic sabato al momento dell’antidoping. Spia di un malessere di un club in mezzo al guado. Che nasce e muore tutti i giorni.


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