Ranieri vince con la Vecchia guardia. Turn over contro il Basilea?

di Redazione Commenta


Per carità, di fronte al primo successo della stagione che dovrebbe allontanare il periodo negativo, critiche e polemiche interessano poco.

Era troppo importante mettere in cascina i primi tre punti.

Ha lasciato, inutile tacerlo, molte perplessità la prima Roma di Claudio Ranieri che, seppur vittoriosa a Siena, non ha ricevuto i consensi della critica.

Dalle pagine del Corriere dello Sport di martedì 15 settembre viene evidenziato come, in terra toscana, non si siano visti in campo i giovani. Ampio spazio alla vecchia Roma operaia, la vecchia guardia arruolata da mister Ranieri affinchè ciascuno si assumesse le proprie responsabilità.

Ben lontano dal pensiero di Luciano Spalletti, il testaccino, almeno per la prima volta, ha pensato alla sostanza, badando ai risultati. I progetti a lunga scadenza, quelli che prevedono innesti giovani e di qualità perchè crescano in prospettiva, possono aspettare.

Marco Motta, Jeremy Menez, Stefano Guberti, Alessio Cerci: i grandi esclusi nella prima del tecnico giallorosso. Che, tra le altre cose, non vede proprio – e qui la scelta pare sia tutta tecnica – Marco Andreolli negli undici titolari. In compenso si è tornati ad assistere alle prestazioni poco proficue di Julio Baptista (francamente ben lontano da una qualche parvenza di forma) e si è capito che Mirko Vucinic ha nelle gambe un’autonomia di 30 minuti o poco più.

Aver preferito i due attaccanti a Menez, almeno per il momento, è un segnale chiaro e vuol pur dire qualcosa. Fossimo nel francesino, ci daremmo da fare ancora più di prima. Ranieri ha capito che in questa Roma occorre innanzitutto agire sotto il profilo psicologico e lavorare sulla testa. La tattica, ovvio, può aspettare. Tra le poche richieste di Ranieri, profondità e aggressività al primo posto.

Nella gara di Siena, il modulo del primo tempo (4-4-1-1) è stato archiviato dopo 45′ di gioco; nella ripresa si è tornati al 4-4-2 con il centrocampo a rombo. Viene facile, infine, pensare che l’Europa League, a questo punto, diventi man mano la vetrina nella quale i talenti in erba si possano specchiare: non è escluso, infatti, che già da Basilea, Ranieri opti per il turn over e riparta proprio dai giovani. Motta, Menez, Guberti, Cerci. E magari, pure Andreolli.


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