Roma-Inter: la rivincita di Rosella Sensi

 Da La Gazzetta dello Sport:

Dalle stalle alle stelle. Perché essere romanisti è tornata una condizione da ostentare: a scuola, in ufficio, in metrò, perfino in un seggio elettorale. Il tifoso esce di casa con la sciarpa legata al collo non per andare allo stadio, ma a lezione. Da qualche mese, alla sciarpa il romanista abbina un sorriso smagliante. Ora sono tutti felici e giallorossi, senza variazioni di tonalità. Tifosi sempre presenti, tifosi occasionali, simpatizzanti: la Roma ha riconquistato il suo popolo.
Olimpico già due volte esaurito, Trigoria sempre una festa, il pullman della squadra che sabato pomeriggio faceva fatica a percorrere l’ultimo tratto tra due ali di folla perfino commossa. Eppure, appena pochi mesi fa, l’Olimpico era semideserto e quei pochi che c’erano fischiavano e sparavano petardi, o depositavano corone di fiori per celebrare il funerale della squadra.

Roma: scatta l’operazione Bari

 Da La Gazzetta dello Sport:

Cena fuori consentita sabato sera, ma senza esagerare. Ammessi tete-à-tete, gruppi di tre o quattro persone, non di più. Grandi tavolate considerate eccessive. Se proprio insistete, una capatina in discoteca. Ma la domenica in famiglia, a riposo. Ottimi cinema, teatro, musei, parco con i bimbi, tv in salotto. Consentita pure la visione di Milan-Lazio, ieri sera. Ma al fischio finale, subito a letto. Oggi si ricomincia. Anzi, «comincia la settimana più importante della stagione— dice un dirigente —, quella in cui dovremo confermarci». Scelte di vita Entusiasmo tutto sommato contenuto. Caroselli sì, ma senza bloccare la città.

Montali: “Scudetto? La Roma ci crede, ma non ci sono tabelle”

 Gian Paolo Montali è intervenuto alla trasmissione Rai, Radio Anch’io Lo Sport. Ecco le parole del dirigente giallorosso:

Quale è il suo ruolo all’interno della Roma? “La definizione è molto particolare, sono il coordinatore dell’area sportiva. In realtà sono uno dei tre direttori che si occupa dell’organizzazione della società, io mi occupo della gestione della prima squadra, quindi giocatori allenatore e parte organizzativa”.

Il futuro del calcio ha bisogno di manager? “Non spetta a me dirlo, di sicuro la Juventus è stata la prima chiamandomi, poi lo ha fatto la Sensi dandomi questa opportunità. E’ un alibi dire che nel calcio ci vogliono solo persone ‘del calcio’. Mourinho, Capello o Benitez, se li mettessero in una società di basket, farebbero bene lo stesso, sono abituati a comandare e vincere”.
Il risultato della Roma è frutto anche di questo progetto?
“All’inizio il mio arrivo era visto un po’ così, anche per questa definizione strana. Il mio ruolo è quello di manager a tutto tondo, è chiaro che ho un passato di allenatore, ma non sono solo un motivatore. Avevo bisogno di entrare in punta dei piedi, io ho accettato questo lavoro non per apparire, ma per essere.

Roma-Inter: tifosi in delirio

 Da Il Romanista:

In tono col tema sacro, la domenica delle Palme romanista è trascorsa cercando di rispondere a domande escatologiche (cioè sul senso dell’esistenza) non generiche, ma due precise precise: “Che ha fatto l’INTERnet?” E: “Chi ha fatto palo?”. Due scuole di pensiero alla ricerca della verità, una che fa segno al postmoderno, la telefonia, la pubblicità, col macroriferimento del Capitano; l’altra a un classico della nostra tradizione cinematografica, Fantozzi.
Sono queste le risposte che cerca il tifoso romanista adesso, perché a domande tipo dove andiamo? Chi siamo? Perché viviamo? la risposta se l’è data sabato pomeriggio. Per un punto. Un punto soltanto. E non è poetico tutto questo? THE DAY AFTER – Il day afterdi Roma-Inter è un giorno dopo che non finirà fino a Bari.

Roma coi sogni a colori, Toni de gialli e De Rossi

 Luca Toni e Daniele De Rossi. Pittori a tinteggiare un quadro che si sta componendo in maniera imprevista. Il campionato di serie A più incerto degli ultimi anni – con tre squadre racchiuse in tre punti – ha circoscritto le candidate al tricolore. Inter, Roma, Milan. Che arrivano alla volata finale in condizioni fisiche e mentali diametralmente opposte. I nerazzurri hanno un vantaggio misero ma anche la garanzia che, dovessero riuscire a sfruttarlo, i risultati delle altre due sarebbero superflui. Un punto in più sulla Roma, tre sul Milan (che contro la Lazio ha fatto 1-1).
SCONTRI DIRETTI. Il punticino potrebbe vanificare ogni conto e tabella di marcia ma il dato di fatto è che negli scontri diretti (potrebbero contare, eccome) la situazione si fa ancor più ingarbugliata. Inter in vantaggio sul Milan (due vittorie su due) e in svantaggio sulla Roma (un pareggio e una sconfitta). Di contro, tra giallorossi e rossoneri, la spunterebbero questi ultimi: una vittoria, in rimonta a San Siro, e un pareggio (reti inviolate) all’Olimpico. Ancora: in caso di tre squadre a pari punti, il conteggio si farebbe ancor più elaborato: bisognerebbe prendere in considerazione gli scontri diretti delle tre candidate e fare una conta cumulativa. Uscirebbe, da un’ipotesi simile, che il gagliardetto continuerebbe a stare in via Durini.

Collina ha tifato Roma. Contro l’Inter. Per 25′ circa

 Che Edimio Morganti sia stata una scelta azzeccata o meno, è argomento che appartiene al passato. Di certo è stata scelta contestata e discussa. Roma-Inter la si è archiviata da quasi 24 ore e il risultato finale ha evitato qualunque tipo di polemiche. Che, in caso di punteggio differente dalla vittoria giallorossa, sarebbero state veementi, aspre, a tal punto dure da tenere banco per settimane e settimane. Del resto, Morganti è scelta partorita nella mente di Collina. Il tifo più scalmanato avrebbe avuto vita facile a trapassare quell’appellativo – ladri – da chi ne è titolare nell’immaginario collettivo (e non così tanto a torto, insegna la storia più recente) a chi è stata spesso vittima di angherie arbitrali. Dalla Juventus all’Inter. Sarebbero bastati – avanzavano pure – due episodi: il gol di Milito in netto fuorigioco (nel nascere dell’azione) e il contatto tra Julio Cesar e Matteo Brighi in area nerazzurra che Morganti ha giudicato in maniera inequivocabile. Simulazione e giallo per il giallorosso, in realtà toccato per davvero dall’estremo nerazzurro.

Mazzone: “Ranieri è garanzia di scudetto onesto”

 Carlo Mazzone è un giallorosso verace, uno di quelli che crede nella Roma in tempi di tempesta. Figuriamoci poi se la classifica vede i giallorossi in lizza per la conquista dello scudetto. Accorato e passionale come suo solito, Sor Carletto esorta a non mollare perchè “può succedere di tutto”. La certezza dell’ex tecnico giallorosso, inoltre, è che Claudio Ranieri sia sinonimo di onestà e lealtà oltre che di grande professionalità. Da Ansa:

«Non bisogna meravigliarsi dell’ottimo lavoro fatto da Ranieri – spiega Carlo Mazzone, uno che sulla panchina giallorossa ha dato tutto senza però nemmeno sfiorare il sogno del tricolore -. Non capisco perchè ci siano state tante perplessità intorno alla figura di questo tecnico.

Pensieri giallorossi: Milan-Lazio, meglio l’1 o la X?

 Mancano manciate di minuti per l’inizio del posticipo di serie A (31^ giornata) tra Milan-Lazio. Terzi in classifica i rossoneri, a 4 punti dall’inter e a 3 dalla Roma; quartultimi i biancocelesti, appaiati con l’Udinese a 32 punti e in piena zona play out. Messa così, ne siamo certi, è un dubbio amletico: per chi si tifa stasera? O meglio, contro chi si tifa? Il ragionamento lo si fa in ottica scudetto o sulla scia della romanità?

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