Roma-Inter: tifosi in delirio

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 Da Il Romanista:

In tono col tema sacro, la domenica delle Palme romanista è trascorsa cercando di rispondere a domande escatologiche (cioè sul senso dell’esistenza) non generiche, ma due precise precise: “Che ha fatto l’INTERnet?” E: “Chi ha fatto palo?”. Due scuole di pensiero alla ricerca della verità, una che fa segno al postmoderno, la telefonia, la pubblicità, col macroriferimento del Capitano; l’altra a un classico della nostra tradizione cinematografica, Fantozzi.
Sono queste le risposte che cerca il tifoso romanista adesso, perché a domande tipo dove andiamo? Chi siamo? Perché viviamo? la risposta se l’è data sabato pomeriggio. Per un punto. Un punto soltanto. E non è poetico tutto questo? THE DAY AFTER – Il day afterdi Roma-Inter è un giorno dopo che non finirà fino a Bari. Al San Nicola ci saranno almeno cinquemila romanisti – con la deroga per il settore ospiti – per un viaggio che comincia a somigliare a quello epico del 2001 (Ave Roma le legioni ti salutano, c’era scritto quel pomeriggio dell’ultima Odissea).
Il giorno dopo Roma-Inter si è è entrati nel sogno veramente, e non è solo retoricaccia : è che il tifoso romanista adesso vive in un tempo sospeso, dove qualsiasi cosa gli capiti, diretta o indiretta, viene e verrà rapportata a Barreto o a Eto’o, al calendario dell’Atalanta e ai bioritmi del Cska, e sempre con quei ricordi che s’affollano, sempre più velocemente, del’83, di quello scudetto color luce di Falcao, e quello più rosso del 2001.
Con voci che si tornano a sentire, magari nel mezzo della notte, come incredibili anticipazioni (giocherà Chierico?), vecchi amici che si ritrovano, cuori più leggeri, ma respiro sempre più serrato. In città c’è qualcosa nell’aria da ieri notte. Si sente. È forte. Forza Roma.


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