Serie A, diritti tv: il banco non è saltato

 Dal Messaggero:

Tutto come prima. Quindi, tutto in ordine, il banco non è saltato. Il Tribunale civile di Milano (sezione specializzata per la proprietà industriale e intellettuale) ha respinto il ricorso cautelare di Conto Tv (assistita da Zencovich e Franceschelli) e non ha sospeso il contratto in essere tra la Lega calcio e Sky, (assistita in tribunale da Emanuele e D’Ostuni, più l’avvocato Bianchi) per la trasmissione delle partite di serie A delle prossime stagioni. Il contratto vale 1.149 milioni di euro (571 milioni, più 578), distribuito nelle due prossime annate calcistiche. A respingere il ricorso della emittente satellitare toscana è stato il giudice della sezione milanese Claudio Marangoni.

Adriano: un Imperatore a Roma

 Dalla Stampa:

C’è un Imperatore che vuole sbarcare a Roma e riprendere un discorso con il campionato italiano interrotto poco più di un anno fa. L’Imperatore è Adriano, valigie pronte e viaggio in Italia programmato per la prossima settimana: l’ex bomber dell’Inter ha già svuotato l’armadietto nello spogliatoio del Flamengo, club con cui ha vinto l’ultimo scudetto in Brasile e con il quale ha brindato al titolo di re dei goleador con diciannove reti in pochi mesi. Tv e stampa brasiliana non hanno più dubbi perché, scrive l’affidabile sito GloboEsporte, Adriano ha già messo al corrente della sua scelta la direzione del club carioca e annunciato che non giocherà nemmeno le ultime due partite che aspettano il Flamengo nelle prossime ore.

De Rossi non si muove

 Dal Romanista:

 «De Rossi è incedibile. Lo ha già detto il Presidente, io lo ribadisco». A parlare è Gian Paolo Montali, ieri sera alla villa comunale di Frosinone, dove ha ritirato il premio internazionale della città di Alatri. Il direttore giallorosso ha poi aggiunto: «Una settimana è bastata per smaltire la delusione, siamo già pronti a ricominciare la nuova stagione. L’Inter? Dire che ho fatto il tifo per loro in Champions è esagerato. Diciamo che siamo stati contenti per il ranking Uefa…». De Rossi, intanto, è da domenica sera al Sestriere. E la prima cosa che gli hanno chiesto, compagni e staff della Nazionale, è stata: «Ma ’sta barba te la tagli o no?». Lui ha sorriso, rispondendo: «Me sa de no. Per adesso». Poi è andato in camera a riposare.

Bianchi: “Adriano? Basta farlo giocare”

 Dal Romanista:

«Quando l’ho avuto io, è stato un ragazzo esemplare». Niente vita notturna, niente stravizi, l’Adriano che Ottavio Bianchi ha conosciuto nel 2002, nei mesi in cui entrambi erano alla Fiorentina, era il giocatore perfetto. O almeno lui lo descrive così.
Mister, si parla di un ritorno in Italia di Adriano, lei che ricordo ne ha?«Era ancora un ragazzo, era esuberante e aveva una forza fisica fuori dal comune. Era in grado di fare dei gol incredibili e di sbagliarne di semplici. Ma da allora è migliorato molto tecnicamente».
E fuori dal campo come era? «Un bravo ragazzo, un tipo semplice, uno che aveva solo voglia di giocare. E’ un brasiliano e, come capita spesso ai brasiliani, ha degli alti e dei bassi. A parte Aldair che faceva eccezione ed era sempre perfetto. Ma in generale loro hanno un carattere particolare, hanno bisogno di sentire l’entusiasmo, hanno bisogno di sorridere».
Negli ultimi anni Adriano aveva perso il sorriso? «Difficile da dire, bisognerebbe andare a trovare la sua chiave psicologica. Quando era con me non faceva problemi, stava sul campo a tirare le punizioni e i rigori e stava bene».
Lei ha avuto a che fare con un tipo difficile come Maradona, come si fa a recuperare Adriano al massimo livello? «Per carità, non sono io a poterlo dire. Gli anni passano, la vita cambia di anno in anno.

Mondiali 2010, Capello scrive all’Inghilterra: “Let’s come together”

 Erano 45 anni che l’Inter non vinceva la Champions League, e c’è riuscita quest’anno. Potrebbe anche essere una coincidenza, ma sono 44 anni che l’Inghilterra non vince la Coppa del Mondo. I Mondiali del Sud Africa letti in chiave britannica sono una dolce speranza alimentata ulteriormente dall’attuale Commissario tecnico della Nazionale di Rooney e compagni. Fabio Capello, infatti, in vista della competizione sudafricana ha deciso di scrivere una lettera alla popolazione inglese per chiamare a raccolta un popolo intorno all’Inghilterra. “Let’s come together”, “Andiamo insieme” è l’appello di don Fabio. Ecco il contenuto della missiva pubblicata dal sito della Federcalcio inglese:

Roma, Julio Baptista con un cartello in mano: “Vendesi”…

 Julio Baptista. Doveva essere l’anno della sua consacrazione in giallorosso, invece per “la Bestia” è stata un’annata piena di luci ed ombre. Un dato su tutti: la sua lunghissima astinenza da gol, chiusa con la rete al Palermo (il 13 Febbraio) dopo un digiuno durato ben nove mesi. Una gestazione coincisa purtroppo con il momento più delicato della gestione Spalletti e il transito alla cavalcata targata Ranieri. L’attaccante brasiliano è salito troppo tardi sul treno della rimonta della Roma e ha così portato a termine la sua stagione con appena quattro gol all’attivo (3 in campionato, 1 in coppa Italia) a dispetto degli undici messi a segno dodici mesi prima. Bocca asciutta addirittura in Europa League, lì dove il numero 19 doveva fare la differenza per far compiere ai capitolini il salto di qualità sperato a livello continentale.

Serie A: la rivoluzione delle panchine, la Roma riparte con la certezza Ranieri

 Tutti cambiano la Roma no. Juventus, Milan, Fiorentina e Inter il prossimo anno avranno sulla panchina allenatori nuovi. L’unica delle grandi del campionato italiano a rimanere con lo stesso è la Roma. Se è vero che in campo la differenza la fanno i giocatori, bisogna comunque dire che di solito ci mettono un po’ di tempo per assimilare le idee di gioco del nuovo tecnico. Questo fattore potrebbe andare a vantaggio della squadra giallorossa che questo periodo di rodaggio l’ha già vissuto l’anno scorso dopo che Spalletti decise di dimettersi. Ranieri, per il prossimo anno, ha già le idee chiare su come mettere in campo la squadra, e su come rinforzarla. Il tecnico testaccino ha chiesto un attaccante forte fisicamente (Adriano?), un centrocampista (Simplicio?), un portiere e due esterni difensivi. Starà a Pradè accontentarlo tenendo conto anche delle casse della società. Se Ranieri e la Roma sembrano avere chiari gli obiettivi di mercato, il futuro della Juventus sembra ancora essere un’ incognita. Di sicuro c’è il nome del nuovo allenatore: Delneri. Reduce dal quarto posto con la Sampdoria il tecnico friulano dovrà dimostrare di essere all’altezza di una grande squadra. Fino ad ora, prima con il Porto e poi con la Roma ha sempre fallito nelle grandi piazze. Oltre all’incognita Delneri, la Juve dovrà risolvere la questione Diego, giocatore che non sembra trovare collocazione nel 4-4-2 dell’ex tecnico della Sampdoria. Ma vi è di più. C’è da rigenerare un gruppo che quest’anno ha fallito su tutti i fronti e che è sembrato poco unito all’interno dello spogliatoio. Incerta è anche la situazione del Milan

Mondiali 2010 – GRUPPO H: Cile, la “Roja” di Bielsa vuole stupire

 La Nazionale di calcio cilena, soprannominata la “Roja”, è la rappresentativa calcistica del Cile ed è controllata dalla Federación de Fútbol de Chile. Membro fondatore della CONMEBOL, ha preso parte a ben sette edizioni del Campionato mondiale di calcio.
Il Cile giocò la sua prima partita nel 1910 contro l’Argentina. La squadra sudamericana partecipò anche alla prima edizione dei Mondiali di calcio, quella del 1930, e fu inserita nel girone A che comprendeva anche Francia, Argentina e Messico. I cileni partirono ottimamente (3-0 al Messico e 1-0 alla Francia), ma si dovettero arrendere ai “Gauchos” (3-1 il risultato finale), perdendo così il primo posto, l’unico utile per avanzare alle semifinali. L’attaccante Guillermo Subiabre firmò ben quattro delle cinque reti totali cilene, l’altra marcatura fu di Vidal.
Mondiale 1962, la battaglia con l’Italia e il 3° posto finale – L’organizzazione del Mondiale 1962 fu assegnata a sorpresa al Cile, nonostante le gravi carenze infrastrutturali degli impianti ed il terremoto che aveva messo in ginocchio il paese appena due anni prima. Il sorteggio non arrise ai cileni: nel girone trovò tre compagini europee, l’Italia due volte campione del mondo, la Germania Ovest trionfatrice nel 1954 e la modesta Svizzera. Nel primo match la “Roja” sconfisse 3-1 gli elvetici. Il secondo match vedeva Italia e Cile confrontarsi per quello che aveva tutta l’aria di uno spareggio: gli azzurri erano costretti a vincere a causa del pareggio conseguito contro i tedeschi, i cileni potevano permettersi un passo falso. La partita si caricò di tensione a causa di alcuni articoli apparsi sul quotidiano Il Resto del Carlino e su La Nazione di Firenze, che denunciavano l’estrema povertà del paese, il terrificante sottosviluppo che balzava subito agli occhi, denutrizione, prostituzione, analfabetismo, alcolismo.

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