Ci ha messo poco a diventare l’intoccabile dell’attacco della Roma. Perché il suo lavoro, il suo ruolo, quello di centravanti, lo svolge alla perfezione. Gol, capacità di tenere palla e far salire la squadra, tenacia, tanta, in grado di tenere occupato più di un difensore avversario, sempre e comunque. Maschera o non maschera, Marco Borriello sta incidendo alla grande sul cammino della squadra di Ranieri. Sabato sera, dopo dieci minuti, si è tolto la protezione per il viso – usata per tutelare la mascella fratturata causata dall’intervento di Rinaldi del Bari – che gli dava fastidio.
Rassegna stampa
Borriello: “Scudetto? Ci ho sempre creduto”
Non è solo la migliore, e anche nettamente, del 2010. La Roma è anche prima negli scontri diretti tra le grandi. Se il primo dato statisticamente può inorgoglire Ranieri e i giocatori per quanto fatto nell’anno solare, l’altro per ora genera un misto tra rimpianti e certezze. Perché il quinto posto è poco per i risultati ottenuti contro le quattro che la precedono in classifica e anche contro l’Inter campione del mondo, ridimensionata più dagli infortuni che dall’addio di Mourinho e costretta a inseguire lontanissima dal vertice della classifica.
Roma: il campionato inizia adesso
Il termometro, a Malpensa, diceva sette gradi sotto zero quando, nella notte, la Roma che aveva appena vinto sul campo del Milan, s’imbarcava sul charter per tornare a casa. Sono entrati in azione i camion che spruzzano il liquido antighiaccio sule ali dell’aereo per poter decollare. Faceva meno sette gradi, ma i giallorossi avevano i sorrisi e i cuori caldi, quelli di tre punti da mettere sotto l’albero di tutti i tifosi i giallorossi, tre punti che hanno riaperto tutti i giochi. Compreso la possibilità di poter perlomeno pensare allo scudetto.
Adriano: “Ranieri? Mi ha fatto piacere la sua fiducia”
Dovevate vederlo, nella notte tra sabato e domenica, all’aeroporto della Malpensa. Un sorriso contagioso, gli occhi che trasudavano felicità e, pure, una magliettina a maniche corte che solo chi ha il fisico si poteva permettere con quel freddo che c’era. E’ come se Adriano fosse rinato a San Siro, lì, proprio in quello stadio che lo aveva nascere, crescere e diventare Imperatore, in pratica per due-tre stagioni il più forte attaccante al mondo.
Ranieri: le scelte giuste per battere il Milan
Miracolo a Milano. La Roma cambia pelle e vince la prima partita in trasferta, battendo la squadra che stava dominando il campionato. Ranieri rinuncia ai suoi incantevoli violini e sceglie molti strumenti a fiato per la sinfonia della Rinascita. Bisogna convenire che è successo qualcosa. E’ successo che sia il tecnico che la squadra hanno raggiunto la consapevolezza di ciò che la Roma può fare con i mezzi a sua disposizione. Realtà vince il sogno.
Milan-Roma: la rivincita di Doni
Tre punti e un portiere in più. E’ tanta roba quella con cui la Roma è tornata da San Siro. Per i tre punti basta guardare la classifica, per il portiere bisogna tornare indietro nel tempo per capire. Le stagioni con lui titolare, tre coppe, uno scudetto sfiorato e che sarebbe stato meritato, il record delle undici vittorie consecutive, sempre con lui, Donieber Alexander Marangon, per gli inesperti, semplicemente Doni.
Totti: come cambiano le gerarchie in attacco
«Buon Natale? Sarà un buon Natale per voi. Lo scudetto? Meglio non nominarlo nemmeno, in passato ha portato sfortuna. Certo, è dura…». Francesco Totti fa gli auguri a tutti e scherza sul pullman dell’aeroporto, di ritorno da San Siro. Contro il Milan ha soltanto preso freddo in panchina e la sua faccia, al di là degli sforzi per mascherare la delusione, parla chiaro.
Roma grande con le grandi
Da Leggo: Meglio giocare contro Inter e Milan che contro
“Il compleanno più bello della mia vita”
La frase è di Rosella Sensi e arriva a corollario della sfida vinta dalla Roma contro il Milan. Da Il Romanista:
«E´ il compleanno più bello della mia vita». Le parole della presidente Rosella Sensi sono dense di emozione, e arrivano a fatica dall´altro capo della cornetta telefonica, per la voce arrochita. Sì, perchè lei questa partita l´ha vissuta anzitutto da tifosa, circondata dai suoi cari, nel giorno del suo trentanovesinmo compleanno: «Lo sa perchè mi sente così? Lo vuole proprio sapere?». Sì, presidente, ce lo dica… «Non ho più voce perchè al gol di Borriello ho esultato come una tifosa, come tutti i tifosi, perchè io sono la prima tifosa della Roma. E sto ancora esultando…» Esultanza del tutto comprensibile. la presidente, chi la conosce lo sa, è molto scaramantica, come tutti i tifosi veri. Difficile parlarle prima di una partita importante, come quella di ieri sera.
Cuori milanesi che battono per i giallorossi: Roma Club Milano 22 a.c
La passione per i giallorossi tiene in vita il Roma Club Milano 22 a.c. Da Il Romanista:
C´è un cuore giallorosso che batte forte a Milano. Un gruppo di amici, appassionati e incantati dalla Magica, uniti sotto i colori di una stessa bandiera. La Roma non si discute, si ama. Anche lì, in mezzo a milanisti, interisti, juventini dove essere tifosi di Totti e compagni non è la cosa più semplice di questo mondo. Per loro, quella di ieri, è stata una giornata particolare, un po´ come ´la notte di Natale´, perché il Roma Club Milano 222 a.C. (in ricordo dell´anno in cui l´esercito romano conquistò il capoluogo lombardo, dandogli il nome di Mediolanum), affiliato all´Airc, associazione italiana Roma club, rappresentato dal presidente Francesco Lotito, dal consigliere Gianfranco Rosati e altri componenti dell´organigrama venuti appositamente dalla Città Eterna, dopo quasi un anno dalla fondazione, ha avuto il suo battesimo ufficiale.
Roma, Menez: “Noi: grande squadra e spogliatoio sano”
L’assist man Jeremy Menez dopo Milan-Roma. Da Il Romanista:
Ancora un suo assist decisivo. Ancora una sua grande prestazione. Magari con continua come in altre occasioni, ma comunque importante. Jeremy Menez si presenta ai microfoni di Sky a fine partita coperto dalla giacca e dallo “scaldacollo”. Si vedono solo il suo sorriso e gli occhi chiari. Ride Jeremy. È felice. Felicissimo. Lui lo sa e ammette: «Sì, sto bene e mi sento bene. Ma la cosa che mi rende più felice è che abbiamo vinto». Tre punti fondamentali, i primi in trasferta in campionato, che proiettano la Roma a meno 7. Con un campionato, di fatto, ancora tutto da giocare: «E infatti per lo scudetto ci siamo anche noi». Che bello sentirlo dire, che bello pensarlo, che bello viverlo, un sogno così: «Siamo una grande squadra, questa vittoria ci dà tanto morale. Comunque – aggiunge – allo scudetto ci abbiamo sempre creduto perché il nostro è uno spogliatoio sano».
“Wonderful”: John Arne Riise incorona la notte del Meazza
Da Il Romanista:
It´s a wonderful night. Le parole di John Arne Riise fotografano come meglio non si potrebbe la serata di grazia della Roma a San Siro, a dispetto dei pronostici. Un successo costruito innanzitutto sulla grande prova della difesa, i cui meccanismi hanno funzionato alla perfezione, sia pure dopo qualche minuto di assestamento nel primo tempo. Alzi la mano chi, alla vigilia della trasferta di San Siro, non pensava con una certa preoccupazione a Zlatan Ibrahimovic, quello che da solo fa non uno ma almeno due reparti perché oltre ai gol distribuisce assist, quello che è in grado di far vincere partite e forse anche scudetti. Se lo svedese è stato di fatto neutralizzato, il merito è tutto della gabbia che Ranieri aveva predisposto per lui: Mexes e Juan hanno fatto muro per novanta minuti, mentre sulla destra se l´è cavata benissimo anche Nicolas Burdisso, dirottato sulla fascia (e in un ruolo non suo) per il forfait di Cassetti.
“Che gioia sentir cantare i nostri tifosi per 90′”
La frase è estrapolata dall’intervista del dopo partita di Claudio Ranieri. Da Il Romanista:
Sorride Claudio Ranieri. Sorride in campo, soprattutto quando abbraccia Adriano che esce stremato ma felice dal campo. Alla fine dirà di lui: «Lui gioca solo per scelta tecnica, io non vado dietro a nessuna chiacchiera. Resta qua con noi a gennaio». Sorride nello spogliatoio, coi suoi ragazzi. E sorride anche davanti alle telecamere di Sky: «Siamo stati tutti bravi – spiega – ma mai come questa volta devo fare i complimenti alla squadra. Non si sono disuniti, sono stati compatti quando c´era da soffrire e hanno attaccato quando c´era da colpire». Gli viene chiesto come mai la Roma non è stata, soprattutto nel primo tempo, aggressiva: «Non era facile con questo Milan arrembante – risponde Ranieri – sono primi e lo meritano. Vorrei elogiare Doni che ha salvato la squadra nel primo tempo.
De Rossi difende Doni: “E’ il migliore dopo Buffon”
Daniele De Rossi, dopo Milan-Roma, prende le difese di Alexander






