Inter k.o., tutti all’Olimpico: un grazie particolare a Jim Morrison

 Keirrison, autore del primo dei due gol viola contro l’Inter (grande azione corale della Fiorentina con tap in decisivo del brasiliano) ha contribuito a mettere nelle mani della Roma uno scudetto che ora i giallorossi possono assaporare ancora meglio. In qualche maniera, quel giovanissimo ragazzino che veste la maglia gigliata deve il suo nome e parte del modo di essere a Jim Morrison, di cui il padre di Keirrison era un grande appassionato. Per la Gazzetta dello Sport, considerate le premesse, vien efacile ricalcare una citazione del Dio del rock che – tra le altre cose – disse: “Ciascun giorno è farsi un giro nella storia”. Aspettarsi un Olimpico pieno in ogni ordine di posto, a questo punto, non pare affatto una chimera. Testuale:

Innanzitutto, il doveroso rispetto della cabala — laddove la mistica ebraica incontra l’esoterismo, a cui è affidata la rivelazione di verità occulte — e pure l’ostentazione di una certa superiorità. Non quella smargiassa di Pradè, che alle cinque del pomeriggio giura di non aver ancora deciso dove vederla, «anche perché non ce ne frega niente, noi pensiamo solo all’Atalanta». Ma quella davvero più disinteressata di Totti, che venerdì sera è andato a stanare il lupo (si fa per dire) a casa sua, sul palcoscenico del Palalottomatica, dove si esibiva l’interista Fiorello, riscuotendo il consueto bagno di folla (ottomila persone in delirio, lo showman che ha sottolineato: «Pure i laziali te vogliono bene France’»). E, da bravo romanista, Totti ha unito l’utile al dilettevole, cioè la superiorità al rispetto della cabala, perché al Palalottomatica c’era stato (con moglie e figli) pure alla vigilia di Roma-Inter, per lo spettacolo Disney sul ghiaccio. Porterà bene?

Zeman e Boniek spingono la Roma: “E’ il tuo momento”

 Da Il Romanista:

A una supercoppia di giallorossi, come Zeman e Boniek e alla vigilia di una partita importantissima per la Roma è opportuno chiedere quante sorprese ci dobbiamo ancora attendere da questa stagione di serie A. L’indimenticato allenatore romanista, amante della risposta diretta, si illumina nel rispondere sia pur a monosillabi come suo costume: «Vedo la Roma molto bene e molto in forma. L’Inter può ancora perdere punti- aggiunge – e se li ha persi fino adesso può ancora farlo. Sta alla Roma continuare a vincerle tutte». Zeman non crede che l’Inter sia uscita rafforzata dai recenti successi, e in particolare dalla vittoria in Coppa che – dice – «era una vittoria del tutto scontata ma che non cambia certamente il gioco dell’Inter ». Più articolato il ragionamento dell’ex calciatore della Juventus e della Roma: «Direi che da un campionato finito, grazie a qualche disavventura dell’Inter e soprattutto a una grande performance della Roma, si sono riaperti un po’ i giochi. Adesso è diventato un campionato assolutamente aperto. Anzi, devo dire che guardando solo le partite in maniera teorica la Roma ha un calendario sicuramente favorevole oltre a uno stato di forma molto buono. Non voglio dire che è diventata la favorita, ma tutto è possibile».

Tommasi: “Mi fido di Ranieri”

 Damiano Tommasi, ex centrocampista giallorosso, ha rilasciato un’intervista a Il Romanista per parlare della lotta scudetto e del momento che sta passando la Roma:

Parliamo della tua ex squadra. Che idea ti sei fatto del momento attuale?
«Questa Roma ha un vantaggio, che negli ultimi anni non sempre si era avuto. Quello di aver raggiunto con largo anticipo – anche se non c’è ancora la matematica – l’obiettivo che ci si era posti ad inizio stagione, ovvero entrare nei primi quattro posti. E ora anche nei primi tre! Questo dà all’ambiente quella serenità che forse mancava. Penso ai problemi legati alle risorse economiche societarie.  a squadra deve però ora guardare soprattutto a se stessa e non pensare all’Inter. L’obiettivo di inizio campionato è stato raggiunto e se n’è creato un altro, piacevole, che dà nuovi stimoli…».

Roma-Atalanta: Mexes in campo, Menez in panchina. Confermato il tridente Totti-Toni-Vucinic

 Roma, si avvicina il momento della verità: questa sera l’Inter scenderà sul terreno di gioco del Franchi, domani i giallorossi affronteranno l’Atalanta all’Olimpico. Ecco l’articolo de Il Corriere della Sera sull’undici anti-Atalanta:

Stamattina al termine della rifinitura si deciderà sulla convocazione di Juan, ma al massimo per lui ci sarà un posto in panchina. Juan avverte ancora un leggero fastidio in una zona molto vicina a quella sollecitata già in passato da alcune micro lesioni e non vuol mettere nemmeno lontanamente a repentaglio la sua presenza nel Mondiale in Sudafrica con la maglia della Selecao. Al suo posto tornerà in campo accanto a Burdisso Philippe Mexes, che ha superato i problemi allergici degli ultimi giorni e ieri si è regolarmente allenato insieme ai compagni.
Pochi dubbi anche per ciò che riguarda l’impiego di Julio Sergio: il portiere ha messo alle spalle la lieve sindrome influenzale ed è pronto a difendere i pali, a comandare una retroguardia presidiata sulle corsie laterali da Cassetti e Riise.

Roma-Atalanta: tutti allo stadio

 Roma-Atalanta: 50mila all’Olimpico per spingere i giallorossi verso la vittoria. Fino alla giornata di ieri erano stati venduti circa 24mila biglietti, che sommati ai 25mila abbonati, portano il conto complessivo delle presenze all’Olimpico a poco meno di 50mila romanisti. Ma secondo Il Romanista potrebbero essere molti di più, tutto dipenderà dalla sfida di questa sera tra l’Inter e la Fiorentina:

Prevedere quanti saranno gli spettatori di Roma-Atalanta è, allo stato attuale, assolutamente impossibile. Perché sì, ora siamo quasi cinquantamila all’Olimpico. Ma ora. E domani? Non si sa. E la colpa è tutta della variabile casuale. Leggi: Fiorentina-Inter. «C’è una variabile impazzita che può far cambiare lo scenario». Quale? Beh, non succederà che stasera la Fiorentina farà quello che deve fare, perché l’Inter è più forte sotto tutti i punti di vista.

Montella: “Orgoglioso di far parte della Roma. Totti decisivo nel finale”

 Da Il Corriere dello Sport:

Vincenzo Montella, ex Aeroplanino, una vita per il gol, oggi allenatore dei Giovanissimi.
Come si vive l’altra parte del calcio?
«Questa esperienza mi sta dando molte soddisfazioni, mi appassiona stare con i ragazzi. Sono molto più convinto rispetto a quando scelsi questa strada. Con un po’ di pre­sunzione, penso di esserci portato. E’ un lavoro impegnativo, che comporta rinunce e sacrifici se lo fai con serietà».
La sua squadra è prima in classifica, ha vinto quattro tornei. E’ partito con il piede giusto.
«Qualcuno lo abbiamo anche perso. L’ultimo però ci ha dato una grande gioia. Abbiamo battuto la Lazio in finale per 4-0».
Come è cambiata la sua vita?
«Già negli ultimi anni da giocatore mi sono preparato per il postcarriera. Non mi è mancato il calcio giocato, stare con i ragazzi mi aiuta. Un po’ di malinconia l’ho avuta nel vedere Roma-Inter, l’Olimpico pieno, quell’atmosfera magica…».
Lei spesso era protagonista contro l’Inter.
«Avevo una buona serie positiva. Vivere partite decisive come quella è un’emozione che ti porti dietro».
Ha mai avuto il rimpianto di aver smesso troppo presto?

Mexes per una maglia: l’Atalanta per ridere di nuovo

 Philippe Mexes, almeno un po’, l’Atalanta la vede. Perchè tra i dubbi che attanagliano Claudio Ranieri c’è anche quello di utilizzare il transalpino al centro della difesa per concedere a Juan un turno di riposo che gli consenta di recuperare meglio dal fastidio ai flessori. Per Mexes, di rimando, sarebbe un’ottima occasione per metterlo in chiaro una volta per sempre: bollito? Manco per scherzo. Da DNews:

Gioca o non gioca? Philippe Mexes è il dubbio di Ranieri, che ipotizzava di utilizzarlo per far rifiatare Juan, alle prese con qualche problema muscolare ai flessori. Ma il transalpino ha un problema di respirazione legato a un attacco allergico e dunque la sua presenza al fianco di Burdisso, contro l’Atalanta (si gioca domenica alle 15), è in dubbio. Così, nell’arco d’una giornata calda, si fotografa l’intera stagione del francese, che ha perso punti nella scala gerarchica, sorpassato dall’ex difensore dell’Inter. Quest’anno ha giocato poco, il pubblico s’è quasi dimenticato che era Rugantino, il più “romano e romanista ” degli stranieri di Trigoria”. Da dicembre è stato impiegato in campionato solo 4 volte (complice, in parte, l’infortunio patito nel derby d’andata) e la Roma (un caso?) ha subito 5 gol, 3 col Livorno, 2 col Napoli; e il suo ultimo quadrimestre è parso la fotocopia del suo primo anno vissuto nella Capitale, quando pareva un bluff.

Ranieri, uno scudetto atteso più di 20 anni

 Non è solo una questione corale, diventa anche una faccenda personale. Lo scudetto alla Roma sarebbe un coronamento inaspettato di una stagione travagliata ma bellissima per intensità ed emozioni. Un sogno a coronare le migliori aspettative di squadra, città, società. Ma non solo questo. Lo scudetto alla Roma sarebbe anche un inevitabile riconoscimento conquistato su lcampo per un professionista tra i più stimati del contesto calcistico. Ovvero, Claudio Ranieri che, in più di vent’anni di onoratissima carriera, tanto vicino al tricolore non c’era mai stato. Da Il Corriere dello Sport:

Mettiamola così. Claudio Ranieri si trova a vivere un sogno. Non lo dice, il suo slogan preferito è: «Restiamo con i piedi per terra, dobbiamo fare sognare i tifosi, ma noi dobbiamo continuare a lavorare». Può coronare un sogno meraviglioso. Mai nella sua carriera era stato così vicino allo scudetto. Ora, a sei giornate dalla fine, ha la possibilità di farlo con la squadra della sua città. Il massimo. Dopo più di venti anni sulle panchine di mezza Europa, con la sua Roma è arrivato a un passo/punto dal traguardo più prestigioso. Non gli era mai accaduto, nè con la Fiorentina, nè con il Valencia, neppure con il Chelsea e la Juventus.

Ranieri, la Roma e l’abbondanza: il “tutti disponibili” ha un dolce sapore

 Da Epolis:

Viva l’abbondanza. Domenica potrebbero esserci tutti, nessuno escluso. Finalmente e al momento giusto, la Roma può attingere risorse da tutti i suoi uomini. Infortunati non se ne vedono più, squalificati non ce ne sono: Claudio Ranieri, contro l’ Atalanta, potrebbe trovarsi nella simpatica e piacevole condizione di avere tutta la rosa a disposizione. Ampia libertà e varietà di scelta proprio nel momento cruciale della stagione: quello che tutti si augurano. Fosse così, e continuasse ad andare avanti in questo modo fino al 16 di maggio, la Roma avrebbe parecchi motivi per sorridere. Difesa, centrocampo e attacco con la coperta lunghissima.

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