Mondiali 2010 – GRUPPO C: gli Stati Uniti, Bob Bradley alla guida della mina vagante

 Nazionale di calcio degli Stati Uniti al Mondiale 2010 del Sud Africa. Gli USA. La rappresentativa a stelle e strisce è stata nella sua storia sempre la mina vagante di ogni rassegna internazionale. Sin dal suo esordio nel 1930, con la vittoria per 3-0 col Belgio nella gara d’apertura dei mondiali in Uruguay, passando per la vittoria di misura sui maestri inglesi nel 1950, i quarti di finale in Corea e Giappone e finire con il secondo posto alla Confederations’ Cup dello scorso anno. In mezzo, il buio. Ma se agli albori gli Usa erano un po’ meno yankee perché facevano leva su molti immigrati britannici, adesso possono vantare un serbatoio naturale all’interno dei propri confini, anche se la globalizzazione del calcio li ha portati a maturare in altri lidi. Nel roster ufficiale degli Stati Uniti si contano infatti 59 calciatori provenienti da 13 campionati diversi, dalla Svezia alla Scozia, dal Messico alla Germania, all’Italia (con Onyewu del Milan).

Tommasi: “Brighi è fondamentale, tifare Italia a prescindere dalle scelte di Lippi”

 Damiano Tommasi è stato l’A.S. Roma per lungo tempo. Roba che, lo dice la Storia, il nome del centrocampista veneto, rimarrà per sempre accostato a quello della società capitolina. Nonostante il tempo passi e quelli che un tempo erano bandiere sul rettangolo di gioco finiscano poi per continuare a esserlo – bandiere – nella memoria. Ecco: dall’alto dei suoi 9 anni vissuti nella Capitale con all’attivo 263 gare in A, 14 reti e uno scudetto, Tommasi è uno di quei giallorossi da ascoltare con attenzione ogni volta che capita di incrociarne le parole. Non solo romanista ma anche grande uomo di sport a cui venivano – e vengono – riconosciute qualità tecniche e umane fuori dal comune. Intervenuto a LaSignoraInGiallorosso.it, l’attuale calciatore del Sant’Anna, formazione di seconda categoria veneta, ha risposto in maniera puntuale a una serie di domande inerenti la stagione calcistica appena conclusa e l’imminente Mondiale. Si comincia, tuttavia, riprendendo l’episodio che ha interessato Francesco Totti nel corso della finale di Coppa Italia contro l’Inter: quel fallo su Balotelli di cui si è parlato, detto, scritto. Testuale:

Mondiali 2010 – GRUPPO E: la Danimarca, da Sophus Nielsen ai giorni nostri

 La Nazionale di calcio danese è una delle nazionali più longeve della storia del calcio mondiale. Ha come colori il bianco e il rosso, che si richiamano al cromatismo della bandiera nazionale. Nella sua bacheca, spicca l’incredibile vittoria ottenuta all’Europeo del 1992. L’altro trofeo presente in bacheca ha anche vinto la seconda edizione della FIFA Confederations Cup nel 1995.
Alle Olimpiadi
– Le prime partite disputate dalla Nazionale danese, risalgono al lontano 1908 alle Olimpiadi di disputate a Londra: il 19 ottobre vi fu infatti l’esordio assoluto dei biancorossi contro la seconda squadra francese, sconfitta con un sonante 9-0. Il 22 ottobre però, fu affrontata la squadra “A” dei transalpini, sfida che terminò con la clamorosa vittoria per 17-1, rimasta negli annali come la miglior prestazione di tutti i tempi per i danesi, nella quale Sophus Nielsen realizzò addirittura 10 reti, che gli permisero, insieme a quella della prima gara, di laurearsi capocannoniere dei giochi olimpici. I danesi furono poi sconfitti per 2-0 dalla Gran Bretagna in finale. Quattro anni dopo, ai Giochi di Stoccolma, la situazione ricalcò quella dei Giochi precedenti: la Danimarca sconfisse prima la Norvegia per 7-0, quindi per 4-1 i Paesi Bassi in semifinale, per doversi accontentare del secondo argento consecutivo contro la Gran Bretagna, contro la quale persero per 4-2. Fra il 1924 e il 1928 la nazionale danese vinse i campionati nordici su Svezia e Norvegia, vittoria che sarà poi ripetuta anche nelle edizioni 1978-80 e 1981-83.
Alle Olimpiadi del 1948, che si disputarono ancora una volta a Londra, la Danimarca conquistò l’ennesima medaglia, questa volta il bronzo, imponendosi sulla Gran Bretagna nella finale per il terzo posto dopo la sconfitta con la Svezia in semifinale. A Roma, nel 1960, conquistò la terza medaglia d’argento olimpica, perdendo in finale con la Jugoslavia.

Mondiali 2010 – GRUPPO A: il Messico, “giganti” – tipo Pek – pronti a stupire ancora

 La Nazionale di calcio del Messico, importante e affascinante paese nord-americano, è posta sotto l’egida della Federación Mexicana de Fútbol Asociación. Nella sua storia ha vinto per ben cinque volte la CONCACAF Gold Cup (1993, 1996, 1998, 2003 e 2009) ed anche una FIFA Confederations Cup (1999).
Pre-convocati Mondiali 2010
– I convocati del ct Javier Aguirre in vista dei Mondiali 2010. Il Messico è inserito nel GRUPPO A con Francia, Sudafrica e Uruguay. Il tecnico, che aveva inizialmente chiamato 26 giocatori, ha tagliato due elementi: tornano a casa Adrian Aldrete (Morelia) e Juan Carlos Valenzuela (America). Il 1° giugno si passerà ai 23 definitivi per il Sudafrica.
PORTIERI
: Oscar Perez (Chiapas), Guillermo Ochoa (America), Luis Ernesto Michel (Guadalajara);
DIFENSORI
: Rafael Marquez (Barcellona), Ricardo Osorio (Stoccarda), Francisco Rodriguez (Psv Eindhoven), Carlos Salcido (Psv Eindhoven), Hector Moreno (Az Alkmaar), Paul Aguilar (Pachuca), Efrain Juarez (Unam Pumas), Jonny Magallon (Guadalajara), Jorge Torres Nilo (Atlas);
CENTROCAMPISTI
: Andres Guardado (Deportivo La Coruna), Jonathan Dos Santos (Barcellona), Gerardo Torrado (Cruz Azul), Israel Castro (Unam Pumas), Giovani Dos Santos (Tottenham);
ATTACCANTI
: Pablo Barrera (Unam Pumas), Adolfo Bautista (Guadalajara), Alberto Medina (Guadalajara), Cuauhtemoc Blanco (Veracruz), Carlos Vela (Arsenal), Javier Hernandez (Manchester United), Guillermo Franco (West Ham).
Storia – Per la gran parte del secolo scorsa, ma soprattutto negli anni novanta, la nazionale messicana ha primeggiato sulle altre squadre della zona CONCACAF, e grazie ai successi ottenuti, i suoi giocatori si sono guadagnati l’epiteto di “Giganti della CONCACAF”. A partire dal 2000, il destino calcistico della nazionale messicana, si è più volte incontrato con quello della Nazionale statunitense: le due squadre sono diventate così acerrime nemiche sul campo, dimostrandosi una rivale molto competitiva per il Messico, mettendo a serio rischio il dominio messicano sulla scena continentale, vincendo la Gold Cup nel 2002, ma soprattutto eliminando il Messico dal secondo turno del Mondiale 2002.

Mondiali 2010 – GRUPPO H: Spagna, da incompiuta a grande favorita

 La Nazionale di calcio della Spagna controllata dalla Real Federación Española de Fútbol, la nostra Federcalcio. È la Nazionale Campione d’Europa in carica, avendo vinto l’ultimo campionato d’Europa due anni fa, nel 2008. Si è qualificata ai prossimi Mondiali in Sudafrica 2010, vincendo tutte le partite del girone di qualificazione: finalmente, dopo decenni di anonimato, la Spagna ha raggiunto quella dimensione che compete solo alle più grandi nazionali di calcio. Non è un caso che dopo la vittoria agli Europei del 2008, la Spagna raggiunse il primo posto della Classifica mondiale della FIFA del luglio 2008. Si trattò della prima volta per le Furie rosse dall’introduzione del sistema di classificazione per le Nazionali di calcio nel 1993. In un solo colpo La Roja superò l’Italia, l’Argentina ed il Brasile.
Una grande incompiuta
– La Spagna vanta da sempre, il non invidiabile soprannome di “grande incompiuta”. Questo perché pur avendo sempre potuto contare su grandissimi giocatori nella sua storia ed essendo quindi da sempre considerata una delle nazioni calcisticamente più competitive a livello mondiale, non è mai riuscita con la sua Nazionale a vincere il titolo Mondiale, limitandosi a raggiungere come miglior risultato assoluto, un quarto posto nel campionato del mondo 1950. Di contro, la nazionale spagnola ha però vinto due volte gli Europei: nel 1964, disputato in casa, e l’ultimo tenutosi nel 2008. Finora ha disputato oltre 500 incontri ufficiali, di cui oltre 30 contro la Nazionale portoghese, storica rivale delle Furie Rosse.
 La nascita
– La Nazionale di calcio spagnola vide la luce nel 1920, in occasione della partecipazione ai giochi olimpici di Anversa: esordì il 28 agosto dello stesso anno contro la Danimarca, vincendo 1-0 con gol di Patricio, che divenne così il primo marcatore della storia della sua nazionale. La formazione della prima Spagna era la seguente: Zamora, Samitier, Sasúmaga, Otero, Arrate, Belauste, Pichichi, Acedo, Eguiazábal, Patricio e Pagaza. Alla fine conquistò ad Anversa la medaglia d’argento. Nel 1921 la Spagna disputò la prima partita internazionale in casa, battendo il Belgio 2-0 a Bilbao.

Mondiali 2010 – GRUPPO F: la Slovacchia. Piccola, ma col grande Hamsik

 La Nazionale di calcio della Slovacchia, è una delle squadre più giovani a livello di Nazionali. Essa infatti è la rappresentativa calcistica della Repubblica Slovacca ed esiste solamente dal 1993, quando la divisione dello Stato della Cecoslovacchia, portò alla scomparsa della Nazionale di calcio della Nazione sin lì unita. Dalla scissione si ebbe lo scorporo delle due Nazionali di calcio: la Slovacchia da una parte e dall’altra la Repubblica Ceca. La vecchia Nazionale della Cecoslovacchia, giocò ben sedici partite tra il 1939 e il 1944. Anche dopo la fine della seconda guerra mondiale, la compagine ceca e quella slovacca continuarono a giocare insieme nella Nazionale della Cecoslovacchia. In particolare, ricordiamo che la squadra che vinse l’Europeo 1976, era composta per gran parte di giocatori slovacchi. Dopo lo scioglimento della Cecoslovacchia, nel 1992, la squadra nazionale venne ricostituita, disputando il suo primo match il 14 ottobre 1992: vittoria per 1-0 contro la Lituania a Vilnius. Ma la storia calcistica della Slovacchia non vedrà alcuna qualificazione in alcun torneo internazionale fino al 2009. Diciamo anche che la fortuna non ha di certo accompagnato la piccola e neonata nazionale della Slovacchia.

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