Christian Panucci: amore eterno alla Roma e ai giallorossi

Christian Panucci ha aspettato il momento della sosta, prima di rilasciare una lunga intervista, dove spiega tutto ciò che è accaduto con la Roma. Il difensore è rimasto però molto contento che alla fine il peggio sia passato, ed ora spera anche nel prolungamento del contratto.

Questo però è un discorso un po’ lungo e dovrà essere affrontato la dottoressa Sensi nei tempi dovuti.

“Ho sbagliato e me ne sono reso conto, devo ringraziare tutti i miei compagni che mi sono stati vicino in un momento difficile. Dopo Napoli, non ho visto più la considerazione del tecnico, e mi sono fatto prendere dall’ira, però va anche detto che mi sono assunto le mie responsabilità, ed in questi otto anni con la Roma è la prima volta che capitava un episodio del genere. Comunque ci ho messo una pietra sopra adesso guardiamo al presente”.

Già con una Champions che è sempre molto più lontana, ma Panucci ci crede ancora.

Bruno Conti: Totti è come me

Bandiere a confronto: Bruno Conti emblema della Roma scudettata targata Liedholm, parla dell’ultimo imperatore Francesco Totti.

Intervistato al magazine di LA7 Victory in onda questa sera alle 23.30, l’ex mancino al potere rivela come il suo personale percorso con la società, con i tifosi sia in tutto identico a quello di Francesco.

Maria Sensi rassicura i tifosi giallorossi: “Chi semina zizzania…”

Ha fatto passare le polemiche, il polverone che si è alzato nei confronti di tecnico e giocatori, poi però ha preso la parola rilasciando frasi molto dure. Così Maria Sensi, moglie dello storico presidente Franco, e membro interno della società ha fatto sentire la voce ai tifosi. E che voce, ad ascoltarne le dichiarazioni.  Il quarto posto?

“Io sono sempre stata ottimista per natura e dico che finché c’è vita c’è speranza. Guai se non fosse così. Restano da giocare nove partite, quindi aspettiamo fino a fine campionato, poi farete tutte le critiche che volete. Ci può essere pure l’anno negativo, perché a tutte comprese le big italiane è successo, e se così fosse non succederebbe niente e si andrebbe avanti lo stesso. Non è questione di vita o di morte, prima di dire tante cose guardiamo alla situazione generale che coinvolge l’intero calcio italiano. Fino a un mese fa la Roma scalava posizioni in Europa e raccoglieva elogi, ora siamo sottoterra? Ma scherziamo?”.

Rosella Sensi amareggiata: “Delusa dalla Roma della ripresa. Il pubblico meritava di più”

Rosella Sensi è davvero delusa dal risultato contro la Juve. La presidentessa, nonostante la grande emergenza, sperava che i ragazzi potessero uscire dal campo con un esito diverso, invece i giallorossi sono crollati nella ripresa.

Il massimo esponente della società alza la voce nei confronti della squadra, che nel secondo tempo non le è piaciuta, per la troppa rassegnazione mostrata.

Roma-Juventus, Spalletti: “Risultato bugiardo, perdere così mi fa girare le scatole”

La Roma esce con le ossa rotte dall’Olimpico contro la Juve. Il passivo di 1-4 è esagerato per una squadra ridotta all’osso e che per un’ora aveva giocato (se non meglio) alla pari dei bianconeri.

Il pareggio di Loria, il primo gol davanti ai suoi tifosi, sembrava potesse essere di slancio per centrare la grande impresa, ed invece pochi minuti dopo, da un rimpallo con Riise, Iaquinta ha vinto il duello aereo con Mexes, chiudendo i giochi.

Spalletti: “Roma-Juve decisa da episodi”. Riise e Loria: “L’1-4 è ingiusto. Ora tutti al lavoro”

Raccontare una sconfitta così netta non è affatto semplice perchè agli uomini di Spalletti non si può contestare nulla: troppe le assenze ed enorme il divario tecnico visto in campo.

Nonostante ciò, la Roma dei rincalzi e della Primavera ha tenuto testa ai bianconeri per buona parte della gara, cedendo solo nel finale ad un Iaquinta scatenato. In sala stampa le parole dei protagonisti giallorossi sono emblematiche e riassumo al meglio l’andamento della partita.

Spalletti su Roma-Juventus, Baptista, Mourinho: “Magari metto i sei Primavera; Baptista dica ciò che vuole. E Mou…”

Probabile formazione: Doni, Mexes, Loria, Panucci, Riise, Tonetto, Brighi, Felipe, Baptista, Menez, Vucinic.

“Cinquantamila buoni motivi per far bene”, esordisce così Luciano Spalletti nella conferenza stampa della vigilia di Roma-Juventus e non lascia alcun adito a fraintendimenti.

Il tecnico toscano è consapevole del fatto che sarà una montagna da scalare per le troppe assenze, ma confida nel supporto del grande pubblico dell’Olimpico per arrivare al successo contro i bianconeri. Totti non ci sarà, mentre è probabile l’esordio di Felipe, che finora ha disputato soltanto 20 minuti con il Siena.  Spalletti però ha fiducia nel gruppo.

La prima di Brighi da capitano: “Orgoglioso e riconoscente”

Che Matteo Brighi sia a tutti gli effetti il miglio acquisto giallorosso per ciò che concerne la stagione in corso non vi è alcun dubbio: il centrocampista sta sfoderando da inizio anno una serie di prestazioni da incorniciare e viene sopesso segnalato quale migliore in campo nelle fila romaniste.

Contro la Samp, la dimostrazione di stima riservatagli da mister Spalletti e dalla squadra è stata di quelle che non si dimenticano: fascia da capitano nonostante la presenza in campo di chi – almeno per anzianità – avrebbe dovuto portarla prima di lui: Pizarro, Vucinic e Doni per citarne alcuni.

Alessandro Crescenzi all’esordio in serie A: “Un sogno”. Baptista: “E’ stata vera lotta”.

Un nuovo ragazzo ha debuttato ieri nella serie A con la maglia giallorossa. Si tratta del biondo diciottenne Alessandro Crescenzi. Al 33′ della seconda frazione, Luciano Spalletti lo ha gettato nella mischia al posto di un opaco Menez. Il difensore di Marino è entrato subito nel vivo del gioco, ha perso una palla in modo banale a metà campo, poi però lo abbiamo visto sradicare per due volte la sfera a Antonio Cassano, dimostrando grinta e una grande personalità.

Spalletti dopo Samp-Roma: “Punto d’oro, ragazzi di carattere. Il rigore? Un fallo di Padalino su Tonetto”

Nelle orecchie dell’arbitro Rosetti il coro intonato dalla parte blucerchiata dello stadio Ferraris – “Buffone, buffone” – rimbomberà per qualche giorno. I doriani lamentano una direzione di gioco poco obiettiva, soprattutto in occasione del calcio di rigore concesso ai giallorossi e trasformato da Baptista – costato l’espulsione a Mazzarri in circostanze che non sono chiare.

Se da un lato il d.g. della Samp Marotta ha criticato apertamente l’operato di Rosetti ed elogiato la vena realizzativa di Pazzini definendolo autentico goleador, e il difensore Lucchini – protagonista dell’episodio del rigore – ha detto che lo stesso Christian Panucci gli avrebbero confermato che il penalty non c’era, a prendere la parola in sala stampa a nome della Roma è il tecnico Luciano Spalletti. Che, prima ancora di arrivare a discutere dell’episodio incriminato ci tiene a parlare della sua squadra.

Spalletti su Sampdoria-Roma: “Siamo all’undicesimo di finale di Champions”

La Roma ha l’obbligo di riprendere il cammino vero il quarto posto nonostante la grande emergenza. Alle numerose assenze si sono aggiunte quelle di Totti, Motta e Aquilani. Spalletti però si aspetta un’altra gara di spessore dei suoi, contro il grande  e temuto ex Cassano.

Intanto a Trigoria c’è stata l’’invasione dei tifosi non per contestare, ma per ringraziare la squadra dopo la grande e sfortunata prova con l’Arsenal.

“Secondo me sono segnali importantissimi – ha dichiarato l’allenatore giallorosso – non solo per la squadra e per i miei giocatori, ma per il calcio in generale. I nostri tifosi meritano soddisfazioni pari all’amore che hanno per la Roma che manifestano quotidianamente. E oggi forse è il segnale più evidente. E’ da questi comportamenti, da queste prese di coscienza, che si riesce a mettere a posto le cose nel nostro calcio. Arrivare con più tranquillità ad alcune situazioni può dare un contributo importante ai fini del risultato”.

L’obiettivo rimasto è il quarto posto, e Spalletti sa che non si può fallire, altrimenti sarebbe davvero un disastro.

Roma-Sampdoria, parola all’ex Montella: “L’amore per la Roma è immenso, darò sempre il massimo”

Archiviata con grande amarezza l’eliminazione dalla Champions League contro l’Arsenal, la Roma si appresta a preparare la gara di Marassi contro la Sampdoria. Un match dove al momento l’unica speranza è che si possa arrivare ad undici giocatori da schierare in campo.

Non ci saranno per squalifica Mexes e De Rossi (la società ha presentato il ricorso per averlo almeno contro la Juve), i nuovi infortunati Taddei e Juan. Pizarro e Totti sono due grossi punti interrogativi, il cileno ha stretto i denti giocando 120 minuti nonostante il problema muscolare, il capitano è stato semplicemente eroico, ma potrebbe pagarne le conseguenze.

Il popolo giallorosso commenta l’eliminazione in Champions League

I tifosi della Roma sono rimasti molto amareggiati per l’eliminazione ai calci di rigore contro l’Arsenal; facendo un giro per la città nei quartieri più caldi dove il colore giallorosso è stampato nel cuore, abbiamo potuto verificare l’umore di chi ha veramente dentro di se un amore sportivo, la Roma.

Uomini donne, bambini ed anziani, il coro è unanime: “non doveva finì così”. Giulia 30 enne avvocato spiega il suo malumore: “Ero allo stadio, e quando ho visto Doni parare il primo rigore, non ho capito più nulla, pensavo che ormai il più era fatto, ed invece. Bravo il capitano e finalmente una grande partita di Riise, ci rifaremo alla prossima”.

Vucinic sul rigore sbagliato: “Brutto tiro. Torniamo più forti di prima”

Avrebbe voluto spaccare il mondo, avrebbe preso tra le mani qualunque cosa per farla a pezzi. Mirko Vucinic ha raccontato lo stato d’animo che ha seguito gli istanti nei quali s’è cimentato alla lotteria dei calci di rigore. Roma-Arsenal, appena conclusi i due tempi supplementari.

Comincia il giro dagli undici metri. Si calcia sotto la Nord. L’Olimpico è una bolgia. Silenzio surreale ad ogni tiro dei romanisti, fischi assordanti al momento del penalty inglese. Eduardo, parato. Boato. Pizarro gol, Van Persie gol. Tocca a Vucinic. Di solito non sbaglia. Ma stavolta. Gli esce una mezza patacca, una chiavica di tiro. Almunia respinge. Mirko sprofonda in un dramma personale. Non sente nulla, non ode rumori. E’ altrove.