Roma-Settore giovanile: vincono Primavera, Allievi e Giovanissimi

 La Roma dei piccoli continua sorridere. Nel week-end scorso, hanno vinto tutte le squadre del settore giovanile giallorosso. La Primavera ha superato il Napoli fuori casa, mentre Allievi e Giovanissimi hanno battuto rispettivamente Figline e Isola Liri.
I ragazzi di De Rossi andavano in terra campana, con la qualificazione ai play-off come prima classificata del girone F, già in tasca. Ma ciò non interessava al tecnico giallorosso che contro i partenopei metteva in campo la migliore formazione possibile facendo riposare il solo Scardina, che veniva sostituito da Montini. Ne veniva fuori una partita a senso unico che si chiudeva con il risultato finale di 4-0 per la Roma. Le reti si suddividevano in due per tempo. Nel primo andavano a segno Malomo e Montini, mentre nella ripresa trovavano la via del gol Sciarra e Stoian. La Roma conquistava così la sua ventesima vittoria in campionato su venticinque partite giocate, segno evidente di una supremazia nel proprio girone di appartenenza che non è stata mai messa in discussione, neanche quando per pura stanchezza i ragazzi di De Rossi hanno perso qualche partita come successo due settimane fa nel derby con la Lazio. Gli Allievi di Stramaccioni imbattuti da inizio stagione e trionfatori nel torneo “Beppe Viola”, nell’ultima giornata della regular-season facevano visita al modesto Figline superato in trasferta per 4-1. Le reti dei giallorossi sono state realizzate da Sabelli nel primo tempo e da Bezziccheri, Caprari e Caratelli nella ripresa. Domenica scatteranno i play-off che porteranno all’assegnazione dello Scudetto di categoria. 

Roma-Sampdoria: Montella, Tovalieri, Giannini

 Da Il Romanista:

«Una partita difficile, dov’è in gioco, per tutt’e due, una grossa fetta di stagione».
A sostenerlo è Vincenzo Montella, il cui cuore giallorosso è, almeno per un pezzetto, anche blucerchiato.
«Mi piacerebbe che entrambe raggiungessero il proprio obiettivo – dice infatti l’Aeroplanino – perché anche la Samp ha fatto cose straordinarie quest’anno».
Parla mentre, scarpini ai piedi, si appresta a calcare un campo di gioco. E’ quello dello stadio Comunale di Pomezia, dove in sintonia con le sue parole, il fair play l’ha fatta da padrone ieri pomeriggio.
L’occasione, la partita tra la Nazionale Attori e una mista di ex giocatori di Roma e Lazio: un’iniziativa voluta da Sandro Tovalieri, nel ricordo, ancora una volta, della moglie Laura che non c’è più.
«Lo scopo – chiarisce l’ex “Cobra” – è quello di aiutare tanti bambini che non possono permettersi una scuola calcio. Grazie all’incasso, molti di loro saranno ospiti della mia, durante il prossimo Torneo Cedial Racing Cup, quando potranno fare amicizia con i ragazzi delle grandi squadre, come Roma, Milan e Juve. Questo sport è innanzitutto disciplina».
Concorda Montella:

Vucinic, l’uomo dei sogni

 Da Il Tempo:

Il piccolo Vucinic cresce nel pancino di mamma Stefania, papà Mirko è un altro da quando ha saputo che presto a casa saranno in tre. Decisivo, combattente, leader, goleador. Mai visto un Vucinic così. Capocannoniere giallorosso in campionato con 13 gol, 19 comprese le coppe, 13 dei quali nel 2010. È lui a prendersi la copertina di un derby che per i romanisti sarà una goduria eterna. «Segnare una doppietta e vincere contro la Lazio è la cosa più bella del calcio», dice il montenegrino mentre inizia il delirio romanista. Rigore e punizione, le specialità di Totti.

Montella: “Orgoglioso di far parte della Roma. Totti decisivo nel finale”

 Da Il Corriere dello Sport:

Vincenzo Montella, ex Aeroplanino, una vita per il gol, oggi allenatore dei Giovanissimi.
Come si vive l’altra parte del calcio?
«Questa esperienza mi sta dando molte soddisfazioni, mi appassiona stare con i ragazzi. Sono molto più convinto rispetto a quando scelsi questa strada. Con un po’ di pre­sunzione, penso di esserci portato. E’ un lavoro impegnativo, che comporta rinunce e sacrifici se lo fai con serietà».
La sua squadra è prima in classifica, ha vinto quattro tornei. E’ partito con il piede giusto.
«Qualcuno lo abbiamo anche perso. L’ultimo però ci ha dato una grande gioia. Abbiamo battuto la Lazio in finale per 4-0».
Come è cambiata la sua vita?
«Già negli ultimi anni da giocatore mi sono preparato per il postcarriera. Non mi è mancato il calcio giocato, stare con i ragazzi mi aiuta. Un po’ di malinconia l’ho avuta nel vedere Roma-Inter, l’Olimpico pieno, quell’atmosfera magica…».
Lei spesso era protagonista contro l’Inter.
«Avevo una buona serie positiva. Vivere partite decisive come quella è un’emozione che ti porti dietro».
Ha mai avuto il rimpianto di aver smesso troppo presto?

Delvecchio: “Scudetto? Roma favorita”

 Da Il Corriere della Sera:

La Roma è lassù. Sempre all’inseguimento, sempre in agguato aspettando un passo falso della capolista Inter per tentare il sorpasso. Col derby quasi alle porte, Marco Delvecchio è l’interlocutore adatto a presentare il momento clou della stagione giallorossa. L’attaccante campione d’Italia 2000-01, specialista nelle stracittadine con i suoi nove gol segnati ai biancocelesti, prova ad immaginare lo sprint finale. Delvecchio, chi vincerà il campionato? «Vedo favorita la Roma: ha un calendario migliore rispetto alle milanesi e vola sulle ali dell’entusiasmo per coronare una rincorsa straordinaria.
Certo è difficile vincere sempre da qui a metà maggio, ma se da Fiorentina-Inter uscirà un risultato favorevole, i miei ex compagni avranno la strada spianata, a cominciare dal match con l’Atalanta».

Bari-Roma: con la mente al 17 giugno 2001

 Da Il Tempo:

Impossibile fare paragoni. Impossibile provare ad accostare la Roma dell’ultimo scudetto con quella attuale, non fosse altro perché quella il tricolore se lo cucì sul petto quel 17 giugno del 2001: fu il terzo della storia giallorossa. Questa invece, almeno per il momento, non ha ancora vinto nulla pur facendo registrare numeri record e una rimonta che ha dell’incredibile. Ma le assonanze ci sono, con Totti filo conduttore, un tridente che all’epoca segnò la svolta giallorossa e che adesso inizia a dare i suoi frutti anche alla gestione Ranieri. Capello lo usò a intermittenza fedele alla sua linea editoriale «primo non prenderle» e la cosa all’epoca fu anche focolaio di qualche polemica.

Roma-Inter, parola alla Storia

 Da Il Romanista

Alberto Marchesi, grande firma del Corriere dello Sport degli anni ruggenti, era solito raccontare che un giorno, incontrando Fulvio Bernardini a Piazza Esedra (l’attuale Piazza della Repubblica), questi gli avesse indicato una pasticceria: «Vedi, lì facevano e fanno dei bignè alla crema che quando ero a Milano a giocare nell’Inter me li sognavo anche di notte». Ma di Roma Bernardini non rimpiangeva solo i bigné, visto che appena se ne presentò l’occasione tornò nella capitale senza neanche perdere un istante. Il passaggio avvenne nel modo più teatrale possibile sul campo del Motovelodromo Appio, il 4 marzo 1928. Al termine della sfida tra Roma e Ambrosiana, ultima gara di campionato, Bernardini che aveva giocato in maglia nerazzurra se la sfilò e tra il delirio dei tifosi romani si vestì con quei colori che lo avrebbero consegnato alla leggenda.

Roma-Udinese: o la va o la spacca

 Da La Gazzetta dello Sport:

Da Udine all’Udinese non è cambiato il mondo, ma è cambiata la Roma. A Udine, il 28 ottobre 2009, 143 giorni fa, la squadra di Ranieri perse per la quinta volta in campionato. L’ultima: da allora, un girone fa, la Roma ha ottenuto 42 punti, figli di 12 vittorie e 6 pareggi. La Roma aveva 11 punti ed era quattordicesima, oggi è terza ed è a quota 53. Era un’altra Roma. C’era Doni in porta. In difesa, nella ripresa, si rivide Cicinho, a gennaio tornato in Brasile. C’era anche Guberti, da due mesi alla Sampdoria. C’era, e ci sarà anche oggi, Brighi. Non c’erano, e non ci saranno neppure stasera, Totti e Pizarro. Il capitano era stato operato due giorni prima, il 24 ottobre. Ora, sta recuperando dopo la tendinite al solito ginocchio. C’era Gian Paolo Montali, quella sera, al debutto da dirigente. C’è ancora, come prima e più di prima: è una delle chiavi della risalita della Roma. La classifica, invece, era diversa. A parte la solita Inter in testa, al secondo posto c’era la Juve al terzo la Samp. Quarto era il Parma. e l’Udinese? Galleggiava a metà classifica: ore è ai margini della zona sofferenza. Occhio ai numeri. La sconfitta dell’andata è rimasta nella pella, a Ranieri. Ieri mattina, la prima parte dell’allanamento è stata dedicata alla visione di quella partita. La Roma andò sotto dopo 21 minuti.

Giovanissimi Nazionali, Montella può chiudere senza ko

 Da Il Romanista:

Imbattuti dopo 19 partite di campionato grazie a uno score di 18 vittorie e un solo pareggio. Sono questi i numeri dei Giovanissimi Nazionali di Vincenzo Montella che nel proprio girone non sembrano avere rivali. Ma i classe ’95 di Trigoria stanno andando oltre ogni pronostico anche se confrontati alle formazioni che compongono gli altri sei raggruppamenti.
La categoria Giovanissimi Nazionali, in totale, è formata da 102 squadre. Tra queste solamente tre sono ancora senza sconfitte dopo poco più di metà percorso. La Roma fa ovviamente parte di questo terzetto che viene completato da Empoli e Atalanta. I toscani, che disputano il girone D, stanno dominando il proprio raggruppamento come i giallorossi, lasciando la Fiorentina, seconda a 46, a ben nove punti di distanza. Uno score, quello degli empolesi, frutto di 18 vittorie e 2 pareggi.

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