Olimpico mai così vuoto dalla stagione 1965/1966

 Dal Romanista:

La media spettatori della Roma allo Stadio Olimpico è passata dai 40.975 dello scorso campionato ai 34.224 della stagione 2010-2011. Un dato in chiaro contrasto con le parole del ministro Maroni che, solo pochi giorni fa, mentre annunciava che in questa settimana avrebbe reso noti i dati della prima stagione della Tessera del Tifoso preannunciando l’idea di introdurla anche in altri sport, aveva sostenuto che le presenze negli stadi non erano scese. «Sono diminuite le partite con incidenti – aveva spiegato il Ministro -, sono diminuiti i feriti, c’è un minore impiego di forze dell’ordine grazie agli steward, tutto ciò senza che siano diminuiti i tifosi». In attesa dei dati ufficiali del Viminale, ci sono quelli elaborati dal sito www.stadiapostcards (che raccoglie le presenze dai tabellini dei giornali), che sembrano dire il contrario di quanto sostenuto da Maroni, per lo meno per ciò che riguarda il numero di spettatori. Che poi è il punto cruciale, quello che fa la differenza. Perché è piuttosto evidente che se la gente non va più allo stadio, non ci saranno più incidenti. Il problema è semmai quello di riempire gli stadi e renderli al tempo stesso sicuri. Bene, i dati forniti da stadiapostcardse riportati dal sito asromaultras.orgdicono che la flessione nelle presenze negli impianti italiani in questa stagione c’è stata, eccome. E per tutte le squadre. Roma ovviamente compresa. Per quanto riguarda i giallorossi i numeri sono impietosi visto che, fatta eccezione per l’anno del Flaminio, quello fatto registrare nel torneo appena terminato è il numero più basso di spettatoridal 1965/66 (in quella occasione furono 28.897).

All’olimpico mai così male dal 2004-2005

 Dal Romanista:

E’ una stagione maledetta che somiglia molto a quella 2004-05 in cui i giallorossi cambiarono ben quattro allenatori (Prandelli, Voeller, Sella, Delneri e B.Conti) chiudendola con la mozione degli affetti in panchina (B.Conti) proprio come accaduto quest’anno con Montella. L’unica analogia che finora non si era verificata era quella delle sconfitte di seguito in casa. Fino a tre partite fa la Roma 2010-11 aveva retto bene allo stadio Olimpico, dove invece è crollata nell’ultimo mese, collezionando tre sconfitte consecutive contro Juventus, Palermo e Inter. Le prime due in campionato, la terza ieri sera in Coppa Italia. Era proprio dal 2004-05 che la Roma non incappava in una serie casalinga così nera. Anzi, in quel periodo fece anche peggio, visto che dal 5 marzo al 20 aprile (in primavera, proprio come oggi) mise insieme addirittura quattro stop di seguito all’Olimpico, dove perse 2-1 con la Juve (ancora con Delneri come allenatore), 2- 0 con il Milan nel giorno dell’esordio in panchina di B.Conti, 2-1 con la Reggina e 2-0 con il Siena. Quattro sconfitte casalinghe consecutive in gare ufficiali che rappresentano il record negativo degli ultimi tempi che ora questa Roma derelitta affidata a Montella “rischia” di eguagliare sabato contro il Chievo. L’augurio, ovviamente, è che ciò non avvenga e che la squadra si riprenda, anche perché sfumata la Champions (pensare di riagguantare il quarto posto sembra davvero un’utopia) e probabilmente anche la Coppa Italia (ma davvero pensiamo che i nostri possano ribaltare la sconfitta di ieri a S.Siro?) bisogna pur sempre difendere la partecipazione alla prossima Europa League, che sempre una coppa continentale è.

Roma, all’Olimpico venti punti sui ventitrè totali

 E’ un dato di fatto: non ci fossero state le partite casalinghe, quest’anno, la Roma avrebbe davvero messo in mostra solo una marcia da retrocessione: tra le mura amiche dell’Olimpico, infatti, i giallorossi hanno collezionato 20 dei 23 punti totali conquistati. Da Il Tempo:

Chi si rivede. L’Olimpico, lo stadio dove la Roma ha costruito le sue (poche) fortune in questo avvio di stagione. Venti punti sui ventitre totali conquistati sono frutto delle partite casalinghe e oggi pomeriggio i giallorossi tornano sul campo amico dopo tre trasferte consecutive senza vittorie: per l’ultima dell’anno davanti al proprio pubblico arriva il Bari fanalino di coda e con dieci assenti, compresi gli ultimi forfait di Almiron e Alvarez. Ranieri, dopo aver processato la squadra negli ultimi giorni, prova a mostrarsi padrone della situazione nonostante le tensioni e i forfait: già fuori De Rossi, Julio Sergio e Perrotta, nell’allenamento di rifinitura ha perso Vucinic che avrebbe giocato titolare.

Roma-Udinese, Olimpico vuoto: dove sono i romanisti?

 Roma-Udinese senza pubblico: la gara non è a porte chiuse eppure le presenze annunciate all’Olimpico sono irrisorie. Dove sono i romanisti? Da Il Romanista:

Stavolta, il motore sembrerebbe essersi un po’ ingolfato. Con l’Udinese, domani pomeriggio, c’è il rischio (concreto) di vedere pochissimi paganti. Le cifre che filtrano da Trigoria sono assolutamente inferiori anche alle precedenti sfide interne, big match esclusi. Siamo nell’ordine di poche migliaia, forse non più di 5000 paganti. L’orario, le solite limitazioni, il tempo e l’imminente sfida col Bayern Monaco sono stati dei veri e propri deterrenti per i tifosi.

Alemanno: “Roma, si faccia presto. L’Olimpico va sostituito”

 Gianni Alemanno, sindaco di Roma, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport, nel corso della trasmissione “Te la do io Tokyo”, per esternare il proprio pensiero circa il momento delicato vissuto dalla Roma dal punto di vista societario e per estendere il proprio auspicio: quello di uno stadio nuovo che sappia colmare le lacune strutturali di un Olimpico che impedisce una buona visuale delle partite in corso. Testuale:

Lei disse qualche tempo fa, il 15 settembre giorno di Bayern-Roma, che ad ottobre si sarebbe conosciuto il nome del compratore della Roma:

Stadio Olimpico: il crollo del tifo giallorosso

 Stadio Olimpico deserto: diecimila tifosi giallorossi in meno a partita. Da Repubblica.it:

Un silenzio stampa imposto, una società in vendita e in crisi sotto il profilo sportivo e non solo, fiaccata da sempre meno silenziose guerre interne. Questa la drammatica (sportivamente parlando) immagine che offre all’occhio dell’osservatore esterno la Roma di oggi. E che non può non riverberarsi anche sul pubblico. Il crollo degli abbonamenti – che tra l’altro ha colpito tutta Italia – non è una novità. Lo è, semmai, la sempre più scarsa affluenza dei tifosi giallorossi all’Olimpico, passato in pochi mesi da teatro dell’epica sfida tricolore all’Inter, a desolato specchio di un club sull’orlo del baratro.

Sensi – Lotito: accordo sull’Olimpico

 Rosella Sensi e Claudio Lotito, abbandonando la veste naturale di rivali cittadini, hanno raggiunto – per conto di Roma e Lazio e alla presenza del presidente del Coni, Gianni Petrucci – un accordo di massima circa la gestione delle pulizie dello stadio Olimpico. Da Ansa:

Chi sporcherà l’Olimpico pagherà una parte delle pulizie, comprese le società di calcio.

Roma-Cagliari: i giallorossi salutano l’Olimpico, teatro di vittorie

 Roma-Cagliari, penultima giornata del campionato italiano di serie A; l’ultima, per l’Olimpico giallorosso. Domani pomeriggio, infatti, i ragazzi di Claudio Ranieri saluteranno l’impiano che sorge all’interno del Foro Italico per l’ultima volta in questa stagione. Uno stadio che, numeri alla mano, ha contribuito a rilanciare le ambizioni tricolore della società di Trigoria.
“Campo Testaccio, c’hai tanta gloria, nessuna squadra ce passerà. Ogni partita è ‘na vittoria…” recita Campo Testaccio, l’inno sulla gloriosa casa romanista fino al 2 giugno 1940. Nei giorni nostri i gladiatori giallorossi combattono sul terreno dell’Olimpico, tornato finalmente fortino (quasi) inespugnabile da quando Claudio Ranieri, testaccino di nascita, ha preso le redini della formazione di Trigoria. Il feeling tra l’impianto e la Roma, in questa stagione, era iniziato tra alti e bassi: in piena estate prima il Gent e poi il Kosice dovettero arrendersi agli uomini di Luciano Spalletti nelle prime gare di Europa League.

Roma-Inter: Olimpico, pronto intervento in 16 punti dello stadio

 Associazione medica Mediterranea Onlus: a molti dirà poco o nulla, ma il pronto intervento garantito nel corso delle gare interne della Roma lo si deve proprio alla suddetta organizzazione, che interviene tempestivamente in caso di malore. Presente anche nel corso dell’incontro tra Roma e Inter, il servizio sanitario è dislocato in 16 punti dello stadio Olimpico. Da Il Corriere della Sera:

All’Olimpico di Roma, quando giocano i giallorossi, a gestire il servizio sanitario all’interno dell’impianto è l’Associazione medica Mediterranea Onlus. A coordinare medici e operatori è Giuseppe Marino, segretario generale dell’Associazione e responsabile sanitario dell’As Roma per lo stadio Olimpico. Gran lavoro anche qui. «Nel 2009 – sottolinea Marino – abbiamo effettuato 697 interventi, di cui 63 ospedalizzati. Di questi, circa la metà hanno riguardato tifosi colpiti da infarto, angina, coronaropatie e ictus». «Abbiamo notato – spiega Marino – che il settore dove si verificano più frequentemente malori di questo tipo è la tribuna: Tevere e Monte Mario.

Roma-Inter: lo scudetto si gioca all’Olimpico

 La Roma, questa sera, si gioca la possibilità di continuare a sognare il tricolore; l’Inter, invece, ha l’opportunità di mettere sette punti di distacco tra sè e la sua principale inseguitrice. Il Messaggero analizza la gara tra i giallorossi ed i nerazzurri:

Olimpico, ore 18: c’è profumo di scudetto, alle pendici di Monte Mario. La Roma di Claudio Ranieri, seconda in classifica, ospita l’Inter di Josè Mourinho, prima della classe con quattro punti di vantaggio sui giallorossi, imbattuti da venti partite. A conti fatti, la Roma – pur cercando la vittoria – non deve assolutamente perderla, perché una sconfitta significherebbe azzerare quanto fatto di buono, anzi di ottimo dalla trasferta di Udine dell’ottobre scorso, cioè quattordici vittorie e sei pareggi.

Roma-Inter: stadio Olimpico 27-03-2010. Veni, vidi, vici

 Quando volti la testa e alle spalle c’hai l’Impero glorioso, ogni attinenza viene facile. Spontanea. Nel momento della sua massima espansione, il Sacro Romano disponeva di 80.000 chilometri viari, suddivisi in 29 strade che si irradiavano da Roma verso l’Italia. Il sistema viabilistico seguiva una logica urbanistica a prova di scemo: le strade erano disegnate in quella maniera per ostacolare le province dall’organizzare una resistenza contro l’Impero. Avere tutto sotto controllo. Prevenire ogni rivolta, prevedere qualunque ostacolo ed essere pronti a fronteggiare il nemico avendone letto in anticipo le mosse. Da allora, è cambiato il mondo.
TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA. Diciamo dall’Impero alla democrazia per riassumere sinteticamente il trapasso epocale. Ora che il campo di battaglia diventa uno stadio – dal cielo aperto tra alberi e generali alle note stellate di un Olimpico tutto esaurito – ora che i nemico si è trasformato in avversario, ora che la guerra ha assunto le fattezze di un campionato e che la battaglia è diventata una partita di calcio, un dato rimane uguale a migliaia di anni fa. Che tutte le strade portano a Roma. Per Roma-Inter. Il collegamento all’evento sarà mondiale (l’etere ha preso il posto dei messaggeri), numeri che vanno ben al di là del sold out ufficializzato dalla società capitolina con un comunicato emesso nel tardo pomeriggio di oggi. L’ansia freme, l’attesa cresce, le emozioni cominciano a circolare in corpo come accade nei momenti decisivi. E’ bastato mettere in palio uno scudetto. Per coinvolgere i giallorossi, i nerazzurri e gli amanti del pallone che rotola in generale. Ad annunciare l’assalto, non più invasioni ma dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa. Calciatori che prendono la parola come a suo tempo, gli eserciti, erano pronti ad annunciare la propria reattività impugnando l’ascia, tenedo nella sinistra lo scudo. Solo Josè Mourinho si è sottratto, come Genserico, salito al trono dei Vandali nel 428 e ricordato per il suo lato più taciturno nonostante la provata capacità di trascinatore.

Tifosi in estasi: a-Roma giallorosso all’Olimpico

Da Il Corriere della Sera:

Sempre senza Totti – e non è poco – ma la Roma torna al completo. La partita col Milan è una sorta di spareggio per il secondo posto, l’attesa in città è spasmodica e Claudio Ranieri può finalmente sorridere per il recupero di pedine inamovibili della sua scacchiera. Giocheranno tutti dal primo minuto? Parola al tecnico: «I rientri di Toni, Pizarro e Julio Sergio sono fondamentali. Tornano a disposizione tra i convocati quindi sono utilizzabili. Nessuno potrà essere al top della condizione fisica, ma i ragazzi sono pronti e motivati». Gli elogi a Leonardo non nascondono i propositi di rivincita dell’allenatore giallorosso: «Avremo l’atteggiamento giusto per non farli giocare e impostare la nostra partita. Quella rossonera è una squadra molto esperta, una delle più forti in ambito internazionale. Speriamo di riprenderci ciò che ci fu tolto nell’andata a San Siro: col Milan è iniziata la nostra macchia nera delle tre sconfitte consecutive comprese Livorno e Udinese. Peggiorare non possiamo».

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