Sport, entertainment e business: è il leit motiv della proposta americana. Angelucci, però, spera nell’uscita degli statunitensi e nell’out definitivo di AABAR, che ha dei fan soprattutto nella componente romana di UC. Dopo le parole di Gianni Alemanno (il sindaco di Roma ha confermato la presenza di 4 soggetti interessati all’acquisto del club capitolino) e di Unicredit sul caso “ASROMA” è calata una nebbia fitta, in attesa di superare le vacanze natalizie e il termine ultimo per la presentazione delle cosiddette offerte vincolanti (il prossimo 31 gennaio, ma non si esclude, se servirà, un eventuale slittamento al 15 febbraio 2011). Sporteconomy è in grado di presentare una fotografia realistica dell’attuale situazione, soprattutto in visione prospettica: In pole position, per volontà di chiusura, è l’offerta americana. Si tratta di una cordata composta da cinque diversi soggetti (riconducibili ai settori della ristorazione, della cinematografia e delle costruzioni di grandi impianti sportivi). I pretendenti statunitensi sarebbero pronti a investire in un piano industriale a sette anni, per una cifra record (chi ha avuto accesso a questo piano parla persino di 560 mln di euro complessivi).
Alemanno: “Una cordata Sensi? Tutto è possibile”
Futuro societario: il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, risponde a


Parola del presidente: nessun big si muove da Roma. Ma tra i big, la Sensi ne annovera quattro: Totti e De Rossi, Menez e Vucinic. Degli altri si sa ancora poco ma la sostanza delle cose pare essere quella descritta da Lorenzo il Magnifico. “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia: del doman non v’è certezza”. Da Leggo:



Andrea Ronchi, ministro per le Politiche comunitarie, non ha mai nascosto la passione per la Roma nè, a maggior ragione, lo cela in un momento tanto delicato dal punto di vista societario e agonistico. Le parole di Ronchi a La politica nel pallone su Gr Parlamento: