Cessione Roma: Angelucci – Angelini, corsa a due tra il “C’erano un arabo, un cinese e un egiziano…”

 Rothschild continua il lavoro certosino, dettagliato che mira all’individuazione di un acquirente per la Roma. L’advisor incaricato ufficialmente da Unicredit dall’istante immediatamente successivo al raggiungimento dell’accordo tra l’Istituto di credito e Italpetroli è in fase di ultimazione del dossier inerente la società giallorossa, concluso il quale si potrà finalmente iniziare a fare sul serio, fissando colloqui con i papabili candidati. Tra indiscrezioni di scarso rilievo e voci assai fondate, nel corso dei giorni si sono susseguiti i nomi di potenziali investitori sparpagliati per il mondo. Stando ai fatti, tuttavia, la linearità della Roma ai romani (magari romanisti) potrebbe complicarsi solo laddove vi fosse oggettivo riscontro da parte di Alessandro Daffina e soci rispetto al gradimento manifestato al di fuori dei confini europei. Ipotesi che, allo stato attuale, non ha particolare motivo d’essere. Quella cinese (misterioso miliardario) è una eventualità di poco conto, la pista araba ancora povera di contenuti, il plurimilionario egiziano – Naguib Sawiris – l’ennesimo nome accostato alla Roma con costanza esemplare (il suo nome era circolato già un anno fa) ogni qualvolta si parli di cessione. In realtà, nessuna informazione è arrivata in tal senso a Rothschild che, ovviamente, non preclude da parte sua alcuna eventualità.

La Roma tra Aabar e Gazprom: più che un’ipotesi

 Gli arabi sono concretamente interessati all’acquisto della Roma, tant’è che al vaglio di Rotschild vi sarebbe una proposta formulata da Aabar mentre si concretizza anche l’attenzione di Gazprom. Da Sporteconomy:

Esiste un dossier Aabar sul tavolo di Rothschild per la vendita della As Roma. La conferma arriva da Singapore da una banca d’affari giapponese che ha acquisito nel 2008 le attività asiatiche della banca americana Lehman Brothers ed assunto alcuni dei più importanti banchieri. Molti ex banchieri della Lehman, infatti sono ora sparsi nelle varie banche d’investimento nel mondo, tra cui Rothschild.

La Roma passa per Unicredit

 Italia Oggi:

Le tre pagine della “puntazione” redatte e firmate l’8 luglio, sono diventate un contratto di una sessantina di pagine che ieri pomeriggio è stato firmato sotto gli occhi del presidenter del collegio arbitrale Cesare Ruperto, nel cui uffico, sono state riconvocate le parti: UniCredit e Italpetroli.

Italpetroli – Unicredit: si firma

 Da La Signora In Giallorosso:

La firma dell’accordo tra Italpetroli e Unicredit si avvicina. Le parti si erano imposte il 20 luglio come termine ultimo per perfezionare il patto che porterà la holding dei Sensi nelle mani della banca, unitamente al mandato a vendere della società giallorossa. Che pro tempore verrà gestita da Rosella Sensi. Tuttavia, alcune questioni tecniche rischiano di far slittare la fine dell’arbitrato. Non è in ballo la firma sui contratti, che potrebbe essere posticipata solo di alcune ore. Il nodo, in realtà, è un altro: a prescindere dalla sigla sull’accordo, Italpetroli non potrebbe passare nell’immediato nelle mani della banca. Per questo, nelle prossime ore, al presidente del collegio arbitrale, professor Cesare Ruperto, verrà profilata l’ipotesi di lasciare in sospeso l’udienza del 26 luglio.

Roma, il destino non è più nelle mani della Sensi

 Il Corriere della Sera:

La Roma non è più nelle mani di Rosella Sensi, ma Unicredit non ha ancora trovato un compratore per la società giallorossa. Al termine di un lunghissimo giovedì nello studio del professor Ruperto— fra trattative, malori da stress e caldo, impuntature su particolari che sembravano di poco conto e infine una vincolante dichiarazione d’intenti — la banca e il suo debitore (Compagnia Italpetroli, controllante della società di calcio) sono arrivate a una bozza d’accordo che sarà completata entro il 20 luglio e ratificata dal collegio arbitrale il 26.

La Roma festeggia l’intesa Italpetroli-Unicredit

 Da Milano Finanza:

Alla fine di un interminabile tira e molla, Rosella Sensi ha detto sì. La lettera d’intenti tra Unicredit e Italpetroli per risolvere la questione legata al debito della holding di casa Sensi che controlla la Roma è stata siglata dalle parti alla presenza del presidente del collegio arbitrale, Cesare Ruperto. Una decisione sofferta, quella della famiglia Sensi, che mette fine a un impero petrolifero e immobiliare costruito da Franco Sensi che è stato messo a dura prova proprio dalla Roma. Oberata da un debito di quasi 400 milioni nei confronti delle banche Italpetroli è, da oggi, nelle mani di Unicredit. (…) Quello che è già noto riguarda i contorni generici dell’accordo che prevede una buonuscita per i Sensi di circa 30 milioni di euro in immobili, mentre attraverso il meccanismo della cessione dei beni usciranno da Italpetroli gli altri asset immobiliari e petroliferi.

Unicredit – Roma, il giorno decisivo

 Dalla Repubblica:

Ultimo atto? Forse. Perché come hanno imparato a loro spese i tifosi giallorossi, con il fiato sospeso da oltre un mese per il destino della Roma, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. Oggi, ore 18, nuovo appuntamento presso lo studio del professor Ruperto. Convocati Piergiorgio Peluso, amministratore delegato del corporate di Unicredit e Rosella Sensi, numero uno di Italpetroli e del club giallorosso. Da definire soltanto la lettera di intenti che sancisca la conciliazione. Poi gli asset del gruppo petrolifero passeranno nelle mani della banca a saldo degli oltre 400 milioni di debito. Roma compresa. “E’ una situazione che abbiamo ereditato e che stiamo gestendo al meglio”, fa sapere a Mf Dow Jones un portavoce Unicredit. L’esito, però, non è ancora scontato.
ACCORDO SI’ – Firma sull’intesa o arbitrato? Dubbio lecito dopo i recenti sviluppi. Un accordo tra le parti porterebbe la scissione non proporzionale (non in relazione con le quote azionarie) della holding e alla creazione di una nuova struttura, Newco Roma, che contenga Roma 2000 e quindi l’As Roma.

Unicredit-Italpetroli: lunedì la cessione della Roma

 Unicredit-Italpetroli: l’articolo di Affaritaliani.it:

Una telenovela a cui nel weekend, con molta probabilità, verrà scritto il finale: l’AS Roma passerà dall’Italpetroli di Rosella Sensi all’UniCredit dell’interista Alessandro Profumo, come contropartita per il ripianamento del debito da 325 milioni che il gruppo petrolifero, fra prestiti e linee di credito varie, ha nei confronti della banca di Piazza Cordusio (la famiglia Sensi ne deve altri 80 al Monte dei Paschi di Siena). Il tutto a poche ora dalla seconda udienza di arbitrato fra i due gruppi che deve risolvere la questione, evitando che il dossier arrivi così in tribunale.
Fonti vicine ai Sensi danno ormai per certa la cessione. La telenovela (lunghissima) nasce nel 1993 quando Franco Sensi, imprenditore italiano operante nel settore petrolifero (Compagnia Italpetroli possiede diversi depositi costieri per lo stoccaggio di prodotti petroliferi), raccoglie l’eredità di Dino Viola e diventa presidente della Roma calcio (fino al 2008, data della sua morte), rilevandone la proprietà.

Roma – Inter, Unicredit – Italpetroli: dialoghi aperti

 Da E Polis:

Parlare per trovare una soluzione. Lo stanno per fare Roma e Inter per Burdisso  e gli avvocati di UniCredit e Italpetroli per chiudere una volta per tutte la vicenda legale sul rientro dei debiti per oltre 325 milioni della holding della famiglia Sensi nei confronti della banca. I tempi, più o meno, coincidono: entro il weekend il ds Pradè volerà a Milano per sedersi al tavolo delle trattative con Marco Branca, mercoledì o giovedì dovrebbe essere il giorno in cui i legali di UniCredit e Italpetroli proveranno a imprimere la svolta decisiva per giungere ad un accordo.  Questione di richieste e valutazioni, in entrambi i casi: il prezzo che l’Inter ha fissato per il cartellino di Burdisso è di 8 – 8,5 milioni, la Roma, che al momento ha solo spiccioli in tasca, spera ancora di chiudere sui 5,5 – 6. UniCredit e Italpetroli devono ancora un punto d’incontro su molti aspetti (e sulla strutturazione) della conciliazione, compreso il valore da attribuire ai ogni asset e ai vari immobili. Burdisso, affaccendato con l’Argentina di Maradona in Sudafrica, e Ranieri, in barca a godersi il mare della Grecia, attendono notizie.

Italpetroli e Unicredit a 75 milioni dall’accordo

 Il Sole24ore:

Il passaggio del gruppo Italpetroli, incluso il club calcistico As Roma, sotto il cappello di UniCredit, lasciando alla famiglia Sensi immobili per 20 milioni. Sarebbe questo, secondo indiscrezioni, lo schema della proposta di piazza Cordusio e su cui ora stanno lavorando le parti per chiudere definitivamente la partita legale sul rientro dei crediti per oltre 325 milioni vantati dalla banca nei confronti della holding. Dopo il rinvio al 5 luglio della seconda udienza arbitrale tra UniCredit e Italpetroli, di cui piazza Cordusio é socio al 49%, i legali (il professor Francesco Carbonetti per piazza Cordusio e il professor Agostino Gambino per i Sensi) sono al lavoro per arrivare prima di quella data a un accordo da presentare al presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto.

Italpetroli-Unicredit: Domani d-day arbitrato. Sarà il giorno della verità?

 Da Milano Finanza-Dow Jones:

Si avvicina il d-day per il destino di Italpetroli, la holding della famiglia Sensi che controlla la As Roma. Domani le parti, da un lato Unicredit che controlla il 49% di Italpetroli, e dall’altra i Sensi, sono attesi all’incontro davanti al presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto  per dirimere la questione legata al debito (325 mln di euro, interessi esclusi) della holding. Appuntamento alle 12h00.

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