Roma, il destino non è più nelle mani della Sensi

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 Il Corriere della Sera:

La Roma non è più nelle mani di Rosella Sensi, ma Unicredit non ha ancora trovato un compratore per la società giallorossa. Al termine di un lunghissimo giovedì nello studio del professor Ruperto— fra trattative, malori da stress e caldo, impuntature su particolari che sembravano di poco conto e infine una vincolante dichiarazione d’intenti — la banca e il suo debitore (Compagnia Italpetroli, controllante della società di calcio) sono arrivate a una bozza d’accordo che sarà completata entro il 20 luglio e ratificata dal collegio arbitrale il 26.
In sintesi, UniCredit e Italpetroli daranno vita a una nuova società (Newco Roma) che controllerà la As Roma. La Newco Roma sarà partecipata dalla famiglia Sensi e da Unicredit secondo le attuali quote di partecipazione in Compagnia Italpetroli (51% e 49%). A differenza del passato, però, Rosella Sensi non avrà più l’ultima parola sul destino della società. La Newco Roma avrà un consiglio di amministrazione composto da un membro indicato dalla famiglia Sensi, uno da Unicredit e da un presidente con piene deleghe operative, nella persona del professor Attilio Zimatore, di comune fiducia delle parti.
Importante, come specificato da un comunicato ufficiale di Compagnia Italpetroli, è l’obiettivo prioritario di Newco Roma: «Procedere alla valorizzazione e alla vendita, avvalendosi di primario advisor, del pacchetto As Roma, società che conserverà l’attuale governance e continuerà ad essere guidata dalla dottoressa Rosella Sensi».
Tradotto, significa che della vendita si occuperà l’advisor Rothschild. Che Rosella traghetterà fino all’arrivo di un compratore, ma ha ottenuto la cancellazione del debito e una buonuscita di 30 milioni. Che l’attuale gruppo di lavoro— Montali, Pradè e Conti — andrà avanti. Che si potrà fare mercato con quello che la Roma ha in cassa o grazie alla cessione di giocatori. Ma, soprattutto, che non ci potrà più essere il veto di Rosella Sensi verso un compratore di ricontattare Soros. Fallito. La vendita della Roma si avvicinerà, semmai, al prezzo delle sue azioni: all’incirca la metà. Unicredit vorrebbe una soluzione straniera, legata a un fondo di investimento o a un mecenate. La Banca non può occuparsi in prima persona della gestione della società e questo spiega l’interregno di Rosella Sensi.


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