Calciopoli – Nuove intercettazioni: parlano Blanc e De Laurentiis

 Ancora freschissime le vicende relative alle nuove intercettazioni telefoniche sollecitate dai legali di Luciano Moggi. Inter, Milan, Roma, Massimo Moratti, Giacinto Facchetti, Luciano Pradè. Passando attraverso Rino Foschi e Luciano Spalletti. Insomma, un coinvolgimento capillare che ha quale primo effetto mediatico quello di comparare il sistema Moggi a quello di ciascuna delle big di A. Quanto vi sia di oggettivamente rilevante nelle nuove telefonate è ancora tutto da dimostrare ma a commentare gli sviluppi di quanto emerso negli ultimi due giorni ci stanno pensando un po’ tutti. Oggi è la volta di Aurelio De Laurentiis e Jean Claude Blanc. Se il bianconero lo ha fatto in maniera abbottonata, il patron del Napoli è stato assi più duro nei modi e nei significati.

Calciopoli – Udienza Napoli: si riprende il 20 aprile. Auricchio: “Mai stato a pranzo con Baldini a Trigoria”

 30 mila intercettazioni telefoniche in documentazione, altre 171 mila ripescate e – sfrondate quelle poco utili ai fini del processo – una quarantina di migliaia di interesse processuale. Lo scandalo del calcio meglio noto con il nome di Calciopoli vive oggi uno dei passaggi più attesi. L’udienza in corso a Napoli, infatti, porterà a una decisione che potrebbe dare il via a una nuova fase scandalistica: quella di Calciopoli 2. I legali difensori di Luciano Moggi, infatti, hanno deciso di chiedere l’ammissibilità di altre 75 intercettazioni precedentemente trascurate o ritenute non idonee che potrebbero far cambiare il corso di un processo che ha visto proprio nell’ex dirogente della Juventus il principale imputato. Se fino a oggi associare Calciopoli a Moggi è stata un’operazione meccanica e conseguenziale, da qui in poi potrebbero cambiare parecchi scenari. Del coinvolgimento dell’Inter, dovuto a telefonate già rese pubbliche e nel corso delle quali Giacinto Facchetti e Massimo Moratti hanno intrattenuto rapporti con l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, si è già detto.  Nei giorni scorsi sono emerse telefonate anche dal Cagliari, dalla Reggina, dal Milan e dall’Udinese. Indiscrezioni delle ultime ore parlano tuttavia di altri club interessati; altre società – come riporta corrieredellosport.it – verranno proposte già oggi in aula, che riguarderebbero, secondo indiscrezioni emerse nelle ultime ore, Palermo, Bologna e Roma. La tesi portata avanti dai legali di Moggi è quella di dimostrare che il comportamento libertino in auge nel contesto calcistico era in realtà prassi comune e generale, non riconducibile al solo assstito.
Gazzetta.it sta seguendo il tempo reale dell’udienza. Ecco, a stralci, i passaggi più significativi del procedimento appena concluso. Si riprende il prossimo 20 aprile:

Calciopoli – Processo Napoli, Bergamo: “Telefonate necessarie, sono diventato il maghetto che faceva cene”

 Anche Paolo Bergamo, parte interessatissima del processo di Napoli chiamato a fare luce sugli illeciti sportivi commessi nel tempi del cosiddetto Calciopoli, ha rilasciato dichiarazioni spontanee al termine dell’udienza odierna.
NECESSARIO.I regolamenti non impedivano di avere rapporti con le società; tenere contatti significava capirne gli umori conoscere dettagli che gli arbitri non dicono. Era necessario per mettere poi gli stessi arbitri nelle condizioni di poter rendere al meglio. Per fare le griglie c’era un sorteggio regolare con le palline estratte da un giornalista che neanche si conosceva“.
IL MAGHETTO. Sono diventato quello che faceva le cene e poi si trasformava nel maghetto del sorteggio. Nel 2004/05 avevo già deciso che sarebbe stato l’ultimo anno e che avrei dato le dimissioni, cosa che ho fatto non senza scalpore. Solo per questo decisi con mia moglie che quando fossero venute a giocare a Livorno sia l’Inter che la Juve e il Milan, avremmo potuto organizzare delle cene con Facchetti, Galliani e Moggi, amici che conosco da 35 anni“.

Calciopoli – Nuove intercettazioni: Bergamo e Facchetti, altro materiale

 Esiti e giudizi sulle partite e le relative conduzioni arbitrali, sofferenze per le azioni di gioco ma anche per certe scelte dei guardalinee. I dialoghi tra Paolo Bergamo e Giacinto Facchetti proseguono anche per tematiche apparentemente delicate. Si parla di tessere messe a disposizione dal nerazzurro per l’ex designatore arbitrale e della garanzia di materiale sportivo con cui omaggiare l’ex giacchetta nera. A stralci, altra parte delle intercettazioni telefoniche che riguardano Facchetti e Bergamo. Il testo:
Bergamo – Giacinto!
Facchetti – Paolo allora vedi che abbiamo recuperato?
Bergamo – Storico eh storico ieri, mamma mia cosa ho sofferto, non te lo puoi immaginare… guarda che ormai la partita sembrava compromessa, c’è stata una reazione incredibile…
Facchetti – Sull’uno a zero speravo almeno nel pareggio fino alla fine, ma sul 2-0 non speravo più a niente.
Bergamo- Mamma mia ma poi goals bellissimi
Facchetti- Sì sì sì
Bergamo- Puliti tranquilli… è stato bravo Bertini sul 2-2 sul contrasto, quel contrasto tra difensore e Martins, che non era niente eh? Bada bene a volte però magari può essere ingannato perchè questo cade in maniera plateale…
Facchetti- Devo dire che ho predisposto la tua… (incomprensibile) ed in campo sia andato tutto bene…
Bergamo- Sì sì sì ha detto bene
Facchetti- È stato bravo anche Papi e Puglisi mi sono piaciuti.
Bergamo- Specialmente Puglisi ha fatto bene
[…]

Calciopoli – Nuove intercettazioni, De Santis: “La Figc mi ha distrutto. Fu un processo farsa”

 Massimo De Santis, di professione…ex arbitro. E’ stato proprio il direttore di gara nativo di Tivoli uno dei maggiori protagonisti in negativo dello scandalo calcistico conosciuto con il nome di Calciopoli. Al commissario di Polizia Penitenziaria (attività principale del quarantottenne, anni compiuti proprio ieri) toccò in sorte un destino davvero beffardo: designato a prendere parte ai Mondiali 2006 in Germania, a un mese dall’inizio dell’evento venne coinvolto in Calciopoli per via di alcune intercettazioni telefoniche che ne mettevano in luce la figura quale facente parte del cosiddetto Sistema Moggi. A interpellare l’ex giacchetta nera dopo le recentissime novità ci ha pensato la redazione di Radio Radio, a cui De Santis non ha negato qualche battuta.
CALCIOPOLI.E’ stato un processo farsa sin dall’inizio, andava fatta un’indagine a 360 gradi, non a 15. Chiamavamo entrambi: io i dirigenti e loro me. Era una prassi normale, non si faceva niente di illecito“.

Calciopoli, Bergamo: “Da designatore parlavo con tutti”

 L’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, all’emittente Radio Kiss Kiss Napoli, ha commentato le nuove intercettazioni su Calciopoli: «In questo momento per me è importante sempre rimarcare che quello che ho sempre sostenuto in tutte le sedi da quando è scoppiato questo pandemonio: io ho sempre parlato regolarmente con tutti i presidenti. Nell’intercettazione venuta fuori recentemente sui giornali in cui colloquiavo con Moratti lui, anche a modo di battuta, mi diceva che non mi aveva chiamato la domenica sera perchè mi chiamavano tutti dopo le partite. Ecco anche da quella telefonata si capisce bene quale era il clima sereno della conversazione e si capisce anche qual era l’abitudine che vigeva – afferma Bergamo Il regolamento, inoltre, permetteva di avere questi contatti. Le telefonate che facevo con Moggi non erano diverse rispetto a quelle che facevo con gli altri.

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